Home Cosvig Una Regione per cibo ed energia rinnovabili

Una Regione per cibo ed energia rinnovabili

807
0
CONDIVIDI
Costituita la prima Comunità Mondiale del Cibo ad Energia Rinnovabile. L’intervento dell’Assessore Regionale all’Energia

Fonte: Greenreport

Autore: Anna Rita Bramerini

La costituzione, qui a Castelnuovo Val
di Cecina, della prima comunità del cibo ad energia rinnovabile,
rappresenta un segnale importante per tutta la Toscana. E´ la
dimostrazione che tra cibo ed energia può esserci sintonia. Il cibo
deve tornare ad essere buono, giusto, pulito e sostenibile. Come
l´energia. L´economia deve orientarsi alla sostenibilità
ambientale e sociale. E sostenibile è sinonimo di rinnovabile.

Escono quindi rafforzate le scelte che la Regione ha fatto con il
Piano energetico: no al nucleare e al carbone, superamento delle
centrali ad olio combustibile, utilizzo del gas nella fase
transitoria e massimo impulso alle rinnovabili per produrre fino al
50% del nostro fabbisogno elettrico.

Allora è dal cuore della Toscana
geotermica, che voglio lanciare un messaggio chiaro: sì allo
sviluppo di questa fonte, mitigando gli effetti dello sfruttamento e
chiedendo a Enel il rispetto degli impegni presi e l´attuazione del
protocollo firmato nel 2007. E´ così che si potrà dare impulso ad
una fase di ricerca e monitoraggio, all´introduzione di nuove
tecnologie di mitigazione e ad una serie di investimenti, importanti
in tempi di crisi.

E’ anche per affrontare la recessione
che con il Pier puntiamo, entro il 2020, ad aumentare tutte le
rinnovabili e di 200 MW la potenza geotermica installata.

Diverso è il caso dell’Amiata, dove
ci sono criticità che soltanto le nuove tecnologie potranno
mitigare. Anche là stiamo facendo grandi passi avanti. E’ di oggi
la notizia che la Regione ha creato le condizioni per permettere ad
Enel di chiudere la centrale di Piancastagnaio 2 evitando
l’immissione diretta dei vapori in atmosfera, installare un filtro
Amis su PC4 e realizzare quel termodotto che, collegando le serre di
Floramiata a PC3, salvaguarderà i posti di lavoro.

Anche nell’area tradizionale,
tutelando l’ambiente e la salute, ci sono le condizioni, se Enel
firmerà l’accordo, per migliorare la coltivazione geotermica e
sviluppare l’occupazione, anche attraverso l´uso del calore
geotermico. Lo chiedono le organizzazioni sindacali ed è nostra
volontà renderlo possibile. Ci auguriamo che prima della scadenza
delle concessioni nel 2013, Governo e Parlamento recepiscano le
indicazioni dell´Antitrust e diano alla Regione un quadro normativo
chiaro, evitando l´ambiguità di un centrodestra che sull´Amiata
promette ai comitati ambientalisti la sospensione dell´attività e a
Roma fa accordi con Enel sul nucleare.
E’ in questo spirito e
con questa volontà politica di governo della geotermia toscana che
saluto con soddisfazione la nascita della prima Comunità del cibo ad
energia pulita, che avviene all’interno del distretto delle energie
rinnovabili. E’ un esempio che mi auguro venga imitato.