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Banche per e con le energie rinnovabili

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Dalla scala mondiale a quella locale molti sono i prodotti finanziari a sostegno delle rinnovabili e gli esempi di best practice dell’utilizzo di energie pulite e del ricorso al risparmio energetico nelle filiali di molti istituti di credito.

Fonte: Geotermia News.it

Autore: Redazione

L’intervento delle banche a sostegno delle energie rinnovabili si arricchisce continuamente di nuovi prodotti finanziari per agevolare gli investimenti in questo comparto energetico.

Dalla scala mondiale a quella locale, molti sono infatti gli interventi di sostegno finanziario e le iniziative di best practice messe a punto dagli istituti di credito, a riprova della loro convinzione che lo sviluppo delle energie rinnovabili è una scelta da perseguire: molte sedi ricorrono alle rinnovabili per soddisfare il proprio fabbisogno energetico e per mettere in pratica i principali criteri di risparmio di energia. Come testimonia l’esempio dell’istituto Romagna Cooperativa, con 29 filiali che usano energia da fonte eolica o la nuova filiale della Banca della Maremma, realizzata seguendo le indicazioni dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico, con tanto di interventi ad hoc secondo l’esposizione solare nord-sud dei locali.

L’esempio particolarmente eclatante in tal senso viene dalla nuova sede della Banca centrale europea di Francoforte che sorgerà nell’area del Grossmarkthalle – il vecchio mercato all’ingrosso – progettata per ridurre del 30% il consumo energetico, rispetto alla sede attuale, ricorrendo a ventilazione naturale e geotermia per consentire il contenimento dei consumi per il raffrescamento nei mesi estivi ed il riscaldamento durante l’inverno. L’utilizzo di vetri basso emissivi assicurerà inoltre un migliore isolamento dell’intera struttura e quindi maggiore efficienza energetica.

Il progetto messo a punto dallo studio dallo studio viennese Coop Himmelb(l)au, vincitore del concorso internazionale di progettazione indetto dalla BCE, prevede la realizzazione di tre elementi, ovvero due grattacieli poligonali innescati su un edificio a sviluppo orizzontale in cui l’elemento predominante sarà il vetro che risponderà da una parte all’obiettivo di realizzare un’architettura la cui trasparenza possa simboleggiare il principio fondamentale che la BCE intende trasmettere e dall’altra alla volontà di operare per un netto risparmio energetico.

Il ricorso agli edifici intelligenti, ovvero quelli progettati per ridurre i consumi energetici e diventare essi stessi produttori ha messo in moto anche nel nostro paese, stando ai dati Enea, un giro di affari notevole, che ha prodotto dal 2007 al 2009 la realizzazione di ben 590 interventi in tal senso. Dal momento che come sostiene Edo Ronchi della Fondazione Sviluppo sostenibile, «circa il 30% dell’energia consumata in Italia è assorbita dagli edifici e a questi consumi è riconducibile il 28% delle emissioni nazionali di CO2», questo settore risulta, quindi, essere strategico per raggiungere gli obiettivi della direttiva europea per contrastare i cambiamenti climatici riducendo del 20% i consumi energetici, del 20% le emissioni di CO2 e implementando del 20% la produzione energetica da fonti rinnovabili, al 2020.

E le banche sembrano aver recepito bene il messaggio, dato che si moltiplicano le iniziative e i pacchetti finanziari per sostenere lo sviluppo di questo comparto, non solo a livello internazionale ma anche su scala locale.

Recentemente la Banca mondiale, in collaborazione con le banche per lo Sviluppo di Europa, Asia, Africa e Americhe, ha stanziato 400 milioni di dollari per il potenziamento su larga scala di centrali elettriche geotermiche e lo sviluppo di tutte le iniziative correlate per promuovere l’efficienza energetica e le rinnovabili in Indonesia, per aiutare il governo locale a raggiungere entro il 2020 una riduzione delle emissioni pari al 26%.

Su scala nazionale esiste da anni la collaborazione fra Legambiente e le Banche di Credito Cooperativo nata per finanziare interventi di microcredito che sviluppano l’uso delle fonti rinnovabili. L’esperienza, frutto di una Convenzione nazionale fra l’associazione ambientalista e Federcasse (Federazione italiana delle 400 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) ha portato fra il 2005 e il 2009 ad approvare 1.880 progetti per oltre 91 milioni di euro; finanziamenti a tasso agevolato per la realizzazione di impianti fotovoltaici (1684), solare termico (174), biomasse (44), geotermico a bassa entalpia (9), per il minieolico e per l’efficienza energetica, realizzati per famiglie e privati cittadini, aziende agricole, piccole imprese, condomini.

Recentemente è nata anche Bit, la finanziaria delle banche di credito cooperativo che accompagna passo dopo passo nella realizzazione di progetti di autoproduzione di energia e di risparmio energetico, ovvero biomasse, impianti eolici e solari, geotermia.Così come anche Banca Popolare Etica ai prodotti finanziari sugli impianti fotovoltaici, ha affiancato due prodotti -“Mutuo Micro Rinnovabile” (piccoli interventi fino a 40’000 Euro) e “Mutuo Macro Rinnovabile” (interventi fino a 200’000 Euro)- anche sulle altre tecnologie principali a fonti rinnovabili,ovvero lo sfruttamento della biomassa, del vento (impianti eolici), dell’acqua (impianti idroelettrici) e del calore del sottosuolo (impianti geotermici).