Home Cosvig Stati Generali della Green economy: c’è posto anche per la geotermia

Stati Generali della Green economy: c’è posto anche per la geotermia

307
0
CONDIVIDI
La geotermia potrà rappresentare un asse importante della strategia energetica e un volano per creare occupazione

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Alla Fiera internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile, in corso a Rimini dal 7 al 10 Novembre 2012, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha convocato gli Stati Generali della Green Economy.

Un appuntamento che con l’obiettivo di elaborare la strategia nazionale ed europea dopo la Conferenza dell’Onu “Rio +20” dello scorso giugno, è stato preparato da una serie di tavoli tematici nel corso dei mesi scorsi, cui hanno partecipato esperti delle varie discipline. Dagli Stati Generali uscirà una proposta programmatica per lo sviluppo della green economy in Italia.

Lo sviluppo di un’economia verde darà anche l’opportunità di creare nuova occupazione in settori ancora non del tutto sfruttati, quali la geotermia.

«La green economy, soprattutto quella legata alle energie pulite, all’efficienza energetica e a tutte le attività cosiddette “verdi” anche nel nostro Paese –ha detto il ministro Corrado Clini- sta iniziando a produrre numeri importanti. Tutte le stime parlano di milioni di posti di lavoro in più nei prossimi anni. Il mercato del lavoro ambientale, secondo i dati delle ricerche più recenti, ha registrato, tra il 1993 e il 2006 un incremento del 40,9% di occupati. Proprio per promuovere l’occupazione giovanile nelle imprese che operano nei settori avanzati della green economy e della protezione del territorio, intendiamo attivare un incentivo fiscale per l’assunzione di 60mila giovani esperti. La misura prevede l’applicazione di un credito di imposta alle imprese che assumono a tempo indeterminato giovani di età inferiore ai 35 anni da impiegare nella protezione del territorio, e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico, nel settore dei biocarburanti di seconda e terza generazione e nella produzione di tecnologie innovative nel solare fotovoltaico, a concentrazione, termodinamico e nella geotermia».

Le possibilità offerte dal settore della geotermia sono state indicate anche dal Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano, ricordando l’incremento delle richieste di permessi di ricerca che si è registrato negli ultimi anni, cui si lega un forte potenziale produttivo e quindi occupazionale.

«In Italia si è registrato un aumento esponenziale di richieste (oltre 100 negli ultimi due anni) per nuovi permessi di ricerca di risorse geotermiche per la produzione di energia elettrica, stimata in alcune centinaia di MW di nuova potenza, da parte di imprese italiane e straniere, per l’installazione. Il potenziale produttivo legato a queste iniziative -ha spiegato- potrebbe addirittura superare nell’arco di soli 10 anni le previsioni del Piano di Azione italiano per le fonti rinnovabili (PAN)».

Il PAN individua un aumento della capacità geotermica di circa 170 MW, dal 2010 al 2020, e della produzione geotermoelettrica annua di circa 1100 GWh, quali obiettivi di sviluppo.

«A differenza di quelle fonti rinnovabili per le quali abbiamo necessità di reperire all’estero le relative tecnologie –ha osservato Graziano- l’investimento nel settore della geotermia, con il coinvolgimento di professionisti, dell’impresa del settore delle perforazioni e della realizzazione di impianti di generazione, potrebbe attrarre investimenti sia interni che esteri, con ricadute evidenti sull’economia nazionale».

«Abbiamo competenze e know how -ha ricordato il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi ma dobbiamo rivedere la nostra politica economica, industriale, e soprattutto culturale. Una nuova politica di sviluppo è necessaria, ma senza pregiudizi e senza eccessi».