“Tra l’acquifero superficiale e quello profondo da cui prende vita l’attività geotermica non c’è alcun legame idraulico”. L’assessore comunale all’ambiente di Santa Fiora, Massimiliano Tracanna, aderisce alla tesi scaturita dallo studio, l’ennesimo, effettuato sull’argomento dall’Università di Firenze, pubblicato alcuni giorni fa. “Tale studio – commenta Tracanna – è stato realizzato su suggerimento del presidente dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Enzo Boschi, cui la Regione si era rivolta per chiedere un giudizio sugli altri studi effettuati sull’acquifero amiatino. Quindi la sua attendibilità non è in discussione”. “Credo che a questo punto – prosegue Tracanna – ci siano elementi conoscitivi, sufficienti se non altro per smorzare i toni del dibattito e gli allarmismi creati ad arte dai detrattori della geotermia. Dobbiamo certo continuare a vigilare e monitorare, come del resto indica lo stesso studio, ma evitando di assumere posizioni pregiudiziali”.
Tracanna pone l’accento sulla meticolosità con cui il gruppo di lavoro fiorentino ha condotto le indagini, prima raccogliendo e analizzato i dati reperiti mediante ricerche bibliografiche e, successivamente, attraverso uno studio geochimico di dettaglio effettuato su campioni prelevati in 61 tra sorgenti termominerali, sorgenti fredde, acque di pozzi ed acque superficiali prevalentemente intorno al vulcano. “Le conclusioni – aggiunge – sono simili a quelle di altre ricerche, i quali evidenziano come via sia una cappa impermeabile di rocce che funge da isolante fra il sistema profondo e quello superficiale”. L’argomento sarà certamente ripreso e discusso nell’iniziativa organizzata dall’Associazione Rosso di Sera sabato a Santa Fiora, al quale prenderanno parte per confrontarsi studiosi di ogni scuola e personalità politiche, tra cui i sindaci di Arcidosso e Santa Fiora, Landi e Verdi, e l’assessore regionale Annarita Bramerini
