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Sole, vento, biomasse e geotermia rendono 20 Comuni energicamente autosufficienti

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E’ quanto emerge dal Rapporto annuale di Legambiente che traccia il quadro dell’energia verde in Italia

Fonte: ADN Kronos

Autore: ADN Kronos

A Morgex (Ao) e Brunico (Bz) il Premio 2011 dei Comuni al 100% rinnovabili. Esperienza di successo, invece, per Peglio (Pu) e ‘miglior buona pratica del 2011’ alla Provincia di Potenza . I Municipi italiani preferiscono le fonti di energia pulita: 7.661 contro i 6.993 del 2010.

Sono 20 i Comuni autosufficienti dal punto di vista elettrico grazie a sole, vento, biomasse e geotermia, escludendo gli enti con grandi impianti idroelettrici e geotermici. Realtà che rappresentano il miglior esempio d’innovazione energetica e ambientale, dove ‘nuovi’ impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento soddisfano ampiamente i fabbisogni termici e un mix d’impianti diversi da rinnovabili consente di soddisfare, e superare spesso ampiamente, i fabbisogni elettrici dei residenti. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale di Legambiente che traccia il quadro dell’energia verde in Italia. (VIDEO)

La classifica prende in considerazione solo i Comuni dove sono stati installati ‘nuovi’ impianti e presentano almeno quattro tipi di fonti diverse. Si è scelto, dunque, di evidenziare non la produzione assoluta ma il mix di impianti diversi. Una impostazione che ha di certo limitato il campo dei candidati. Sono, infatti, 964 i Comuni che producono più energia elettrica di quanta ne consumano grazie a una sola fonte rinnovabile (mini-idroelettrica, eolica, fotovoltaica, da biomasse o geotermica, escludendo i grandi impianti idroelettrici), mentre sono 27 i Comuni che superano largamente il proprio fabbisogno termico grazie a impianti di teleriscaldamento collegati a impianti da biomassa o geotermici.

 

 

E quest’anno a vincere il Premio 2011 dei Comuni al 100% rinnovabili sono Morgex (Ao) e Brunico (Bz). A Morgex è un impianto a biomasse con una potenza termica di 9 Mw, collegato a una rete di teleriscaldamento di 10 chilometri, serve tutte le utenze domestiche oltre a scuole, poliambulatori e esercizi commerciali.

 

 

"Siamo collocati nella parte più alta della valle d’Aosta dove fa molto freddo ma questo impianto ha reso le cose più semplici" ha commentato il primo cittadino, Lorenzo Graziola che ha aggiunto: "ci sono voluti 3 anni per realizzare la rete di infrastrutture ma adesso l’impianto a biomasse serve più della metà del paese. Il resto dell’approvvigionamento energetico proviene dall’idroelettrico e solare".

 

 

In particolare il contributo dell’impianto idroelettrico è di 1,1 Mw e copre il fabbisogno di circa 1.700 famiglie, cui si aggiungono 112 kw prodotti da 9 impianti fotovoltaici distribuiti sui tetti. L’amministrazione ha inoltre messo a bilancio la realizzazione di pannelli solari termici sui tetti delle scuole, con un investimento di circa 300 mila euro.

 

 

A Brunico sono installati 840 mq di solare termico e 3.093 kw di fotovoltaico (tutti distribuiti su tetti o coperture), 4.390 kw di mini idroelettrico articolati in 3 impianti (senza dimenticare i 46,3 Mw di ‘vecchio’ idroelettrico non conteggiato ai fini di questi risultati). Un impianto a biomassa e uno a biogas da 1,5 Mw, allacciati a una rete di teleriscaldamento di 120 km, forniscono calore a oltre 2.000 utenze residenziali, turistiche, pubbliche.

 

 

Grazie alla biomassa, ha spiegato il sindaco di Brunico, Christian Ciorcentalen, "abbiamo ridotto di 23 mila tonnellate all’anno le emissioni di Co2, con un risparmio annuo di 13 milioni di litri di gasolio. Inoltre, con la produzione di energia con l’acqua, abbiamo ridotto ulteriormente le emissioni di 30 mila tonnellate di Co2 all’anno. Complessivamente, dunque, risparmiamo all’ambiente 50 mila tonnellate all’anno di Co2".

 

 

Oltre a migliorare la qualità dell’aria, ha aggiunto il primo cittadino di Brunico, "abbiamo ottenuto una riduzione per i cittadini del costo della bolletta del 20-25% rispetto al gasolio". Il Regolamento Edilizio, inoltre, redatto nel 2010 prevede che negli edifici pubblici e privati di nuova costruzione sia obbligatoria la copertura del 25% del fabbisogno energetico totale e comunque non meno del 50% del fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda sanitaria mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili.

 

 

Sono state premiate, inoltre, esperienze di successo che con investimenti lungimiranti nelle fonti rinnovabili hanno prodotto risultati che vanno oltre la risposta a obiettivi energetici e ambientali. Il piccolo Comune di Peglio (Pu) si distingue per la realizzazione di un parco minieolico formato da due torri da 50 kw ciascuna che producono 162 Mwh annui, in grado di coprire il 21% dei consumi elettrici domestici del Comune e di evitare l’emissione di oltre 90 tonnellate di Co2 all’anno.

 

 

Tra i progetti in corso, un piano strategico per l’illuminazione pubblica che prevede la sostituzione delle lampade meno efficienti con un risparmio di 13.000 kwh annui, e la realizzazione di una centrale a biomassa da cippato di piccole dimensioni (500 kw) alla quale verrà collegata una rete di teleriscaldamento.

 

 

Alla Provincia di Potenza va il premio come ‘miglior buona pratica del 2011’. Il territorio presenta dati importanti in termini d’installazione e si sta muovendo per aiutare la realizzazione di progetti di aziende e cittadini. Vi sono installati 21.816 kw di fotovoltaico, di cui circa 11 Mw su coperture, 150 Mw di eolico, 6 Mw di idroelettrico e 691 kw di biogas. L’Amministrazione Provinciale ha promosso un diffuso progetto di solarizzazione delle scuole, 6 sono gli impianti fotovoltaici già realizzati. Un altro progetto prevede l’installazione di tecnologie rinnovabili e di efficienza e risparmio energetico in diverse scuole provinciali.