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Oltre il 30% del fabbisogno energetico su base annua è coperto dalle fonti rinnovabili

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Ma è ancora polemica sugli incentivi. Presto nuove linee guida dalla Commissione europea

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

L’aggiornamento mensile di Terna rispetto al sistema elettrico nazionale, indica che le fonti di energia rinnovabile sono arrivate a coprire oltre il 30% del fabbisogno su base annua.
A fronte di una diminuzione ad agosto del 5.7% della richiesta di energia elettrica in Italia, pari a 25,5 miliardi di kWh, rispetto ad agosto 2012 (dato già apparso anche nel mese di luglio) emerge il fatto che anche nel mese di agosto sono ancora in forte crescita le fonti rinnovabili.
Confrontando il mese di agosto 2013 con quello dell’anno precedente spicca, infatti, una forte crescita per tutte le fonti rinnovabili, sia per la produzione idrica (+21,0%), per quella fotovoltaica (+16,4%) l’eolica (+22,4%), e quella geotermica (+5,0%); in netta flessione, invece, la produzione da fonte termoelettrica(-18,8%).
Il dato riguarda tutti i primi otto mesi del 2013, in cui a fronte di una richiesta di energia di 212.972 GWh – in flessione del 3,8% rispetto al corrispondente periodo del 2012 – le energie rinnovabili (idroelettrico, geotermico, fotovoltaico, eolico) hanno risposto con una produzione complessiva di ben 67.948 GWh.
Di particolare rilevo il dato registrato lo scorso 16 giugno, quando tra le 14 e le 16, l’intero fabbisogno elettrico nazionale è stato prodotto con fonti rinnovabili, confermato dal fatto che -prima volta nella storia- il prezzo d’acquisto dell’energia elettrica è sceso a zero su tutto il territorio nazionale.
Un risultato che è stato commentato con soddisfazione da Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera.
«E’ un risultato importante e impensabile fino a pochi anni fa […] Ma si può fare molto di più e possiamo porci obiettivi più ambiziosi di quelli attuali, come arrivare alla soglia del 50% della domanda elettrica soddisfatta da rinnovabili».
Per Realacci, dunque «Non ci sono dubbi sulla direzione da seguire: il futuro dell’energia è nel risparmio energetico, nell’efficienza, nell’innovazione, nella ricerca e nelle fonti rinnovabili».
Da parte delle imprese multinazionali di produzione di energia elettrica, però, vi sarebbe un aggravio economico dovuto agli incentivi per le rinnovabili che fa salire troppo il costo dell’energia elettrica; per questo hanno recentemente chiesto alla Commissione Europea di rivedere il sistema per ridurre il gap di competitività con gli Usa, dove il gas costa un terzo e l’energia la metà che in Europa.
L’Unione Europea, ha detto l’Amministratore Delegato di ENI, Paolo Scaroni, a nome di nove aziende del settore energetico, durante un’audizione alla Commissione Industria del Parlamento europeo a Strasburgo, «deve ripulire la nostra bolletta energetica da aggravi impropri», vale a dire «dai sussidi sulle rinnovabili» che attualmente «gravano per il 18% sulla bolletta» ed hanno fatto spendere ai cittadini europei «oltre 30 miliardi di euro l’anno».
Secondo Scaroni la politica energetica europea «non ha portato i risultati che ci attendevamo. Il costo dell’energia, appesantito dalle rinnovabili, è ancora molto più alto degli Usa, la sicurezza dell’approvvigionamento è più a rischio di prima ed anche dal punto di vista ambientale i progressi sono stati pochi».
«La maggior parte dei punti sollevati dalle società non sono nuovi» ha risposto il Commissario Ue all’energia Guenther Oettinger alle critiche sollevate, e ha annunciato la volontà della Commissione di presentare al più presto delle nuove linee guida sui sussidi alle rinnovabili, perché siano più trasparenti e flessibili.
«Pubblicheremo presto linee guida su come riformare nel modo migliore i sussidi nazionali per le rinnovabili, che erano necessari per spingere una nuova industria» ha detto Guenther Oettinger.
«Ora che le tecnologie sono maturate, devono essere adottati schemi di sostegno diversi. L’obiettivo -ha concluso Oettinger- è fare in modo che il settore dell’energia pulita cresca in modo più efficace dal punto di vista dei costi».
Un cambiamento, ritenuto è necessario anche dal Governo, con il recente annuncio da parte del ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, di riparametrare la spesa annua degli incentivi alle fonti rinnovabili da 12 a 9 miliardi, con l’ipotesi di spalmarli in un arco di tempo più lungo.