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Verdi, Landi e Franci sul blocco dei lavori alla centrale Bagnore 4

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«Intoppo burocratico che si risolverà. Siamo rassicurati dalle prescrizioni»

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Autore: Matteo Alfieri

LA SENTENZA del Tar che di fatto ha bloccato i lavori per la costruzione della centrale geotermoelettrica di Bagnore 4, sull’Amiata è un fulmine e ciel sereno. Sì, perché l’idea di affrontare di nuovo tutto un iter autorizzativo complesso e laborioso con gli ambientalisti subito pronti a far saltare il banco, rischia di sconvolgere l’economia di un territorio. Che se da una parte ha l’opportunità di ripartire di slancio grazie ad un indotto considerevole (oltre 50 gli operai che lavorano alla costruzione, tutti di ditte locali), dall’altra fa ancora barcollare quando si deve correre dietro ad autorizzazioni che controllino la salute pubblica. La sentenza del Tar, infatti, riconosce, anche se in parte, le preoccupazioni espresse da tutte le associazioni ambientaliste tanto che la stessa Regione Toscana che aveva subordinato l’autorizzazione all’ottemperanza di più di 30 prescrizioni, a conferma che una centrale del genere deve essere monitorata continuamente.
«CREDO che fra qualche giorno la partita sia chiusa — ha detto Renzo Verdi, il sindaco di Santa Fiora, territorio dove dovrebbe sorgere Bagnore 4 — . Il Tar ha fermato tutto solo per un vizio di forma. La pericolosità della centrale per le emissioni? Abbiamo fatto tutte le nostre dovute considerazioni con esponenti di spicco dell’Università e del Cnr. So che ci sono diverse scuole di pensiero che vanno rispettate, ma noi siamo sufficientemente tranquilli».
Parla di blocco «temporaneo» anche Emilio Landi, primo cittadino di Arcidosso: «Ci sono stati dei problemi — dice — per quanto riguarda la procedura di rilascio della concessione. Un intoppo di forma e non di sostanza. Le prescrizioni? Sono cose a cui si può porre rimedio e mi sembra che su tutte le nostre domande, a parte una, è stato dato parere favorevole da parte del Tar. Domande, molte delle quali, sono state originate proprio da noi e anche dalla pubblica opinione, che abbiamo preteso estrema attenzione da parte degli enti preposti al controllo». Controlli che, secondo Landi, dovevano essere fatti come «garanzia di un percorso che non avrebbe visto la concessione se non prima di aver esaminato tutte le possibili sfaccettature, ovvero le emissioni per la salute pubblica». Landi conclude: «Bisogna cogliere quindi questa ulteriore fase di approfondimenti necessari e ragionare sul merito e dare ai nostri cittadini elementi ancor più sicuri che ci permettano di dire chiaramente che la geotermia non è dannosa». Chiude Claudio Franci, sindaco di Castel del Piano: «Si tratta di una sentenza molto articolata che nella gran parte respinge le osservazioni dei comitati e da atto che il percorso che avevamo richiesto è stato effettuato con studi precisi e puntuali. Emerge che non si è provveduto all’ultima fase, ovvero a tenere conto di alcune osservazioni tra l’altro richieste proprio da noi». Si apre quindi, una nuova fase: «Proseguiremo nella massima accortezza — chiude Franci —, Le istituzioni hanno obbligo di stare dentro certi percorsi, ma il Tar, con questa sentenza, ha liberato il campo da molte perplessità che avevamo, come sul bacino idrico, sui terremoti e sull’aumento delle malattie».