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Toscana: Agricoltura, Remaschi: “A Lucca la Toscana fara’ sentire la propria voce all’Europa”

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Ormai quasi tutto pronto per la conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale che i prossimi 5 e 6 aprile sarà ospitata a Lucca, al Real Collegio.

Fonte: Toscana-Notizie

Autore: Federico Taverniti

"Per la Toscana sarà un’occasione molto importante – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi durante la conferenza stampa di presentazione che si è tenuta oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze – anche per far sentire la propria voce a livello non solo nazionale ma anche europeo". All’appuntamento lucchese ci saranno infatti tanti ospiti di rilievo tra i quali anche il commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan e il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina.

"Le parole d’ordine – ha proseguito Remaschi – saranno qualità, innovazione e sviluppo sostenibile. La Toscana deve mettere in campo politiche che siano in grado di rafforzare e valorizzare il lavoro delle nostre imprese. E intraprendere azioni che riescano a renderle più competitive e tenere il passo rispetto alla globalizzazione dei mercati. Lucca sarà anche l’occasione per capire come si può migliorare l’approccio ai mercati: attraverso le reti di impresa, il mondo della cooperazione, le organizzazioni dei produttori".

Una vetrina importante, come ribadito da Remaschi, anche in relazione a quelle che sono scadenze ormai alle porte. "La PAC 2020 – ha detto – non è così distante nel tempo come potrebbe sembrare. Ad esempio, se alcuni criteri di ripartizione delle risorse finanziarie dovessero dipendere principalmente dalla Sau, la Superficie agricola utile, Toscana e Italia potrebbero essere penalizzate. Questo è un punto da portare all’attenzione generale, visto il parterre di interlocutori con cui potremo confrontarci".

Remaschi ha poi sottolineato la necessità, per il mondo agricolo toscano, di avviare un effettivo cambio culturale, favorendo da un lato il ricambio generazionale e, dall’altro, ricominciando a investire. Poi ha elencato altri punti che saranno al centro della discussione: gli aspetti legati ai cambiamenti climatici, quelli relativi all’ambiente, la volatilità dei prezzi. "Tutti elementi – ha detto – in grado di mettere a dura prova il sistema agri-alimentare toscano. La Toscana, che punta da sempre sulla qualità delle produzioni, deve fare della salubrità un valore aggiunto, educare il consumatore finale. E valorizzare alcune filiere, come quella olivicola, rispetto alla quale ancora non abbiamo raggiunto gli stessi livelli di quella vitivinicola, livelli necessari a far apprezzare il prodotto a livello mondiale e permettere agli olivicoltori toscani di poter investire. Ed infine – ha concluso – uno sguardo anche ai temi legati all’occupazione che vedono il settore, secondo i dati degli ultimi due anni, fare egregiamente la propria parte".