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Geotermia, dal PNRR in arrivo in Toscana oltre 25 mln di euro per i teleriscaldamenti

Via libera dal ministero dell’Ambiente agli incentivi richiesti dal Comune di Piancastagnaio e dall’ATI composta dai Comuni di Arcidosso e Castel del Piano insieme ad Enel Green Power

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Via libera dal ministero dell’Ambiente agli incentivi richiesti dal Comune di Piancastagnaio e dall’ATI composta dai Comuni di Arcidosso e Castel del Piano insieme ad Enel Green Power


Col decreto 435 del 23/12/22, il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera a incentivi pari a 25,3 mln di euro per sviluppare teleriscaldamenti nella Toscana della geotermia: si tratta di oltre un ottavo di tutti i 200 mln di euro destinati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sul fronte dei teleriscaldamenti a livello nazionale.

Tra i progetti inseriti dal ministero tra quelli ammissibili e finanziabili, spiccano per la Toscana quello avanzato dal Comune geotermico di Piancastagnaio e quello presentato dall’Associazione temporanea di imprese (ATI/RTI) composta dal Comune di Arcidosso (capofila), dal Comune di Castel del Piano e da Enel Green Power.

In entrambi i casi è stato concesso interamente l’incentivo richiesto: si tratta, rispettivamente, di 4.626.906 euro e di 20.764.280 euro.

Per quanto riguarda Piancastagnaio, come spiegano direttamente dall’Amministrazione Comunale, le risorse saranno destinate a realizzare i rimanenti due lotti della rete di teleriscaldamento alimentata dai cascami delle centrali geotermoelettriche.

Il primo lotto è stato inaugurato lo scorso febbraio, portando grandi vantaggi ambientali e socioeconomici.

Il teleriscaldamento di Piancastagnaio permette infatti alla cittadinanza di risparmiare circa il 50% per i costi del riscaldamento e dell’acqua calda rispetto all’impiego di caldaie a gas; al contempo, al clima risparmia inoltre l’emissione in atmosfera 3.700 ton/anno di CO2, oltre a tutti gli inquinanti legati alla combustione dei combustibili fossili.

L’infrastruttura non a caso ha riscosso subito un grande successo: oltre a numerose utenze private teleriscalda già gli edifici scolastici, la caserma dei Vigili del Fuoco e il convento San Bartolomeo. Grazie ai fondi PNRR, ora questi benefici potranno ampliarsi ulteriormente.

«Tale importantissimo risultato è stato ottenuto grazie alla determinazione ed alla tenacia con le quali il Comune di Piancastagnaio ha, sin dalle prime informazioni ricevute sulla predisposizione del bando, interagito con il ministero dell’Ambiente, portando avanti le proprie istanze. Infatti – aggiungono dal Comune – si ricorda come, nella prima stesura dell’avviso per la partecipazione al bando di finanziamento le pubbliche amministrazioni non fossero incluse fra i soggetti beneficiari, riservando i finanziamenti alle sole imprese private. Ed è quindi con soddisfazione che possiamo dire che il Comune di Piancastagnaio si è fatto primo portavoce delle esigenze sue e di moltissimi altri Enti, che oggi possono giustamente beneficiare di contributi finanziari essenziali per la realizzazione di importanti investimenti nel settore del teleriscaldamento».

All’interno del decreto ministeriale sono stati specificati anche altri progetti di teleriscaldamento geotermico avanzati dalla Toscana, ad oggi ammissibili ma non finanziabili: si tratta di quelli avanzati dal Comune di Radicondoli (con incentivi richiesti per 4.071.474 euro), dal Comune di Montieri (3.931.480 euro) e dall’ATI/RTI composta dal Comune di Chiusdino e da Enel Green Power (4.543.263 euro).

Infine, per completare il quadro toscano, risultano non finanziabili e neanche ammissibili i progetti avanzati da Amiata Energia SpA (con richiesta di incentivi pari a 428.781 euro), da Fonti Rinnovabili di Montecatini (8.009.748 euro) e dal Comune di Piazza al Serchio (573.500 euro).

Non è detto però che questo quadro sia destinato a restare immutabile.

A livello nazionale, i 200 mln di euro del PNRR sono stati sufficienti a finanziare solo 29 dei 117 progetti presentati.

Per la Federazione di Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili ha già chiesto al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin di «lavorare per identificare nuove risorse a supporto anche dei progetti ammissibili, che non hanno ottenuto il finanziamento in questo bando».