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Una misura per le rinnovabili

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Un “termometro” per le fonti rinnovabili. È quasi pronta la parte 4 della norma Uni TS 11300, che fornirà una metodologia per il calcolo dei fabbisogni energetici degli edifici nel caso in cui siano presenti sistemi per la generazione di calore e per la produzione di acqua calda sanitaria che utilizzino energie rinnovabili o tecnologie differenti dai tradizionali generatori a combustione (caldaie a gas e a gasolio).

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Il Sole 24 Ore

La norma è in corso di elaborazione presso Comitato termotecnico italiano e costituisce il naturale complemento alla Parte 2. In particolare, per la produzione di energia termica, la Parte 4 considera le seguenti tipologie di sistemi:

. impianti che utilizzano fonti aerauliche, geotermiche e idrauliche nel caso di pompe di calore;

. sistemi che utilizzano l’energia solare;

. sistemi a cambustione di biomasse.

Per la generazione di energia elettrica vengono considerati i sistemi solari fotovoltaici. Vengono inoltre presi in considerazione i sistemi cogenerativi, ovvero impianti per la produzione combinata di energia elettrica ed energia termica, e il teleriscaldamento, nel caso si utilizzi energia termica derivante da generazione remota.

Punto fondamentale è la ripartizione del fabbisogno di energia termica calcolato secondo la Parte 1 fra i vari sistemi presenti, come nel caso di sistema con presenza di un generatore a combustione tradizionale a integrazione di una pompa di calore, e quindi l’assegnazione di un carico termico a ciascuno di essi sulla base di criteri ben definiti.

Durante i lavori di sviluppo degli algoritmi di calcolo si è cercato di creare un modello che fosse il più possibile univoco e standardizzato ma non eccessivamente semplificato. In tal senso, la volontà di arrivare ad una valutazione corretta dei fabbisogni di ogni singolo sistema di generazione è stata spesso in disaccordo con l’esigenza di ottenere una metodologia di calcolo adatta anche a finalità come la redazione di attestati di certificazione energetica per edifici e impianti esistenti, per i quali, in molti casi, non si hanno a disposizione informazioni e dati precisi.

I lavori di discussione sulle diverse parti della specifica si stanno ormai chiudendo e la parte 4 dovrebbe essere pubblicata entro la fine di quest’anno.