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Solo energia pulita per fare funzionare il centro commerciale

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CERTALDO. La nuova Coop di Certaldo potrebbe essere il primo centro commerciale italiano basato sulle energie rinnovabili per riscaldare e raffreddare i locali.

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Autore: Il Tirreno, Cronaca di Empoli

Entro il prossimo febbraio termineranno i progetti e gli studi preliminari per verificare se questo progetto potrà diventare realtà in viale Matteotti. Bisognerà appurare cioè se il terreno sottostante si presta alla realizzazione di un impianto capace di produrre energia geotermica.

L’impianto previsto si basa infatti sulla tecnica del cosiddetto geoscambio, cioè lo sfruttamento del sottosuolo come sorgente di calore in inverno e aria fresca d’estate. Non solo: con alcuni accorgimenti come l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto, il centro commerciale potrebbe configurarsi in modo da realizzare un consumo energetico pari a zero. Gli studi sono affidati all’IdroGeo Service Srl, specificatamente al dottor Simone Fiaschi e al dottor Alessandro Murratzu. Con il geoscambio – spiegano i tecnici – non c’è necessità di creare calore (il calore viene trasferito, non generato) e non c’è quindi combustione né emissioni di gas serra. Ecco il perché dei consumi a costo zero nel rispetto dell’ambiente.

Certaldo per l’Unicoop potrebbe diventare il prototipo di un modello per tutti gli altri centri commerciali che puntano al minor consumo energetico. Il geoscambio, accoppiato all’utilizzo di pompe di calore per riscaldamento/raffrescamento, garantisce un elevato livello di sostenibilità per l’ambiente (non vengono utilizzate fonti primarie come gasolio o metano) e delle rese che a fronte di un investimento iniziale maggiore garantiscono tempi di rientro brevi (4-5 anni) a causa dei bassi livelli di costo per la gestione.

Gli studi preliminari sono cominciati da qualche mese con l’utilizzo di sonde per fare tutte le verifiche prima di poter capire se il progetto potrà essere concretizzato o meno. Il sistema di geoscambio è formato da sonde e pompe di calore che creano un circuito chiuso. La pompa di calore è sostanzialmente una macchina termodinamica in grado di trasferire il calore da un “serbatoio” a temperatura più bassa a un “serbatoio” a temperatura più alta e fornire sia energia termica per riscaldare e produrre acqua calda sanitaria sia energia frigorifera per la climatizzazione estiva. La pompa si comporterà in modo diverso a seconda della stagione in cui si trova. Il calore viene raccolto dal sottosuolo grazie all’inserimento di un fluido dall’esterno. Gli scavi arriveranno fino a 100 metri di profondità e saranno di 20 centimetri di diametro. Utilizzando il terreno come sorgente termica in inverno e come smaltitore in estate, la pompa di calore è in grado di garantire un risparmio operativo molto elevato (minori costi annuali) rispetto a un sistema tradizionale, fra il 35 e il 45%. Il terreno e le falde presentano temperature favorevoli che consentono un innalzamento delle prestazioni energetiche della pompa di calore rispetto all’impiego dell’aria esterna.