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Teleriscaldamenti geotermici: a Piancastagnaio le opportunità e i possibili sviluppi

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In molte nazioni del nord Europa, come i Paesi Bassi, il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca, l’uso della geotermia ha cominciato da qualche anno ad avere una grande attenzione, pur avendo quei territori risorse estremamente minori rispetto a quelle italiane

Fonte: Greenreport

Autore: Greenreport

I Paesi dell’Europa centrale e orientale (Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Romania), dal canto loro, aderendo al progetto Geo-Dh, hanno accettato la sfida di eliminare gli ostacoli amministrativi e finanziari che ancora esistono in maniera più o meno importante in tutti i paesi europei.

Una strada percorribile anche in Italia – che, ricordiamo, fino al 1955 è stato l’unico paese al mondo a sfruttare i fluidi geotermici per la produzione di energia elettrica – dove si vogliono semplificare le procedure per gli operatori, proporre innovativi modelli finanziari, implementare la formazione dei tecnici e la sensibilizzazione dei decisori politici. In quest’ottica oggi al teatro comunale di Piancastagnaio  CoSviG, il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche,  ha organizzato un workshop nell’ambito del progetto europeo Geo-Dh,Geothermal District Heatin,  che ha appunto l’obiettivo di superare le barriere amministrative e finanziarie che ostacolano lo sviluppo dei teleriscaldamenti geotermici.

«Il mio cruccio – ha detto il sindaco di Piancastagnaio, Fabrizio Agnorelli – nel suo intervento di saluto ai relatori – è quello di avere la possibilità di utilizzare il calore della geotermia solo per le attività industriali e non per riscaldare le abitazioni della cittadina. L’auspicio è che anche Piancastagnaio, come altre paesi del distretto della geotermia, possa avere, presto un sistema di teleriscaldamento alimentato con questa risorsa».

Una sfida comunque possibile, quella di promuovere le migliori condizioni per sviluppare l’utilizzo di fonti di energia geotermica per il riscaldamento e il raffrescamento, come hanno dimostrato nei loro interventi i sindaci del comprensorio geotermico che già l’hanno realizzata, come Santa Fiora, o che la stanno realizzando come Montieri.

«Il problema per i nostri centri storici per la realizzazione delle reti di teleriscaldamento geotermico, rispetto alle grandi città di pianura – ha detto Renzo Verdi, Sindaco di Santa Fiora – è quello dei costi di progettazione e di esecuzione prima e poi di gestione. Perché sono modeste le utenze su un territorio esteso e caratterizzato da edifici storici nei borghi, a fronte però di una grande soddisfazione degli utenti. Si tratta quindi di mettere a tema come superare questi problemi».

Per rendere concreta questa sfida è di grande importanza, quindi, il coinvolgimento dei decisori politici di enti nazionali, regionali e locali che giocano un ruolo chiave nel quadro normativo e autorizzativo, dei tecnici di enti locali e regionali, banche, investitori potenziali e altri protagonisti del mercato. Al workshop hanno dato il loro contributo anche fornitori, progettisti ed installatori di sistemi avanzati (condizionamento e riscaldamento) ad altissima efficienza che operano sia su scala nazionale che locale, delle piccole e medie imprese, di proprietari di edifici di grandi dimensioni, degli enti formativi e, naturalmente, degli esperti di geotermia.