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Sorpresa: nel commercio Usa-Cina di tecnologie per le energie rinnovabili ci guadagna l’America

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Nel 2001 un guadagno netto di 1,6 miliardi di dollari per le aziende statunitensi

Fonte: Greenreport

Autore: Umberto Mazzantini

Il rapporto "Advantage America: The U.S.-China Clean Energy Technology Trade Relationship in 2011" del Pew Charitable Trust, terremota tutte le certezze su chi ci guadagna dal commercio di tecnologia per le energie rinnovabili e ridicolizza le smanie protezionistiche dei repubblicani Usa, che accusano Obama di far guadagnare solo Pechino con le sue politiche a favore di eolico e solare, che secondo loro sarebbero destinate solo a far invadere il mercato americano di pale eoliche e pannelli solari made in China. Ma anche le proteste di Usa ed Europa per l’invasione dei mercati occidentali da parte dei prodotti cinesi ne escono molto ridimensionate. .
Infatti, se è vero che i beni ed i servizi commerciati tra le due più grandi economie mondiali valgono mezzo trilione di dollari, «Nel 2011, ultimo anno per il quale erano disponibili dati completi ai fini della presente rapporto, la Cina ha esportato un valore di 4 dollari di beni e servizi per ogni dollaro esportato dagli Stati Uniti. Flussi commerciali attuali riflettono il fatto che la Cina è un produttore a basso costo e gli Stati Uniti hanno un alto volume di consumo di prodotti finiti. Ma alla base di queste verità c’è un rapporto commerciale che è più sfumato, nel quale  gli Stati Uniti hanno punti di forza che spesso non riconosciuti».
Le energie rinnovabili sono un segmento recente dei rapporti commerciali Usa-Cina, dopo che i sistemi di energia rinnovabile e avanzati sono emersi a livello mondiale come una priorità per il progresso economico, la sicurezza energetica e la tutela ambientale. «E’ ben noto – sottolinea il Pew – che gli Stati Uniti e la Cina sono i leader globali nel settore dell’energia pulita. Ma al di là investimento complessivo e dei dati di distribuzione, c’è una scarsa comprensione di come le due superpotenze della clean energy  interagiscono nel settore. L’incomprensione delle realtà commerciali dell’energia pulita è alimentata da ampie turbolenze sul mercato derivanti da intense pressioni competitive internazionali, rapide diminuzioni dei prezzi e dall’incertezza politica nei mercati Usa ed europei.  Anche i casi di scambi di alto profilo nell’energia pulita, che coinvolgono le esportazioni cinesi di cellule e moduli del fotovoltaico (solare) e di pale eoliche negli Stati Uniti, amplificano la confusione riguardo la natura di questo commercio tra i due Paesi». Il rapporto punta proprio a far lucesu tutto questo ed evidenzia: « Anche se il rapporto Usa-Cina nel commercio di energia pulita è ancora una parte relativamente piccola del totale scambio di beni e servizi tra di loro, è comunque ampio». Per questo il Pew esamina il commercio Usa-Cina nella clean energy ed i punti di forza e di debolezza di ciascun Paese per quanto riguarda il solare fotovoltaico, l’eolico, energia e l’ energy smart-technology
Per il fotovoltaico sono stati esaminati gli scambi di polisilicio, wafer, celle e moduli, così come altri aspetti della catena del valore del solare relativa a materiali essenziali, inverter e beni strumentali che sono necessari nel processo di produzione dell’energia solare: «Le esportazioni di prodotti dell’energia solare sono la principale componente del commercio Usa-Cina dell’energia pulita per entrambi i Paesi. Insieme, nel 2011, le imprese con sede nelle due nazioni hanno scambiato un valore più di 6,5 miliardi dollari di prodotti e servizi. I moduli solari finiti rappresentano il 95% dei prodotti solari esportati dalla Cina negli Stati Uniti. Cina esporta anche celle solari  per un valore di 151 milioni dollari di negli Stati Uniti. Entrambi questi prodotti riflettono i punti di forza della Cina nella produzione di massa e con volumi di produzione elevati. Ma alla forza della Cina nella produzione di moduli solari corrisponde, da parte  degli Stati Uniti, la leadership nei  beni e servizi ad alta tecnologia». La commerciale Usa in questo settore deriva da vantaggi competitivi nella produzione ad elevato valore di inputs (polisilicio e wafer ma anche la realizzazione di celle fotovoltaiche), dai materiali utilizzati nella produzione di moduli fotovoltaici e dai capital equipment  e dai  sistemi necessari nelle fabbriche solari. « Nel complesso – si legge nel rapporto – le imprese con sede negli Stati Uniti hanno scambiato oltre 3,7 miliardi di dollari di beni e servizi con gli interessi cinesi nel sottosettore solare fotovoltaico, mentre le imprese cinesi hanno esportato prodotti per un valore di 2,8 miliardi dollari negli Stati Uniti. Su base netta, gli Stati Uniti hanno goduto di un surplus di 913 milioni dollari nel settore del solare».
