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L’efficienza energetica mette d’accordo sindacati e imprenditori

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Confindustria e CGIL, CISL e UIL hanno presentato un documento congiunto per chiedere al Governo l’apertura di un tavolo di confronto sul tema dell’efficienza energetica

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

L’efficienza energetica rappresenta un’importante opportunità di crescita per l’Italia e la consapevolezza di questo ha portato evidentemente Confindustria e le organizzazioni sindacali (CGIL, CISL e UIL), a scrivere un documento congiunto per chiedere al Governo l’apertura di un tavolo di confronto sull’argomento.

L’efficienza energetica –sottolineano Confindustria e i sindacati– rappresenta una importante misura di rilancio delle rilevanti competenze manifatturiere italiane per le quali il nostro paese è leader internazionale: trasporti, illuminazione, edilizia residenziale, caldaie a condensazione, cogenerazione, elettrodomestici, tecnologie per il calore, elettromeccanica, motori ed inverter”.

Nel documento si evidenzia, infatti, che il settore dell’efficienza energetica conta oltre 400.000 aziende con oltre tre milioni di occupati se si tiene in considerazione anche l’indotto.

La richiesta delle associazioni è dunque quella di dare attuazione al più presto al Piano Straordinario per l’efficienza energetica e di adottare una politica industriale che sappia cogliere l’opportunità dello sviluppo manifatturiero italiano in chiave sostenibile per ridare slancio alla crescita economica e sociale.

Nel documento si chiede inoltre che i meccanismi di incentivazione vengano definiti sulla base di una sistematica analisi costi-benefici e che abbiano una continuità nel tempo. La proposta degli industriali e dei sindacati prevede a tale proposito di prorogare strutturalmente fino al 2020 le detrazioni del 55% per le riqualificazioni energetiche degli edifici e la detrazione del 20% per gli apparecchi ad alta efficienza (illuminazione, elettrodomestici, gruppi statici di continuità, motori e inverter).

Confindustria e Sindacati ritengono, infatti, che una maggiore stabilità di questi incentivi e una normativa orientata a promuovere l’uso delle tecnologie più efficienti avrebbero come effetto nel breve- medio periodo “un aumento della produzione diretta e indiretta a livello nazionale di quasi 240 miliardi di euro, la creazione di oltre 1,6 milioni di posti di lavoro, con un incremento del Pil medio dello 0,6% annuo”.

Questa misura, una volta resa strutturale, avrebbe una conseguenza diretta anche in termini di risparmio sulla bolletta energetica che, calcolato al 2020, sarebbe “di oltre 25 miliardi di euro e in termini di costi associati alle quote di CO2 di oltre 5 miliardi”.

Il documento congiunto pone anche l’accento sull’opportunità e l’urgenza di effettuare interventi per migliorare l’efficienza energetica nel settore della Pubblica amministrazione, la cui bolletta energetica (secondo Consip) pesa sul bilancio dello Stato per circa 4,5 miliardi di euro all’anno.

Confindustria e i sindacati intendono anche promuovere un’azione sinergica in materia di informazione e formazione sull’efficienza energetica, e dichiarano la volontà di definire, all’interno degli accordi contrattuali di secondo livello, fattori premianti legati a comportamenti virtuosi in materia di efficienza energetica e ambientale.