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Geotermia: CISL Toscana in allarme: dal FER2 dipendono gli investimenti nel settore

Secondo il sindacato un «altro crocevia fondamentale che dovrà essere risolto in tempi rapidi riguarda la scadenza delle concessioni geotermiche prevista per il 2024»

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Secondo il sindacato un «altro crocevia fondamentale che dovrà essere risolto in tempi rapidi riguarda la scadenza delle concessioni geotermiche prevista per il 2024»


Incentivi alla produzione geotermoelettrica e scadenza delle concessioni geotermiche: sono questi le due criticità che minano lo sviluppo sostenibile della geotermia in Toscana, fonte di preoccupazione per l’immobilismo che da molto tempo riguarda entrambe le vicende, come messo in evidenza dal segretario generale CISL Toscana Riccardo Cerza e dal segretario FLAEI-CISL Toscana Luca Lucietto in un appello congiunto alle istituzioni, dopo quello recentemente arrivato dalla FILCTEM-CGIL.

Cerza e Lucietto si dicono «fortemente preoccupati del perdurare di questa situazione di incertezza e di mancanza di decisioni chiare», visto «lo stallo che sta vivendo ormai da troppo tempo la geotermia toscana”; a distanza di oltre 2 anni dall’emanazione del decreto FER1, che norma gli incentivi alle energie rinnovabili infatti, nonostante le tante promesse elettorali manifestate in maniera trasversale nel tempo, ancora non ha avuto luce il nuovo decreto FER2 che dovrebbe prevedere nuovamente, a differenza del FER1, gli incentivi economici anche per la geotermia».

La pubblicazione in Gazzetta ufficiale del FER1 risale infatti all’estate del 2019, anche se le mobilitazioni dei territori geotermici toscani – dell’area tradizionale ed amiatina – iniziarono alla fine del 2018 quando fu chiaro che la geotermia, per la prima volta, non sarebbe stata ricompresa dal Governo Conte I tra le fonti rinnovabili incentivabili per la produzione di energia elettrica.

«La politica purtroppo – dichiarano Cerza e Lucietto – non è riuscita in questo lungo periodo a giungere ad una conclusione, ma il ripristino degli incentivi per la geotermia è uno step fondamentale per dare futuro e prospettive a questa energia rinnovabile che, altrimenti, vedrà inevitabilmente ridotti in maniera esponenziale gli investimenti sul territorio e di conseguenza un impatto fortemente negativo a livello occupazionale e sociale».

I posti di lavoro a rischio, secondo la CISL, riguardano un comparto che nella nostra regione lavoro a oltre 1600 persone tra dirette (600) e indotto.

Stime della Regione Toscana ampliano però il perimetro del lavoro geotermico fino a 4mila occupati, complessivamente.

«Altro crocevia fondamentale che dovrà essere risolto in tempi rapidi – concludono CISL e FLAEI – riguarda la scadenza delle concessioni geotermiche prevista per il 2024, di cui oggi è titolare Enel Green Power ma che saranno messe a gara pubblica. Anche qui dobbiamo evidenziare come la politica, a tutti i livelli, e con essa gli organi tecnici preposti, non sia riuscita a chiarire e definire i criteri e le modalità con cui questa gara dovrà essere espletata. Un ritardo che aggiunge ulteriore incertezza per gli attuali operatori nelle aree geotermiche tanto più perché gli investimenti minerari hanno necessità di un lungo periodo di tempo (anche 10 anni) per avere dei ritorni in termini di margini economici. Le modalità e i tempi con cui saranno gestite le concessioni non solo sono decisive per le aziende, ma soprattutto per le ricadute che determinate scelte potranno avere sia sugli occupati attuali che per quelli futuri mettendo a rischio quella ‘buona occupazione’ che fino ad oggi è stata presente nelle aree geotermiche».

Per quanto riguarda in particolare le dinamiche relative al FER2, il neo-ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha illustrato nei giorni scorsi in Parlamento – davanti alle commissioni congiunte Ambiente ed Industria – le linee programmatiche che caratterizzeranno il nuovo dicastero, inserendo tra le priorità quella di «definire il decreto – atteso ormai da anni – relativo agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (cd. FER2)».

Nessuna precisazione invece per quanto riguarda le concessioni geotermiche in scadenza. A livello locale, invece, entrambe le urgenze sono state recentemente sottolineate in modo pressoché unanime durante l’ultima assemblea dei soci CoSviG.