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Smith Bits, scarso ricorso alla cassa integrazione

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Pagni (Cgil): «Per ora la situazione è meno negativa di quello che sembrava»

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Andreas Quirici

Quella che sembrava una crisi profonda e in grado di mettere paura alla Valdicecina, si sta rivelando meno drammatica di quanto previsto. Il ricorso alla cassa integrazione ordinaria da parte della Smith Bits, al momento, è estremamente ridotto. Dall’inizio di novembre, infatti, in pochi sono stati rimasti a casa e di chiusure collettive, a cui l’azienda aveva annunciato di voler fare ricorso per ridurre al minimo i costi di gestione, non ne sono state fatte. Attualmente su 78 dipendenti, solo una quindicina al massimo sono a casa. E l’indicazione di massima è quella che fino al 23 dicembre i carichi produttivi non caleranno. La prossima settimana ci sarà un incontro per programmare in maniera definitiva le settimane che mancano alla fine dell’anno. E poi a gennaio si vedrà chi ha ragione, tra i due filoni di pensiero. «C’è chi dice che la ripresa nel settore oil & gas ci sarà già da gennaio e chi, invece, prevede che solo dalla metà del prossimo anno ci sarà un aumento delle perforazioni e quindi più commesse per le aziende come la nostra», dice Andrea Pagni, sindacalista della Rsu in quota Fiom Cgil. Il fatto di questo periodo, però, è inconfutabile, sempre stando alle parole di Pagni: «Stiamo lavorando. Non a pienissimo regime, ma con un buon andamento di ordinativi. La cassa integrazione è utilizzata in maniera mirata per quei reparti, come attualmente accade per i saldatori autogeni, a seconda delle necessità. Però la maggior parte dei lavoratori sta svolgendo il proprio compito senza problemi». Giusta, quindi, la scelta della cassa integrazione ordinaria, che permette flessibilità a seconda delle necessità. E, visto l’andamento difficilmente prevedibile del settore del petrolio, influenzabile da eventi di geopolitica e dai consumi mondiali, poter contare su un ammortizzatore sociale di questo genere è fondamentale. Salvo cambiamento dell’ultima ora, tra l’altro, i lavoratori dell’azienda di scalpelli per perforazioni faranno il ponte dell’Immacolata. Una opzione “giocata” dall’azienda anche per non ricorrere alla cassa integrazione. E, a meno di decisioni diverse, lo stop per le feste di Natale, Capodanno e Befana dovrebbe essere dal 24 dicembre all’8 gennaio. Più lunghe del solito, ma comunque sempre meno di quanto ventilato con l’apertura della procedura per l’attivazione dell’ammortizzatore sociale. «Dobbiamo essere cauti – riprende il sindacalista – perché in questo settore i cambiamenti, anche radicali, sono dietro l’angolo. È vero, però, che in questa fase la situazione che stiamo vivendo è meno peggio di quello che ci eravamo immaginati».