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Geotermia, oltre 450 progetti in ballo a livello globale

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Secondo un’analisi di Pike Research, gli Stati Uniti guidano la crescita del settore.

Fonte: Ecquologia.com

Autore: Energia24Club

Ma si attende lo slancio dell’italia verso la geotermia di terza generazione. Negli ultimi tempi si è parlato molto delle buone prospettive della geotermia a livello italiano; questa fonte sembra però avere buone possibilità di crescita anche su scala globale. È quanto evidenzia un rapporto della società di analisi Pike Research, secondo cui sono attualmente in programma nel pianeta un totale di 454 progetti di sfruttamento delle risorse geotermiche per la produzione elettrica, per una potenza complessiva di circa 18,5 GW.

Pike Research sottolinea comunque che, molto probabilmente, una parte degli impianti non entrerà mai in funzione, dunque il dato finale sulla nuova potenza installata dovrà essere rivisto al ribasso. L’aumentato interesse verso questa tecnologia è però testimoniato dalla crescita dei Paesi coinvolti in questi progetti, ben 64, mentre sino a pochi anni fa il numero degli Stati attivi era inferiore a 30. Sebbene i progetti geotermici in genere richiedano molti anni per arrivare alla produzione di energia, l’espansione oltre i mercati tradizionali è favorita dalla scoperta di nuove risorse e da miglioramenti tecnologici.
A guidare la marcia della geotermia è il Nord America e, più precisamente, gli Stati Uniti, dove sarà realizzato il 98% dei nuovi progetti del Continente, in particolare grazie allo sviluppo previsto in California e Nevada. Molto attiva è anche l’area Asia Pacifico che detiene la maggioranza degli impianti già in fase di costruzione, in gran parte (80%) in Indonesia. L’interesse è elevato anche in America del Sud, soprattutto grazie all’espansione della geotermia attesa in Cile.

Per quanto riguarda l’Europa occidentale, il report di Pike Research fa esplicito riferimento alla crescita attesa in Italia (ne abbiamo parlato anche sul  47 di Energia24), riconosciuta come “patria” della geotermia, nonché in Islanda. L’Africa potrà invece contare su una serie di impianti in Kenia, in particolare nella regione della Rift Valley.
Da un punto di vista tecnologico, la tradizionale geotermia idrotermale rappresenta ancora il 90% dei progetti previsti dalla ricerca; questa tecnica prevede lo sfruttamento della presenza di sacche naturali di vapore o acqua calda vicine alla superficie della Terra per la produzione energia elettrica. Poiché tali condizioni sono rare, la maggior parte dei progetti di energia geotermica di oggi si trova in aree vulcaniche, in cui tali anomalie hanno maggiori probabilità di essere presenti.

Un 10% dei progetti, per complessivi 252 MW di potenza, riguarda la geotermia di terza generazione, i cosiddetti Enhanced geothermal systems (Egs), che consente di prelevare calore dalla profondità della Terra (oltre sette km) attraverso un sistema di iniezione di acqua e relativo prelievo di vapore.