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La geotermia in Italia

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In rapporto all’utilizzazione dell’energia geotermica in Italia occorre preliminarmente operare una distinzione tra l’energia geotermica utilizzata per la produzione di energia elettrica e l’energia geotermica utilizzata per la produzione di energia termica.

Fonte: Ecoedility.it

Autore: Domenico D’Olimpio

Infatti seppur complessivamente il nostro Paese si colloca tra i primi al mondo nell’utilizzazione dell’energia geotermica, occorre rilevare che risulta particolarmente importante la produzione di energia elettrica da fonte geotermica, mentre minore risulta la produzione di energia termica, ovvero l’utilizzazione diretta del calore geotermico. Quest’ultima utilizzazione non è proporzionale al potenziale geotermico che caratterizza l’Italia (assolutamente importante sotto il duplice aspetto quantità-qualità), che risulta pertanto sottoutilizzato. Paesi come ad esempio la Svizzera, pur avendo un sottosuolo decisamente meno adatto rispetto a quello italiano per gli usi geotermici, hanno a tutt’oggi una potenza termica installata da fonte geotermica superiore a quella dell’Italia.
Relativamente alla potenza elettrica installata da fonte geotermica, dati di fine 2008 indicano 31 impianti realizzati in Italia, per un totale di 711 MW di potenza installata e con una produzione annua complessiva di 5.520 GWh. Gli impianti sono ubicati totalmente in Toscana, dove ben 4800 GWh sono prodotti nel solo sito di Larderello (vedere anche l’articolo “Impianti geotermoelettrici”) e, in particolare, il 45% di questi si trova nella provincia di Pisa. La produzione di energia elettrica da fonte geotermica in Italia, pur essendo leggermente in flessione (la produzione è diminuita dello 0,9%, passando dai 5.569 GWh del 2007 ai 5520 GWh del 2008), pone l’Italia al terzo posto nel mondo rispetto la produzione di energia elettrica da fonte geotermica, con un quantitativo di energia elettrica prodotta che è pari a circa il 10% della produzione geotermoelettrica mondiale.
Discorso diverso è invece quello relativo alla potenza termica installata da fonte geotermica che risulta, come detto precedentemente, sottoutilizzata rispetto il potenziale offerto dal nostro sottosuolo. Rispetto a questo aspetto l’Italia si colloca circa al decimo-dodicesimo posto nel mondo, con circa 325 MW di potenza termica installata (escludendo i sistemi a geoscambio e considerando esclusivamente i sistemi che prevedono l’utilizzazione diretta del calore geotermico). Considerando anche i sistemi a geoscambio, ovvero includendo i sistemi geotermici a pompa di calore, la potenza termica installata attualmente sale a circa 606 MW, corrispondente ad un risparmio di fonti energetiche fossili valutabile in circa 18.000 tonnellate di petrolio.
Gli utilizzi diretti del calore geotermico in Italia possono essere così sintetizzati e classificati:

I dati della tabella (1) evidenziano come maggiori quantitativi di potenza termica installata siano relativi agli usi termali, seguiti dagli usi connessi all’agricoltura (a Piancastagnaio, nella provincia di Siena, si trova uno dei complessi di serre più grandi d’Europa, destinate alla floricoltura e riscaldate da un impianto di cogenerazione geotermico) ed alla Itticoltura, rilevando pertanto una sottoutilizzazione nell’ambito soprattutto degli usi industriali e del riscaldamento delle singole abitazioni. In relazione all’utilizzazione del calore geotermico connessa alla realizzazione di sistemi di teleriscaldamento, c’è da rilevare l’interessante esempio costituito dal sistema energetico integrato della città di Ferrara, caratterizzato da una importante rete di teleriscaldamento che copre il fabbisogno di energia termica di quasi 10.000 abitazioni.
E’ auspicabile, nel futuro prossimo, un incremento nell’utilizzazione della risorsa geotermica nel nostro Paese, rivolto nell’ottica della produzione di energia termica soprattutto destinata a coprire il fabbisogno energetico degli edifici, residenziali e non. Un adeguato sviluppo di tale strategia e di tali tecnologie energetiche, adeguatamente proporzionale al potenziale geotermico offerto dal nostro sottosuolo, costituirebbe un importante contributo del nostro Paese nella direzione della riduzione delle emissioni climalteranti, nonchè un miglioramento delle qualità ambientali locali ed un risparmio in termini di costi della gestione energetica del patrimonio edilizio.

(1) Dati tratti da “Energia Elettrica da Fonti Rinnovabili”, Francesco Groppi, Editoriale Delfino, Milano, 2009