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Le rinnovabili crescono con Enti locali più corresponsabili

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Agostino Re Rebaudengo, presidente APER (Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili) illustra questo traguardo nella lettera aperta che introduce al Rapporto Rinnovabili 2010-2011. Situazione e prospettive delle fonti rinnovabili in Italia.

Fonte: NuovaEnergia.com

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Le rinnovabili crescono con Enti locali più corresponsabili
“Riuscire nel 2020 a produrre 150 TWh di energia elettrica da fonte rinnovabile rappresenta una sfida molto ambiziosa per il nostro Paese e un’incredibile opportunità di sviluppo, occupazione, ricerca e indipendenza energetica”. Si tratta di passare da 35 TWh di rinnovabili recenti a 110 TWh in soli 10 anni e Agostino Re Rebaudengo, presidente APER (Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili) illustra questo traguardo nella lettera aperta che introduce al Rapporto Rinnovabili 2010-2011. Situazione e prospettive delle fonti rinnovabili in Italia.
“Questi obiettivi implicano un lavoro organico e interdisciplinare per valorizzare tutta la filiera italiana delle energie rinnovabili, costruendo una strategia di sostegno capace di integrare le singole componenti per raggiungere la massima efficienza di costo/kWh prodotto (includendo non solo i costi diretti di produzione ma anche tutti gli extra-oneri sanitari, sociali ed ambientali tipici delle fonti fossili)”.
Ma tutto questo non basta senza una precisa strategia sul territorio. “Definiti gli obiettivi quantitativi a livello nazionale precisa Re Rebaudengo – bisognerebbe finalmente procedere alla loro ripartizione a livello regionale (il cosiddetto burden sharing), in modo da co-responsabilizzare in maniera virtuosa le Regioni e gli Enti Locali anche con il ricorso a meccanismi di premio/penalità”.
Si tratta di un passaggio obbligatorio per continuare un processo di crescita delle fonti pulite che prende ulteriore slancia dopo l’esito referendario sul nucleare. “Il burden sharing è indispensabile per pianificare ed intensificare gli investimenti nello sviluppo delle reti elettriche, ivi incluse le cosiddette reti intelligenti (smart grid) al fine di meglio accogliere e dispacciare l’energia elettrica rinnovabile prodotta in modo distribuito e a volte non programmabile. Lo sviluppo di sistemi di accumulo (batterie e impianti di pompaggio idroelettrico) ottimizzerebbe inoltre l’efficienza complessiva del sistema”.
Nella lettera aperta, un cenno conclusivo al tema degli incentivi con l’auspicio di Re Rebaudengo ad “una coerente revisione dei sistemi di sostegno delle rinnovabili e dell’efficienza energetica nell’ambito dell’attuazione del dlgs 28/2011 di recepimento della direttiva 2009/28/CE”.