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«Subito il via ad un vero piano strategico»

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Gianni Silvestrini del Kyoto Club: l’Italia deve pensare al futuro che è già qui

Fonte: Il Tirreno

Autore: Andrea Di Stefano

 

Dopo l’abbandono del nucleare torna d’attualità il nodo di una strategia energetica per il Paese. «Speriamo che adesso, dopo aver sgombrato il campo dalla zavorra atomica, si possa veramente discutere di un piano strategico anche mediante la conferenza nazionale sull’energia che il Governo aveva più volte ipotizzato»: Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club ha le idee molto chiare su quella che chiama “la road map” italiana.
Qual è lo stato dell’arte del sistema Paese?
«Abbiamo alcune punte di eccellenza, molto opportunità e alcune incognite. Innanzitutto è importante sottolineare che negli ultimi dieci anni l’Italia ha fatto uno sforzo enorme per rinnovare le centrali elettriche esistenti, che sono state sostituite con impianti molto efficienti a ciclo combinato e con rendimenti superiori al 50%. Lo sviluppo delle rinnovabili è stato molto più vivo di quanto aveva previsto il nostro esecutivo che ipotizzava di raggiungere 7 mila megawatt e adesso parla già di 23 mila megawatt nel 2017 con un target del 31% sulla produzione di energia entro il 2020 come certificato nel piano presentato a Bruxelles per rispettare gli impegni comunitari. Poi non dimentichiamo il nodo dell’efficienza energetica: secondo Confindustria gli effetti delle misure previste produrrebbero da qui al 2020 sul sistema Paese un aumento di produzione pari a 238 miliardi di euro e 1.600.00 posti di lavoro in dieci anni. L’impatto complessivo sarebbe di oltre 14 miliardi di euro. Questo sviluppo pone però, molte domande urgenti che riguardano soprattutto la Rete».
Con una produzione distribuita diventa urgente implementare un sistema intelligente?
«Esatto. Oggi abbiamo già 200000 punti distribuiti sul territorio dove si produce energia da fotovoltaico con la prospettiva di milioni se guardiamo alla Germania dove siamo già oltre il tetto del milione. Il tema serio è proprio quello della Rete, sia in termini di potenziamento della infrastruttura sia per quanto concerne l’affermazione delle smart grid, le reti intelligenti che permettano dove possibile lo scambio di energia.
Questo snodo rappresenta in realtà anche una grande opportunità perché l’Italia ha completato l’installazione dei contatori digitali che sono la condizione indispensabile per l’attivazione di qualsiasi rete intelligente. Ma parlare di piano energetico per il Paese significa affrontare altri temi strategici».
Gas, produzione di calore, accumulo e stoccaggio dell’energia?
«Avere idee chiare per il 2020 non è sufficiente. Dobbiamo andare oltre considerando che abbiamo una posizione strategica sia in termini di ruolo nel sistema di approvvigionamento del gas sia per lo sviluppo di progetti di energia da solare».