L’eolico rappresenta la più piccola componente del commercio Usa-Cina nei tre principali settori della clean energy presi in esame dal Pew: «Nel complesso, più di 923 milioni dollari di dollari di merci e servizi dell’energia eolica sono stati scambiati tra i due Paesi nel 2011. Come per il solare, l’industria eolica Usa eccelle nei materiali speciali con un margine relativamente come la fibra di vetro prodotta da imprese di grandi dimensioni, sensitive electronic ed altri sistemi di controllo, con esportazioni Usa  verso la Cina per un totale di 534,9 milioni di dollari. Il più grande contributo della Cina a questo commercio viene dalle torri eoliche (un commercio determinato quasi esclusivamente da preoccupazioni logistiche piuttosto che vantaggi di costo puro) e dai rotori delle turbine costruite sulla base di una joint venture Usa-Cina. Le esportazioni di energia eolica dalla Cina energia verso gli Stati Uniti sono in totale 388,7 milioni di dollari. Nel complesso, le imprese eoliche degli Stati Uniti hanno al netto un surplus commerciale di poco più di 146 milioni di dollari».
Le tecnologie energy smart  comprendonouna serie di tecnologie, servizi e prodotti che aiutano a migliorare le prestazioni e l’efficienza energetica, stoccare energia e ridurre le emissioni di CO2. Il rapporto analizza le 4 principali Energy smart technologies: contatori intelligenti, Led, batterie agli ioni di litio e veicoli elettrici. Lo scambio di tecnologie energetiche intelligenti costituisce il secondo più grande componente dei flussi commerciali Usa-Cina: in tutto sono state a scambiate apparecchiature per un valore di oltre 1,1 miliardi di dollari.  La Cina e leader nei contatori intelligenti e nelle batterie al litio, con un commercio negli Usa da più di 120 milioni di dollari, inoltre esporta negli Usa 133 milioni dollari di prodotti Led. Anche se entrambi i Paesi esportano nell’altro chip, moduli e dispositivi, le  imprese statunitensi ne hanno esportato in cIna oltre 800 milioni di dollari  in beni strumentali a Led. Gli Usa nel 2011 hanno anche esportato batterie al litio per 29 milioni dollari. «In totale, nel 2011, gli Stati Uniti avevano un avanzo netto commerciale di 571 milioni dollari nel settore delle tecnologie energy smart».
Il rapporto Pew evidenzia 6  tendenze che sottolineano la complessità e l’interconnessione dei rapporti commerciali Usa-Cina nelle energie rinnovabili:
Mercati dell’energia pulita sono globali. I flussi commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina dimostrano la natura globale dei mercati dell’energia pulita e la possibilità che rappresentano per le imprese.  In tutto, nel 2011, gli Usa e la Cina si sono scambiati più di 8,5 miliardi dollari di beni e servizi di energia pulita.
Gli Usa hanno con la Cina un surplus commerciale di 1,63 miliardi dollari nell’energia pulita. Considerando tutti gli aspetti della catena del valore, le esportazioni degli Stati Uniti e il commercio in Cina, in realtà hanno superato le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti di 1,63 miliardi dollari nel 2011.
Le aziende Usa hanno un vantaggio derivante dalla leadership nazionale in materia di innovazione ed imprenditorialità. Le companies statunitensi eccellono nella produzione e vendita di prodotti complessi, ad alto margine, con performance elevate. Tra questi ci sono i beni strumentali per la produzione di pannelli solari e Led, prodotti chimici speciali e i materiali necessari per la produzione di prodotti solari ed eolici, nonché i sistemi di controllo energetici.
Le companies Usa sono più attive all’estero delle loro controparti cinesi. Le imprese cinesi hanno piccole operazioni di assemblaggio negli Stati Uniti per le apparecchiature energia pulita. L’immagine commerciale dell’energia pulita o migliora significativamente quando viene presa in considerazione l’impronta globale delle imprese statunitensi che fabbricano prodotti all’estero.
La forza della Cina è più fortemente basata sull’assemblaggio ed i volumi di produzione elevati. I dati dimostrano che le imprese cinesi sono vocate ad una produzione su larga scala e ad alto volume di assemblaggio di prodotti finiti, quali i moduli solari e le apparecchiature a Led, mentre la forza degli Usa si basa su una vasta gamma di prodotti ad alta tecnologia in tutti i settori dell’energia pulita. Gli obiettivi nazionali per l’energia pulita e  per l’energia solare ed eolica in Cina hanno fatto sì che ci fossero mercati pronti ed hanno immediatamente e rapidamente esteso la sua capacità produttiva, permettendo alle imprese cinesi di ottenere un vantaggio competitivo nel mercato globale.
Le incertezze delle politiche Usa per le rinnovabili potrebbero avere un grande impatto sulla produzione della clean energy industry nazionale. Negli Usa la politica energetica pulita è in uno stato di incertezza. Gran parte della domanda deriva da obiettivi dei singoli Stati e dal raggiungimento degli standard di energia rinnovabile. Diverse grandi iniziative federali sono scadute o sta per scadere, come ad esempio Advanced Energy Manufacturing Tax Credit, il Loan Guarantee program for renewable energy deployment del Dipartimento dell’energia e la Clean energy grants initiative del Dipartimento del tesoro. Inoltre, la Production Tax Credit e l’Investment Tax Credit hanno di fronte un futuro incerto, con le discussioni in corso sulle politiche di bilancio. 
«Le scelte politiche, non le esportazioni cinesi, determineranno la direzione dell’industria statunitense dell’energia pulita nei mesi e negli anni a venire», conclude il rapporto Pew.