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Toscana: scaduta la moratoria sui nuovi permessi di ricerca geotermica

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Little white people that STOP you from doing the wrong
Adesso la parola alla politica, per trovare il giusto compromesso tra le esigenze energetiche e la peculiarità paesaggistico-ambientale dei territori geotermici.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La moratoria di sei mesi al rilascio di permessi di ricerca e relative proroghe, per la realizzazione di pozzi esplorativi, voluta dal Presidente Rossi sul finire del suo primo mandato alla guida della Regione Toscana, è scaduta il 24 agosto scorso. Adesso occorre fornire le adeguate risposte alle varie istanze che dai territori e dalle imprese interessate si sono accavallate in questo frangente. Da un lato troviamo le imprese che intendono far valere dei permessi di ricerca legittimamente richiesti, almeno secondo la normativa vigente (sono attualmente una quarantina i permessi depositati), dall’altro chi, contestando la legittimità perfino dell’esistente, vorrebbe uno stop definitivo. Nel mezzo i Sindaci dei comuni interessati che, se pur con qualche distinguo si trovano a dover affrontare una situazione a dir poco “spinosa”.

Nel contempo, a livello nazionale, il Governo Renzi ha impugnato -tramite un ricorso alla Corte Costituzionale- il provvedimento di Rossi, con la motivazione che si trattasse di atto “contrastante con i principi fondamentali della legislazione statale in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia” e se da un lato non è ancora dato sapere come finirà il “contenzioso”, nei fatti non ha inciso sui termini della moratoria, che è giunta a regolare scadenza. Inoltre, lo stesso Parlamento ha manifestato interesse per la questione attraverso numerose audizioni delle commissioni competente, riservandosi di varare quanto prima un nuovo strumento normativo.

Forse anche per questi motivi, con la riprese delle attività del Consiglio Regionale, la politica si è rimessa in moto cercando di superare l’impasse e le problematiche scaturite dal dibattito in corso. Il Pd, in qualità di partito di maggioranza, ha prodotto un documento (risoluzione) che è stato discusso nell’ultima seduta dell’Assemblea (22 e 23 settembre), per impegnare la Giunta a definire quali saranno i pozzi esplorativi ed i criteri per la loro corretta distribuzione sul territorio. La settimana precedente (mercoledi 16 settembre) si è tenuta sempre a Firenze, anche una importante audizione in Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, Infrastrutture del Consiglio regionale della Toscana sulla geotermia a cui hanno partecipato vari stakeholder.

"Tra i tanti soggetti ascoltati, amministratori, imprenditori ed associazioni – spiega una nota dl consiglio regionale – la preoccupazione per l’impasse creato da una moratoria ormai scaduta è stata evidente. Tra posizioni a favore dello sfruttamento della risorsa, non solo per le ricadute economiche e le opportunità di approvvigionamento di tutto l’indotto, e quelle contrarie a subire esplorazioni su territori di pregio dal punto di vista paesaggistico e di culture storiche, una richiesta è stata comune: fare in fretta".