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Rinnovabili: per Pike Research futuro in forte crescita per la geotermia a livello mondiale

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Il rapporto conta 454 progetti geotermici in programma, con Stati Uniti, Indonesia e Italia ai primi posti. Tra le tecnologie sfruttate prevale l’utilizzo della tradizionale geotermia idrotermale

Fonte: Expoclima.net

Autore: Expoclima.net

La geotermia si conferma una delle risorse rinnovabili con più potenziale di sviluppo per il futuro energetico mondiale.

Secondo un rapporto elaborato dalla società di analisi Pike Research attualmente nel mondo sono in programma 454 progetti di sfruttamento delle risorse geotermiche per la produzione elettrica, per un totale di 18,5 GW di potenza. Anche se alcuni di questi progetti probabilmente non vedranno mai la luce, considera il rapporto, il dato è comunque testimone di un crescente interesse verso questa tecnologia: i progetti inoltre verrebbero realizzati in 64 diversi Paesi, un dato più che raddoppiato rispetto a pochi anni fa quando i Paesi nel mondo che investivano nella geotermia erano appena 30.

Il lungo percorso che caratterizza questi impianti, che iniziano a produrre energia dopo molti anni, grazie alle nuove tecnologie studiate e alle nuove risorse ha attratto dunque anche paesi non tradizionalmente all’avanguardia nel settore.

La mappa geotermica dei progetti

La locomotiva del settore è rappresentata dagli Stati Uniti che con il 98% dei progetti sono il paese più attivo del Nord America, grazie anche allo sviluppo previsto per il Nevada e la California. Sul fronte asiatico il ruolo di leader della geotermia è ricoperto dall’Indonesia, dove sono già in fase di realizzazione l’80% degli impianti dell’area asiatica.

In Europa il rapporto attende una crescita considerevole in Italia, giudicata assieme all’Islanda patria della geotermia. Anche l’Africa è presente nella mappa geotermica con progetti in programma in particolare in Kenia, nella Rift Valley.

Le tecnologie presenti nei progetti

La maggior parte degli impianti in programma (90%) prevede l’utilizzo della tradizionale geotermia idrotermale, dove si sfrutta la presenza di sacche naturali di vapore o acqua calda vicine alla superficie terrestre per produrre energia elettrica. Vista la rarità in natura di queste condizioni, la maggior parte dei progetti si condensa in aree vulcaniche dove è più frequente la presenza di risorse geotermiche.

Solo un 10% dei progetti, pari a 252 MW, riguarda geotermia di terza generazione (EgsEnhanced geothermal systems) dove il calore viene prelevato in profondità nel terreno, oltre i sette km, grazie ad un sistema di iniezione di acqua e relativo prelievo di vapore.