Home Cosvig Un impianto per la bassa entalpia che chiude il cerchio dell’efficienza energetica.

Un impianto per la bassa entalpia che chiude il cerchio dell’efficienza energetica.

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È una pompa di calore alimentata ad acqua a bassa temperatura, capace di riutilizzare i cascami termici della cogenerazione e di tutti i cicli termici, del solare termico e della geotermia, fino a raggiungere emissione 0 e costo di produzione 0.

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

Risparmio ed efficienza energetica assieme all’uso di energie rinnovabili sono i tre imperativi introdotti nella politica europea per raggiungere gli obiettivi vincolanti del 20-20-20 al 2020.

Non sempre è possibile coniugarli all’interno di un singolo processo, ma nel caso del sistema energetico messo a punto da una società milanese si può fare.

Il sistema che l’azienda sta promuovendo, il sistema energetico ponderato (S.E.P.E) è, infatti, costituito da una pompa di calore alimentata ad acqua a bassa temperatura, capace di riutilizzare i cascami termici della cogenerazione e di tutti i cicli termici, del solare termico e della geotermia.

<<Fino ad oggi esistevano pompe di calore alimentate esclusivamente dall’energia elettrica.- si legge sul sito dell’azienda- Noi utilizziamo l’acqua calda prodotta in qualunque modo e disponibile a costo zero. Il metodo più semplice è recuperare l’energia termica ricavata durante attività che non mirano alla produzione di calore>>.

Quindi in pratica viene sostituita anche l’energia elettrica (seppur limitata) necessaria ad alimentare le pompe di calore che poi sfruttano la bassa entalpia del sottosuolo.

Il sistema multiplo (patent pending) utilizza, infatti, la tecnologia geotermica servendosi come energia primaria, anziché di energia elettrica, di acqua calda a bassa temperatura derivante sia dal raffreddamento di un motore nel processo di produzione di energia elettrica o altra produzione industriale, sia di quella prodotta da semplici pannelli solari termici, con il risultato di ottenere riscaldamento e raffreddamento a costo zero e senza alcuna immissione in atmosfera di CO2.

I meccanismi utilizzati dal sistema che si basano perlopiù su fattori naturali (solare, geotermico, cogenerato, elettrico, ecc…) vengono fatti interagire tra loro, costituendo un vettoriale energetico unico che, modulandosi tra i vari ambiti di impiego, non disperda le energie utilizzate.

Il sistema SEPE può essere impiegato in condizioni assai diverse, dalle piccole applicazioni nelle singole case (a partire da 7 kW) sino alle applicazioni industriali, passando dalle grandi urbanizzazioni con teleriscaldamento e tele condizionamento.

L’obiettivo raggiungibile è quello di trasformare gli oneri energetici di un edificio, di un complesso di edifici o di un processo industriale, in una fonte di reddito per che ne usufruisce.

A questo va aggiunto che l’immobile dotato di un sistema di tal genere acquisisce un notevole valore aggiunto grazie all’azzeramento dei costi di gestione e che il processo industriale da cui deriva l’eccedenza trasforma invece costi e/o sprechi in opportunità di ottimizzazione dei costi. Quelli che normalmente oggi vengono considerati normali cascami di energia, diventano, infatti, risorse che, opportunamente riutilizzate, entrano in un conto energetico economicamente virtuoso.

 

Secondo quanto sostiene l’azienda questo sistema permetterebbe di ottenere velocemente il ritorno dall’investimento di un’intera centrale termo-elettrica consentendo un auto-sostentamento dell’attività con residui attivi.

Ad oggi il sistema SEPE è utilizzato in Italia in alcuni interventi edilizi quali la sede del CNA a Ravenna e una casa di riposo in Puglia e dopo la presentazione fatta alla Camera dei Deputati il 6 maggio scorso lunedì 12 luglio è stato riproposto anche alla Regione Lombardia nell’ambito della conferenza Le nuove frontiere della tecnologia nell’edilizia”.