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In Toscana la filiera della geotermia avrà un sostegno economico

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Risorse ai sistemi geotermici integrati per alta e media entalpia, grazie ad un protocollo d’intesa siglato tra Regione e Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per avvicinare sistema della ricerca, alta formazione e sistema manifatturiero

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Francesco Profumo, hanno firmato lunedì a Firenze un protocollo che mette a disposizione 51,4 milioni per avvicinare sistema della ricerca, alta formazione e sistema manifatturiero, così da orientare l’offerta scientifica verso i fabbisogni innovativi delle imprese, stimolandone l’innovazione, con l’obiettivo di sviluppare in particolare due settori: quello delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, geotermia compresa, e quello dell’optoelettronica, fotonica, industria spaziale e telecomunicazioni.
 
«Il sostegno alla ricerca capace di tradursi in innovazione, attività produttiva e nuove opportunità occupazionali rappresenta una priorità per il futuro della Toscana – ha sottolineato il presidente Enrico Rossi – a maggior ragione in un periodo di crisi economica in cui la tentazione di rinviare gli investimenti a tempi migliori rischia di compromettere la competitività dell’intero sistema territoriale, tanto nel privato quanto nel pubblico».
 
L’intesa siglata tra Rossi e Profumo ha quindi l’obiettivo dichiarato d’integrare il sistema della ricerca e dell’alta formazione con le attività manifatturiere, un settore che in Toscana vanta realtà d’eccellenza: sono cinque i distretti tecnologici e dodici i poli d’innovazione, cui partecipano enti di ricerca pubblici e privati, università e altri soggetti complessivamente coinvolti nel trasferimento tecnologico e nell’avviamento di nuove realtà imprenditoriali.
 
Per il settore risparmio energetico e fonti rinnovabili le risorse andranno, infatti, ai sistemi geotermici integrati per alta e media entalpia (una peculiarità tutta toscana), alle reti energetiche cogenerative e distributive intelligenti, smart grids, ai sistemi di accumulo energetico, di conversione ed efficienza energetica, e agli impianti su piccola scala.
Un settore che conta in Toscana circa 300 imprese, 10mila addetti e un fatturato da 5 miliardi l’anno.
«Negli ultimi anni – ha rilevato Rossi – abbiamo concentrato le risorse a disposizione in bandi unici, favorendo l’aggregazione tra imprese di varie dimensioni e la partecipazione anche delle grandi. Vogliamo continuare su questa strada, facendo ulteriormente massa critica ed aiutando in questo modo anche l’attrazione di nuovi investimenti, di cui si intravedono comunque i primi segnali».
 
Al protocollo siglato da Regione e Miur seguiranno nei prossimi tre mesi gli accordi di programma. In particolare i 30 milioni messi a disposizione dal ministero – 15 milioni in conto capitale e altri 15 milioni di credito agevolato – saranno per lo più utilizzati per la ricerca industriale, mentre i 21,4 milioni di fondi Fas stanziati dalla Regione si rivolgeranno prevalentemente ad organismi di ricerca pubblici.
 
I bandi usciranno tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 e gli uffici della Regione stimano che i 51,4 milioni a disposizione possano generare, a caduta, altri 30 milioni di investimenti privati.
«La Toscana – ha detto Rossi – è tra le poche Regioni che in questi anni ha potuto siglare accordi bilateriali per la ricerca industriale con il Ministero».
Le altre regioni sono la Lombardia e la Sardegna che hanno siglato questo tipo di accordi con i governi precedenti, mentre il Lazio e il Piemonte lo hanno fatto di recente.
«Anche per questo – ha continuato Rossi – ringrazio il ministro e sono sicuro che sapremo sfruttare con orgoglio e consapevolezza una simile opportunità. Ci muoveremo nel solco della prospettiva delineata dalla strategia europea per il 2020, tra cui il futuro programma per la ricerca Horizon, favorendo le specializzazioni intelligenti e capitalizzando meglio il sistema di ricerca e trasferimento tecnologico diffuso nel territorio, ma non sempre in grado di fare sistema».
Rossi ha ricordato che a settembre la Toscana sarà la seconda regione italiana (dopo la Puglia) a completare l’iter di accreditamento europeo per le specializzazioni intelligenti (smart specialisation).
 
Il secondo ambito d’intervento previsto dal protocollo riguarda il sistema delle comunicazioni in cui solo nel settore spaziale lavorano circa 2.500 addetti, con un fatturato variabile dai 300 milioni al miliardo l’anno. Le basi di questa ricerca saranno il polo scientifico di Sesto Fiorentino (con il coinvolgimento del Cm e varie università), il distretto ICT e delle tecnologie delle telecomunicazioni di Navacchio e le varie imprese private che operano in Toscana.