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A caccia di soffioni a Sassetta e Suvereto

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Indagini di Enel e Cosvig su fonti di energia geotermica

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Autore: KATIA GHILLI

In principio c’era solo l’impianto Enel di Torre del Sale a Piombino, poi è arrivata l’energia prodotta da impianti fotovoltaici, eolici ed all’olio di palma. Adesso sembra il momento d’indagare se, nelle profondità del terreno della Val di Cornia c’è traccia di risorse geotermiche. Due le società che hanno presentato, in Regione, la domanda per indagare.

Al centro dell’attenzione è il sottosuolo dei territori di Sassetta e Suvereto. Qui si cercano “soffioni” sotterranei come quelli di Larderello: la prima è la Enel Green Power spa che gestisce la centrale di Larderello, la seconda il consorzio Cosvig, con sede a Radicondoli, in provincia di Siena.

In fatto di energia la Val di Cornia non finisce mai di stupire: archiviata la battaglia per il carbone, Enel ci riprova con la possibilità di effettuare delle ricerche nelle nostre colline alla ricerca di calore con il quale produrre energia. A ruota segue il Cosvig, una società consortile, a responsabilità limitata, costituita da enti locali (Comuni e Province, Unione dei Comuni della Val di Merse e Comunità montane), che di fatto è il braccio operativo della Regione per la valorizzazione della produzione delle energie rinnovabili e nella promozione delle tecnologie ambientali.

Il progetto presentato da Enel Green si chiama “Montebamboli”, quello del Cosvig “Acquaferrata”: entrambi mirano a sondare la possibilità di sviluppare una nuova fonte energetica, a patto che se ne individuino delle tracce anche da noi. Il condizionale è d’obbligo: questo tipo di ricerche riguarderanno più di un territorio, vicino a noi, ad esempio, Castagneto Carducci, Bibbona, Massa Marittima e la Val di Cecina. Si estenderanno, in pratica, nei territori delle Province di Livorno e Grosseto, fino a raggiungere Monterotondo Marittimo.

Attraverso le nuove ricerche si andrà ad accertare la presenza di “serbatoi geotermici attraverso l’esecuzione di specifiche prospezioni di superficie”. Nel caso di esiti positivi, si procederà ad eventuali perforazioni di pozzi esplorativi, presentando nuove richieste.