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Biomasse e sostenibilità: le risorse dei territori urbani e rurali

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Il presidente di UNCEM-Toscana, Oreste Giurlani, mette tra le risorse da sviluppare anche la geotermia

Fonte: Agipress

Autore: Agipress

“La competitività del sistema montano, non può non passare, in un’ottica di imprescindibile attenzione verso pratiche di sostenibilità ambientale e territoriale, attraverso la valorizzazione dell’integrazione del diffuso patrimonio delle attività produttive”.
Lo ha dichiarato Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, che ha così proseguito: “Il territorio montanoè senz’altro vocato allo sviluppo delle fonti rinnovabili ed alcune sono specifiche dei sistemi montani: la geotermia è storicamente radicata nelle aree montane, ma per il suo elevato impatto ambientale richiede un giusto equilibrio tra sfruttamento; la filiera foresta-legno-energia per lo sfruttamento delle biomasse è anch’essa caratteristica delle aree montane, e può rappresentare un’interessante quota nel mix di fonti rinnovabili per la produzione di energia, con alcuni necessari accorgimenti legati alla sostenibilità complessiva del territorio; la produzione idroelettrica sfrutta i dislivelli idrici in aree montane, la risorsa eolica è utilizzabile prioritariamente nelle aree di crinale; l’utilizzo dell’energia solare è rilevante in zone come quelle montane dove possono mancare le reti elettriche. Tutto ciò giustifica l’attenzione particolare ad uno specifico intervento nel campo delle energie rinnovabili nei territori montani”.
L’incremento delle sinergie tra attività agricole, forestali, zootecniche, di tutela ambientale e di creazione di nuovi paesaggi trova espressione nella multifunzionalità dell’impresa agro-forestale, capace di sviluppare nuove iniziative nella produzione di energia, nella gestione e manutenzione del
territorio, nell’agricoltura sociale. Il consolidamento del tessuto produttivo agro-forestale e il mantenimento di concrete opportunità di occupazione richiede il miglioramento della competitività attraverso innovazione e modernizzazione, rafforzamento dell’integrazione delle filiere agricole, agro-alimentari e forestali e lo sviluppo di nuove capacità e competenze.
La green economy al centro dell’attenzione delle politiche attuali, tanto che alla Camera il responsabile della green economy per il Pd Ermete Realacci, ha presentato un odg al fine di evitare la proliferazione di impianti alimentati da biocarburanti a filiera lunga. Pertanto il Parlamentare toscano lancia, d’accordo con il presidente toscano Enrico Rossi, la linea toscana sull’energia alternativa e in particolare a favore degli impianti a biomasse a filiera corta, ossia alimentati da materiale reperito sul territorio.
Secondo il parlamentare toscano è necessaria una moratoria per frenare il moltiplicarsi di megaimpianti e, allo stesso tempo, per incentivare le centrali di piccola taglia che possono produrre energia e, contemporaneamente, generare calore da utilizzare a vantaggio delle comunità locali.
“UNCEM Toscana –ha detto il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – crede fortemente nella green economy e crede quindi nella risorsa montagna, sostenendo pienamente l’idea di sviluppare impianti a biomasse a filiera corta. I territori montani possono farsi motore per l’implementazione delle fonti rinnovabili, si pensi all’eolico, al fotovoltaico, alle biomasse grazie al patrimonio forestale, all’idroelettrico e alla geotermia di cui hanno già sperimentato realizzazioni, con ottimi e encomiabili risultati. La montagna potrebbe realmente laurearsi sede ottimale per lo sviluppo della green economy, sia per le potenzialità naturali sia per le risorse umane e tecniche di cui può disporre. Credere nell’economia ambientale significa credere nello sviluppo socioeconomico di un territorio nella piena tutela e valorizzazione dell’ambiente”.
“Le Comunità montane della Toscana stanno dimostrando grande impegno rispetto ai grandi temi inerenti lo sviluppo, l’innovazione, difesa del suolo”. “Ciò – ha aggiunto Giurlani – rientra nel percorso che da tempo sta portando avanti UNCEM Toscana che è fortemente consapevole delle potenzialità di cui dispongono i nostri territori, dall’agricoltura all’industria, dall’energia alla cultura, nella convinzione che tali territori rappresentano una risorsa propulsiva per una nuova fase di sviluppo dell’intero territorio regionale. Crediamo ad esempio che la green economy possa davvero essere una risorsa per la montagna: i territori montani grazie alle loro ricchezze possono farsi motori per l’implementazione delle fonti rinnovabili, si pensi all’eolico, al fotovoltaico, alle biomasse grazie al patrimonio forestale, all’idroelettrico e alla geotermia di cui hanno già sperimentato realizzazioni, con ottimi e encomiabili risultati”.
“I territori montani, in sostanza, -ha concluso – sono un’opportunità per la nostra regione e vanno valorizzati nella direzione dello sviluppo sostenibile: in una prospettiva futura di questo tipo, sono ancora più necessarie strategie integrate specifiche da attuarsi sia con strumenti di programmazione regionale e locale ma anche con atti negoziali che concorrono alla creazione di condizioni favorevoli ad un complessivo sviluppo delle montagne. In quest’ottica le Comunità montane stanno svolgendo un ottimo lavoro”.
Giurlani ha avuro anche parole di apprezzamento per la decisione di Uncem nazionale di procedere al monitoraggio delle biomasse forestali. Va in questa direzione l ‘accordo stipulato tra la British American Tobacco Italia (BAT Italia) e il Parco dei Castelli Romani per tutelare un’area boscata di 350 ettari fra Velletri e Rocca di Papa raccoglie il favore dell’Uncem che da tempo sta lavorando proprio su questa strada. Positivo il commento del Direttore Generale dell’Uncem Tommaso Dal Bosco per il lancio del progetto, ispirato al protocollo di Kyoto per la mitigazione delle emissioni nocive, che servirà a bilanciare la CO2 prodotta dalla sede romana di BAT Italia in 12 mesi di attività e pari a circa 4700 tonnellate.