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Crescono in Toscana le aziende dell’energia pulita  In mostra a Pisa le ultime tecnologie per rispettare l’ambiente

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La Regione ci punta: «Abbiamo semplificato l’iter burocratico»    
Presto sul mercato le nuove pellicole fotovoltaiche da applicare ai vetri delle finestre per assorbire raggi solari  
Tegole solari e tubi afferraluce

Fonte: Il Tirreno, Cronaca Toscana

Autore: ANNA CECCHINI

Condotte che rifrangono la luce solare
e la portano perfino in stanze senza finestre e tegole per i tetti
con piccoli pannelli fotovoltaici e tubi per l’energia termica.
Tutti “rimedi” moderni per abbattere i costi dei consumi e usare
fonti di energia rinnovabile. Poi, per chi deve costruire ex novo una
casa, c’è la possibilità di usare solo il legno, secondo i
principi della bioedilizia.

Queste sono soltanto alcune delle
innovazioni messe in mostra alla stazione Leopolda di Pisa, dove oggi
si conclude la prima edizione di “Energia 2010”, fiera nazionale
sulle energie rinnovabili organizzata dall’associazione pisana
AttuttAmbiente. «La Regione – spiega Anna Rita Bramerini, assessore
regionale all’ambiente e all’energia – ha semplificato molto
l’iter amministrativo per chi vuole dotarsi di impianti ad energia
rinnovabile, tanto che lo scorso anno, solo per l’accesso ai fondi
comunitari, 450 tra imprese ed enti locali hanno presentato progetti
in tal senso. È un successo». Effettivamente il percorso
amministrativo è stato molto snellito. «Per un impianto
fotovoltaico – dicono da Generplus di Livorno, azienda specializzata
in impianti per la generazione di energie rinnovabili che ha sedi
anche in Cina e Florida – fino a 200 kw, valido per una superficie
fino a 2.500 metri quadrati, ci vuole soltanto una Dia (dichiarazione
inizio attività). Stesso discorso per un impianto eolico fino a 60
kw, che poi serve a un’impresa di medie dimensioni. Il problema è
che i Comuni toscani spesso non hanno strumenti urbanistici adatti a
recepire queste nuove norme e quindi chiedono, sbagliando, troppe
autorizzazioni».

Intanto l’onda dell’energia
rinnovabile avanza.

Le tegole solari. Si tratta di tegole
di forma e dimensione regolare, realizzate in plastica calpestabile e
particolarmente resistente, derivante dal settore automobilistico.
«Il tetto viene rivestito con una copertura isolante – dicono
all’Arca, la società di Massa Carrara che progetta e mette in
funzione questo tipo di impianti -, sopra ci vanno queste tegole,
all’interno delle quali c’è una cella in silicio». Praticamente
il tetto viene coperto con decine di micropannelli solari. Oltre alla
cella in silicio, dentro alle tegole possono passare anche i tubi per
il fotovoltaico termico, così da riscaldare l’acqua di uso
domestico grazie alle radiazioni solari. I prezzi? Si calcola che per
per produrre 3 kw (la potenza media all’interno di una privata
abitazione) si spendono circa 20.000 euro, a fronte dei 14.000 per
l’installazione di tradizionali pannelli fotovoltaici di analoga
potenza. L’unico problema sono gli spazi. Perché per produrre 3 kw
bisogna tappezzare con le “tegole solari” almeno 75 metri
quadrati di tetto esposto a sud. E non è detto che i cittadini
abbiano case con tetti di questa ampiezza.

I tubi afferraluce. È una trovata che
permette di far raggiungere dalla luce solare anche gli ambienti più
angusti e poco illuminati. La tecnologia si chiama Solatube ed è
prodotta a livello mondiale dall’omonima azienda americana. In
Toscana viene commercializzata da Menci, a Firenze, e costituisce una
vera innovazione. Si tratta di scossaline (piccole calotte simili a
comignoli) da posizionare sul tetto. La calotta capta la luce solare
e la convoglia in un tubo (da 25 a 75 centimetri di diametro a
seconda degli ambienti da illuminare), che all’interno ha materiali
con grande capacità di riflettenza. Il tubo arriva sul soffitto
della stanza da illuminare e, grazie a una lastra dotata di un
sistema di lenti, riesce a convogliare all’interno la luce solare.
«Il vantaggio – spiega Menci – è che le condotte possono avere una
lunghezza fino a 12 metri e quindi permettono di portare la luce
solare anche in zone sotterranee o mal disposte a livello di
irradiazioni naturali, con un risparmio di energia dal 40 al 60%».

Pellicole fotovoltaiche. Si tratta di
pannelli fotovoltaici trasparenti, veri e propri “film sottili”,
che possono essere montati come vetri di finestre o come coperture di
edifici e che producono elettricità dal sole. È ancora un prodotto
pre-industriale in fase di studio all’Università di Parma. Entro
alcuni anni potrà essere comercializzato, come del resto le
pellicole di rivestimento per l’intera casa.

L’eolico da giardino. Anche nei
giardini privati si possono installare micropale di varia altezza, in
grado di utilizzare la potenza del vento per produrre l’energia
necessaria al fabbisogno di un’intera famiglia. Per produrre 3 Kw
si possono sistemare una o più micropale spendendo una cifra intorno
ai 3.500 euro.

Case in legno, completamente isolate.
Fuori sembrano case qualunque, con tanto di intonaco e vernice.

Solo che lo spessore dei muri non è
fatto con i mattoni tradizionali, ma con strutture di legno pieno o a
telaio (una sorta di cellublock in legno e materiali isolanti
naturali). La Bd haus di Marina di Pisa con questi “cubettoni”
consegna case chiavi in mano. Case che trattengono il calore e
permettono di ridurre al minimo lo spreco di energia. Il costo di una
struttura del genere si aggira tra i 1.500 e i 1.800 euro a metro
quadrato.