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Lo studio epidemiologico sulle popolazioni delle aree geotermiche toscane approda in Consiglio Regionale

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“Non è colpa della geotermia” è la sintesi con cui il Consiglio Regionale dà conto in una nota stampa dell’esito dell’Audizione del presidente dell’Agenzia regionale di Sanità, Giovanni Barbagli, nelle commissioni III, IV e VI riunite in seduta congiunta in merito al progetto di ricerca epidemiologica sulle popolazioni residenti nell’intero bacino geotermico toscano.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Sui risultati della ricerca epidemiologica sulle popolazioni residenti nell’intero bacino geotermico toscano, si è svolta il 15 aprile un’audizione del presidente dell’Agenzia regionale di Sanità, Giovanni Barbagli, nelle commissioni Attività produttive, Sanità e Territorio ed ambiente riunite in seduta congiunta.

Nel corso dell’audizione Giovanni Barbagli ha ripercorso le varie fasi dello studio che l’Agenzia Regionale di Sanità ha condotto insieme al Cnr e con il coinvolgimento della Fondazione Monasterio.

La ricerca era stata commissionata dalla Regione per verificare sul piano epidemiologico l’esistenza di possibili danni alla salute dei residenti nei comuni geotermici toscani. L’indagine è stata condotta incrociando dati ambientali e sanitari relativi a 43mila abitanti dei 16 Comuni geotermici toscani.Di questi, 8 si trovano nell’area geotermica tradizionale (nel territorio delle province di Siena, Pisa, Grosseto), dove si concentra il più alto numero di centrali geotermoelettriche e gli altri 8 nell’area geotermica amiatina (nel territorio delle province di Siena e Grosseto). La ricerca condotta come un’istruttoria epidemiologica ha evidenziato un numero limitato di indizi su cui focalizzare l’attenzione e quindi intervenire. Nel merito dei dati è intervenuto Francesco Cipriani, dell’Osservatorio di Epidemiologia di Ars che ha coordinato la ricerca.

«In estrema sintesi, al netto dei limiti propri degli studi con disegno epidemiologico descrittivo, basato esclusivamente su dati ambientali e sanitari esistenti, analizzati in modo aggregato a livello dei Comuni di residenza – ha detto Cipriani ripercorrendo quanto riportato nelle conclusioni generali – gli indizi e le prove raccolti evidenziano un quadro epidemiologico nell’area geotermica rassicurante perché simile a quello dei comuni limitrofi non geotermici e a quello regionale».

Nel corso del dibattito che ne è conseguito “i consiglieri presenti hanno espresso stupore, evidenziando perplessità e criticità e quindi invitando, in tema di salute dei cittadini, a non stare mai abbastanza tranquilli” si legge nella nota ufficiale del Consiglio Regionale. Ma alla fine hanno concordato che le criticità emerse dallo studio non sono da attribuirsi alla geotermia.

Non è colpa della geotermia” è, infatti, la frase con cui inizia la nota stampa con cui si evidenzia che questo è “il dato principe che scaturisce dal progetto di ricerca epidemiologica sulle popolazioni residenti nell’intero bacino geotermico toscano”.

«Ricerche e studi del genere non consentono conclusioni definitive sui rapporti causa-effetto, ma danno suggerimenti utili per approfondire e focalizzare meglio ulteriori indagini» ha commentato il presidente della commissione Sanità Marco Remaschi che ha ringraziato l’Ars «per il lavoro fatto» invitandolo «a continuare su questa strada, guardando sempre e comunque alla prevenzione e alla diagnosi tempestiva di malattie e tumori, per guadagnare in salute».

Lo studio era stato presentato ufficialmente la prima volta a Santa Fiora a dicembre, e in quell’occasione l’Assessore all’Ambiente ed energia Anna Rita Bramerini aveva annunciato la decisione di «far proseguire l’attività di studio e approfondimento che concorderemo con l’assessorato alla sanità, con le Asl e i Comuni interessati. Come assessorato all’energia nel 2011 metteremo dunque a disposizione nuove risorse, 150mila euro circa, con le quali l’assessorato alla sanità avvierà l’ulteriore fase di studio. Al tempo stesso cofinanzieremo un programma sanitario che attiveremo sull’area amiatina sempre sotto l’egida dell’assessorato alla sanità».

Il programma è, infatti, stato avviato e lo scorso 23 marzo si è riunito ad Abbadia San Salvatore il gruppo di lavoro costituito tra AUSL 7 Siena, Società della Salute Amiata Val d’Orcia, Agenzia Regionale di Sanità e dai Medici di medicina generale dei Comuni della Zona Amiata Val d’Orcia.
La riunione, promossa dall’assessorato Regionale alla Sanità della Toscana, Direzione Generale Diritti di cittadinanza, ha avuto lo scopo di preparare e condividere un programma di approfondimento dei risultati dello studio epidemiologico condotto da ARS nell’area geotermica dell’Amiata che ha evidenziato alcuni eccessi relativi a particolari patologie.

Con questa prima riunione è stata avviata una collaborazione tra le strutture del Servizio Sanitario Regionale e i Medici di medicina generale per una più dettagliata ricostruzione di alcuni aspetti dello studio condotto da ARS, ritenuti meritevoli di approfondimento ed un confronto con i dati in possesso degli stessi Medici di medicina generale.
Alla prossima riunione della Società della salute sarà presentato il programma di lavoro che successivamente sarà esposto anche alla cittadinanza.