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Stati Generali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, atto secondo

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Dopo il primo incontro del 2 aprile scorso il coordinamento del Tavolo di lavoro, costituito da ISES Italia e Kyoto Club, ha organizzato per il pomeriggio del 18 aprile un nuovo confronto fra le Associazioni, i rappresentanti delle Regioni e i Ministeri di riferimento.

Fonte: Rinnoabili&Territorio

Autore: Redazione

L’obiettivo di questo secondo appuntamento è di evidenziare alle istituzioni le principali criticità presenti nei decreti sulle rinnovabili elettriche e termiche e nel quinto conto energia fotovoltaico che potrebbero portare ad uno stallo molto pesante per tutto il comparto.

In quell’occasione saranno, inoltre, presentate alcune proposte di modifica dei decreti che verranno analizzati nei prossimi giorni dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni.

Sarà una giornata di mobilitazione quella del 18 Aprile a Roma, a cominciare dalla mattina, quando alle 11 a Piazza Montecitorio si terrà una mobilitazione di tutto il settore delle rinnovabili dal titolo "Salviamo il futuro delle rinnovabili".

“Il mondo delle rinnovabili, le imprese nate in questi anni, gli oltre 100mila nuovi occupati, le Associazioni di settore e ambientaliste –si legge nella convocazione- scenderanno in piazza per contrastare il pericolo di blocco del settore che si produrrà con i decreti sulle rinnovabili e sul quinto conto energia presentati recentemente dal Governo. E perché non è accettabile che tali decisioni vengano prese senza un confronto trasparente e una seria analisi costi-benefici. Soprattutto, chi protesterà chiede che le rinnovabili siano al centro del futuro energetico dell’Italia”.

La giornata proseguirà nel pomeriggio quando avrà luogo presso la sede della Fondazione Rubes Triva (sala Einaudi con ingresso diretto su strada in via Pietro Cossa, 1) un incontro, aperto solo ai rappresentanti delle Associazioni di categoria, in cui è previsto un confronto con i rappresentanti delle Regioni (dalle 15,00 alle 17,00) a cui non è invitata la stampa cui sarà, invece, dedicata una conferenza stampa tenuta dalle Associazioni subito dopo la riunione a porte chiuse.

Alle 18,30 è infine previsto un incontro tra le Associazioni e i responsabili dei Ministeri interessati (Ambiente, Sviluppo Economico, Politiche Agricole) in cui saranno presentate le proposte di modifica ai decreti varati dai ministeri.

Numerose (24 ad oggi) le adesioni già pervenute agli organizzatori da parte delle associazioni di categoria per questo secondo appuntamento degli Stati Generali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, appuntamento, ricordiamo, sostenuto da Greenpeace, Legambiente e WWF Italia.

L’appuntamento del 18 aprile fa seguito al primo incontro tenutosi il 2 aprile scorso, promosso da ISES Italia e Kyoto Club, con la partecipazione dei rappresentanti di 23 Associazioni del settore e il sostegno ancora di Greenpeace, Legambiente e WWF.
Il risultato di quell’incontro, avevano scritto le associazioni promotrici, era stato
“un importante momento di confronto con il Governo”.

Nell’incontro erano state sintetizzate le posizioni dei rappresentanti di un mondo produttivo che “ha investito nel settore e contribuisce per almeno l’1% al PIL, dà lavoro a più di 100.000 persone ed, essendo tutto emerso, garantisce un rilevante contributo in termini di gettito fiscale“.

Era inoltre stata sollevata “l’importanza di organizzare un tavolo di consultazione con tutte le Associazioni prima dell’emanazione dei decreti attuativi, come d’altronde è avvenuto con altri temi cruciali per lo sviluppo del Paese”.

Tavolo che, invece, non è stato convocato e che ha suscitato un coro di reazioni negative per il metodo tenuto dal Governo nei confronti dei rappresentanti del settore, avendo varato i decreti sulle rinnovabili senza prima averne ascoltato il parere .

Numerose associazioni del comparto delle rinnovabili, guidate da Aper, Anev e Ises Italia, in una nota congiunta emessa all’indomani del varo dei decreti, si sono, infatti, dette deluse dal comportamento del Governo che, “dopo averle rassicurate sul fatto che sarebbero state ascoltate sui decreti attuativi del decreto legislativo 28/2011, prima di inviarli alla Conferenza Unificata Stato Regioni e all’Autorità per l’Energia per i pareri di competenza, ha disatteso questo impegno presentando direttamente alla stampa i contenuti dei provvedimenti” senza attendere l’incontro con i ministeri competenti organizzato per il 18 aprile, “per confrontarsi in modo costruttivo, aperto e trasparente sui nuovi meccanismi di sostegno al comparto delle energie rinnovabili per i prossimi anni” .

“In particolare -continua la nota- stupisce il completo disinteresse del Ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Corrado Passera, verso un settore, quello delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, che meriterebbe una visione strategica più lungimirante per continuare a sostenere la crescita e lo sviluppo del nostro Paese”.

“Alle censure rispetto alla forma di comunicazione scelta dal Governo -una conferenza stampa di presentazione, senza il preventivo confronto tecnico concordato e comunque dovuto con gli operatori- si devono aggiungere quelle, più gravi, per i provvedimenti annunciati che, se venissero adottati, non consentirebbero certo di passare dal 26% al 35% di energia elettrica da fonti rinnovabili (nel 2020), ma addirittura rischiano di invertire la tendenza. Infatti, non solo non è stata prevista nessuna misura di semplificazione volta a ridurre gli “extra costi” subiti dal settore a causa della burocrazia, ma addirittura sono stati introdotti ulteriori meccanismi quali le aste, i contingenti annuali di potenza per i nuovi impianti e per i rifacimenti di quelli esistenti, l’introduzione dei registri anche per gli impianti di piccola taglia, l’imposizione di gabelle aggiuntive per il funzionamento del GSE, oltre, e non meno importante, a livelli di incentivazione insufficienti”

“Queste –conclude la nota- sono purtroppo solo alcune delle misure che contrastano palesemente con gli obiettivi europei sia in tema di energie rinnovabili sia di efficienza energetica, e ancor di più con quelli annunciati dal Governo”.