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Energie rinnovabili nel 2010 boom fotovoltaico, recessione per l’eolico, tiene la geotermia.

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In questo quadro la Toscana emerge per i dati positivi delle energie rinnovabili, in particolare grazie alla risorsa geotermica ma non solo ad essa: la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili nel territorio regionale è ormai pari a quasi un terzo del totale dell’energia prodotta.

Fonte: Rinnovabili e Territorio

Autore: Redazione

Il 2010 è stato un anno record per il fotovoltaico a livello mondiale, che ha fatto registrare 17,5 GW di nuova potenza installata, un trend cui ha partecipato anche l’Italia in cui si presume che a febbraio 2011 si arrivi ad una totale di potenza installata pari a 3GW.

Gli impianti eolici hanno invece fatto registrare il 2010 come il primo anno di recessione con un calo delle installazioni pari al 25% rispetto all’anno precedente, che secondo gli operatori del settore sarebbe da attribuire all’incertezza del sistema incentivante e in particolare al crollo del valore dei Certificati Verdi.

Anev, l’associazione nazionale dell’energia dal vento, rileva che nel 2010 si sono installati solo 948 MW di nuova potenza, che portano l’installato totale a 5.797 MW. Un dato che in prospettiva, secondo Anev « mette a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi comunitari al 2020 e allo stesso tempo l’occupazione». La causa di questa recessione per l’associazione «è la conseguenza di una normativa che nel corso del 2010 ha fortemente penalizzato l’eolico nazionale con il calo drastico degli incentivi.»

In questo quadro a chiaro scuri la Toscana emerge per i dati positivi relativamente alle energie rinnovabili, in particolare grazie alla risorsa geotermica ma non solo ad essa: la percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili nel territorio regionale è ormai pari a quasi un terzo del totale energia elettrica prodotta, secondo quanto riporta il rapporto ambientale della provincia di Siena presentato nell’ambito della settimana per le energie rinnovabili.

Nel solo mese di dicembre del 2010 (dati Enel) sono stati 35 i gruppi di geotermia contemporaneamente in esercizio, grazie alla messa in marcia delle nuove centrali geotermiche di Radicondoli 2 e di Chiusdino che, insieme ai 31 impianti già attivi, hanno consentito di produrre solo a dicembre 453 Gwh, pari al consumo di 150.000 famiglie toscane.
Le centrali geotermiche si trovano nelle province di
Pisa, Grosseto e Siena, producono oltre 5 miliardi di KWh annui, coprendo il 25% dei consumi energetici regionali per un risparmio di 1,1 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.

Ma proprio queste tre province si sono rese protagoniste anche nello sviluppo di altre fonti energetiche rinnovabili: le performance migliori sono quelle di Grosseto e Pisa che hanno , entrambe, prodotto nel 2009 più del 50% del loro fabbisogno attraverso lo sfruttamento delle energie alternative e presentano un trend di perfezionamento.

A poco più di un anno dalla firma del Protocollo d’intesa che ha dato vita alla cabina di regia sulle energie rinnovabili, la provincia di Grosseto ha fatto il punto sulla situazione rilevando che in soli 5 anni, dal 2005 al 2010 nel territorio di competenza dell’amministrazione sono state rilasciate oltre 60 autorizzazioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili: eolico, fotovoltaico, idroelettrico, biomasse e biogas.

Il numero maggiore di autorizzazioni (55 in tutto), per un totale di 28MW, riguarda il fotovoltaico con un picco di potenza autorizzata nel 2010 di 17megawatt. Ogni megawatt consente di ottenere un risparmio nella produzione di CO2 pari a 1050 tonnellate e dà energia a circa 500 famiglie.

Sul territorio maremmano è anche presente il parco eolico di Poggi Alti, nel comune di Scansano che ha installati 10 aerogeneratori   per una potenza totale di 20 MW e una energia prodotta stimata di 40GWh/anno.

In provincia di Pisa la produzione di energia elettrica supera il fabbisogno provinciale ed è già totalmente prodotta da fonti rinnovabili grazie al contributo determinante della geotermia (98,2%), seguita dall’utilizzo energetico del biogas e dei rifiuti solidi urbani che forniscono un contributo pari all’1,1%, dall’eolico (0,6%) e dal fotovoltaico (0,1%).

Il nuovo piano energetico provinciale approvato recentemente dalla giunta prevede di realizzare ulteriori impianti eolici – rispetto agli attuali 6 in funzione e 4 in corso di autorizzazione – così da raggiungere un obiettivo di 100 MW di potenza installati. Per il fotovoltaico, dove ad oggi in provincia risultano autorizzati 44 impianti e 46 sono in corso di autorizzazione, l’obiettivo è di raggiungere una potenza installata di almeno 70 MW, che comprende anche impianti a terra, con precise indicazione per la loro ubicazione.

L’energia solare sarà utilizzata anche per impianti termici di cui è prevista l’installazione sul 20% degli edifici residenziali e sul 50% delle strutture turistiche della provincia.

Il piano prevede inoltre l’implementazione della produzione di energia da biomasse e da biogas.

La provincia di Siena, infine, che ha appena organizzato la settimana dell’energia rinnovabile, si è posta l’obiettivo di diventare entro il 2015 “carbon free”, partendo da una situazione già di tutto rispetto: già oggi infatti è in grado di assorbire l’83% circa delle sue emissioni.

Un risultato che deriva dall’aver scelto di impostare le proprie politiche verso un’economia verde, su tutti i settori, compreso quello energetico. La provincia di Siena fornisce quasi un quinto dell’intera produzione regionale di energie rinnovabili, un risultato che si deve in massima parte (quasi il 90%) alla geotermia accompagnato dalle biomasse e dal fotovoltaico, che specialmente negli ultimi due anni ha visto crescere il numero degli impianti realizzati da 42 a 460.

Si tratta per più del 58% della potenza fotovoltaica installata di impianti di piccola taglia (meno di 20 kW).

Praticamente assente invece nella provincia senese la produzione di energia eolica, che invece ha trovato nel 2009 un sensibile aumento in regione pur rimanendo il potenziale eolico regionale molto più alto di quello effettivamente sfruttato.