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Geotermia: Incontro pubblico con l’assessore Fratoni: «Sviluppo ecocompatibile»

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Prosegue e proseguirà il controllo costante e il monitoraggio sulla popolazione dell’Amiata, ad oggi la situazione non fa emergere particolari criticità.

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Autore: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Lo dicono gli ultimi approfondimenti condotti dall’Agenzia Regionale di Sanità (Ars) sullo stato di salute della popolazione amiatina e lo studio condotto da Arpat sulla qualità dell’aria nelle aree che ospitano le centrali geotermoelettriche. I risultati, che saranno poi di nuovo presentati prossimamente sull’Amiata, sono stati illustrati nell’ambito dell’incontro pubblico che si è tenuto ieri nella sede della Regione Toscana, al quale hanno partecipato l’assessore regionale Federica Fratoni e i tecnici di Ars e Arpat, in particolare Ivano Gartner responsabile del settore geotermia di Arpat e Fabio Voller coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia di Ars. «Siamo a un momento importante di confronto – ha detto l’assessore Fratoni – che mette insieme i dati sulla qualità dell’aria e l’importante studio che dal 2010 Ars sta conducendo sul territorio. La geotermia è un grande asset per la Toscana, ma come ogni attività industriale deve essere oggetto di controllo attento e assiduo. Grazie a chi mi ha preceduto, proprio l’attività di controllo è stata istituita con regolarità: un fatto che merita di non rimanere esperienza solo nostra ma diventare patrimonio a livello internazionale per contribuire a sviluppare la geotermia in modo sempre più ecocompatibile». Due gli aspetti che si sono indagati: gli effetti dell’esposizione alle emissioni delle centrali geotermiche e il ruolo di altri fattori di rischio, ambientali ed individuali, che possono aver influito su alcune debolezze nella salute della popolazione, osservate negli studi precedenti. Periodo osservato: 2000- 2015. Sul primo fronte, l’attenzione è rivolta soprattutto all’esposizione del passato, visto che i dati di Arpat hanno mostrato per i periodi più recenti una buona qualità dell’aria e concentrazioni di H2S decisamente basse. Riguardo alle malattie respiratorie, che sono le più studiate in associazione con l’H2S, i risultati non hanno evidenziato alcuna relazione tra i picchi di esposizione all’H2S e i ricoveri. Per le malattie del sistema circolatorio, per le quali però la letteratura scientifica non fornisce però alcuna evidenza di associazione con l’H2S, si è osservato un incremento di ricoveri urgenti soprattutto nelle donne anziane in estate. Sul secondo fronte, il ruolo di altri fattori di rischio, lo studio di Ars ha ripreso un’indagine svolta nel 1998 in cui furono raccolti circa 900 campioni di urine e sangue per la determinazione di arsenico e mercurio. Queste persone sono state seguite nei 17 anni successivi. Per l’arsenico, all’aumentare delle concentrazioni urinarie è stato osservato un lieve aumento di rischio di ricovero per malattie cardiovascolari e per malattie della pelle, entrambi questi esiti coerenti con la letteratura disponibile sugli effetti dell’arsenico. Non è stata rilevata alcuna associazione con i tumori.