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Trentino Alto Adige: la mappa “geotermica” è online

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Ultimata -e disponibile online- la mappa del potenziale geotermico trentino. Servirà a valutare l’impiego delle pompe di calore.

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

È stato presentato nei giorni scorsi, durante un convegno tecnico presso la Fondazione Bruno Kessler (FBK) il risultato del progetto GEOTERM che -leggiamo sul sito del Servizio Geologico-Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento– “si propone di valutare l’idoneità e le potenzialità del territorio della Provincia Autonoma di Trento ad ospitare diffusamente impianti di scambio termico con il sottosuolo accoppiati a pompa di calore per la climatizzazione (sistemi di geoscambio) e di fornire, in forma cartografica, i risultati del lavoro. La realizzazione della mappa del potenziale di geoscambio del territorio provinciale rappresenta appunto uno degli obiettivi dello studio, costituendo uno strumento flessibile e dinamico, utile alla corretta progettazione degli impianti di geoscambio, nonché allo sviluppo responsabile e sostenibile di questa tecnologia”.

La soluzione geotermica, secondo quanto si apprende, è considerata “tra le opzioni più valide per ridurre la dipendenza dall’importazione di risorse energetiche fossili, ridurre le emissioni clima-alteranti e migliorare l’efficienza energetica nella climatizzazione degli edifici”. Inoltre, la mappa costituirà un punto di partenza per la “progettazione geotermica e un contributo alla conoscenza e tutela del sottosuolo”.

Il risultato finale (disponibile in modalità WebGIS QUI), frutto dell’integrazione di numerosi database cartografici riguardanti un ampio spettro di caratteristiche (analisi microclimatica e della radiazione solare; valutazione della potenza termica e dei fabbisogni energetici per il riscaldamento; caratterizzazione delle proprietà termofisiche e termo-idrogeologiche del sottosuolo: conducibilità termica, capacità termica, gradiente geotermico, temperatura indisturbata e assetto termico ed idraulico degli acquiferi superficiali nella Valle dell’Adige) ha consentito al team composto dall’Unità ARES (Applied Research on Energy System) di FBK, dal Dipartimento di GeoScienze dell’Università di Padova e dal Servizio Geologico della Provincia Autonoma di Trento di predisporre uno strumento che consenta una efficace valutazione dei potenziali geotermici.

Non va infatti dimenticato che, strumenti di questo tipo possono essere estremamente utili anche nel campo della progettazione energetica degli edifici.

“In base al Dlgs 28/2011 dal 1° gennaio 2017” -leggiamo ne La Voce del Trentino– gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento. Per gli edifici pubblici gli obblighi di integrazione sono incrementati del 10%”.

In un contesto normativo simile, il ricorso alle pompe di calore geotermiche può essere davvero un architrave sulla quale costruire soluzioni energetiche convenienti, flessibili e con un ampio spettro di utilizzo.


Progetto finanziato dall’Agenzia Provinciale per l’Incentivazione Attività Economiche (APIAE) – Provincia Autonoma di Trento
Coordinatore: Fondazione Bruno Kessler – Unità ARES (Applied Research on Energy Systems)
Partner: Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Geoscienze
In collaborazione con: Servizio Geologico della Provincia Autonoma di Trento


DOWNLOAD POSTER E PRESENTAZIONI CONVEGNO 5 DICEMBRE 2016


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