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Pramac, salvi tutti i 230 posti

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Intatte le condizioni contrattuali
Casole, l’attività verrà rilevata dal gruppo tedesco Prettl

Fonte: La Nazione, Cronaca di Siena

Autore: Alessandro Vannetti

DATE da segnare col carbone bianco nella storia economica della Valdelsa, perché sono quelle di inizio e fine della crisi aziendale più grave di questa tremenda estate che è stata, allo stesso tempo, anche la più breve. Un mese esatto dopo l’annuncio della messa in liquidazione dell’azienda, la Pramac di Casole è salva e con lei i suoi 230 posti di lavoro, un vastissimo indotto e una professionalità riconosciuta a livello mondiale. L’accordo definitivo per il proseguimento dell’attività lavorativa dello stabilimento del Piano è stato siglato nella notte fra il 23 e il 24 giugno, a conclusione di una lunghissima trattativa sindacale no-stop, iniziata già nelle prime ore del mattino e ieri l’intesa è stata accolta dai lavoratori con una percentuale altissima di sì, che ha sfiorato il 90 per cento. A seguito dell’accordo, l’attività della Pramac sarà affidata tramite un affitto di azienda alla ‘PR Industrial Srl’, una società di nuova costituzione in cui la famiglia Campinoti deterrà una quota di minoranza e il 75 per cento sarà rappresentato da un’azienda che fa capo a un noto gruppo tedesco, ‘Prettl’, un soggetto industriale affermato a livello mondiale che, oltre a produrre componentistica per il settore dell’automotive, opera già in ambiti affini a quelli di Pramac nella produzione di impianti per le generazione di energia elettrica. Tutti i 226 lavoratori Pramac passeranno alle dipendenze della nuova società mantenendo le stesse condizioni contrattuali collettive, ad eccezione di una quota parte del salario accessorio che sarà congelata per un periodo di 24 mesi, per poi, al termine del periodo previsto, essere ripristinata completamente e maggiorata di una percentuale già definita, così da far recuperare nel tempo quanto ‘prestato’ dai lavoratori nei primi due anni. «Quella individuata è una soluzione ben diversa da quella che il nuovo soggetto imprenditoriale aveva inizialmente prospettato e alla quale la delegazione sindacale ha posto un deciso, inappellabile e argomentato rifiuto, fino a condurre l’azienda ad una posizione di maggior ragionevolezza – afferma il segretario generale della Fiom Siena Marco Goracci – Con questo accordo è stato sventato il rischio che i molti avvoltoi che nel frattempo si erano appostati in attesa di spolpare il meglio della moribonda azienda lasciassero dietro di sè l’ennesima carcassa vuota».