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Servizi web, trasporti e lampioni pubblici la leva tecnologica trasforma i quartieri

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E’ MOTORE DI COMPETITIVITÀ A FRONTE DI SCARSE RISORSE. DALLE MISURE DI EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI AI BUS ELETTRICI E ALLA METRO A BASSO IMPATTO GIÀ MOLTE CITTÀ ITALIANE DAL NORD AL SUD BRILLANO NEI PROCESSI DI RINNOVAMENTO URBANO

Fonte: La Repubblica – Affari & Finanza

Autore: Luigi Dell’Olio

Milano L’imperativo di recuperare competitività, con la consapevolezza di avere a disposizione risorse economiche limitate. L’Europa si trova tra due fuochi e prova a uscirne attraverso la leva tecnologica, accelerando sulla nuova frontiera delle smart city. Un concetto generico che può essere declinato in mille rivoli, ma che essenzialmente si basa sull’obiettivo di rendere la vita quotidiana “più intelligente” grazie all’impiego dell’It, oltre che attraverso un atteggiamento propositivo dei cittadini. E che nel concreto può realizzarsi migliorando i sistemi di trasporto per ridurre traffico e tempi di percorrenza, nell’ottimizzare i sistemi di illuminazione pubblica in modo da eliminare i consumi superflui, favorire lo sviluppo degli spostamenti a basso impatto ambientale, accelerare nel dialogo online tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Se l’Unione Europea è la fonte principale di finanziamenti in questo campo (in programma ci sono finanziamenti per 10 miliardi di euro nell’arco di un decennio), l’ambito di applicazione è prevalentemente comunale (considerato che le città consumano l’80% dell’energia totale). Come si vede a Copenaghen, impegnata nella realizzazione delle “autostrade ciclabili” attraverso partnership tra soggetti pubblici e privati, che si affiancano a incentivi per l’utilizzo di auto elettriche. O a Stoccolma, che da tempo sta ridisegnando il proprio sistema di trasporti con l’obiettivo di azzerare entro il 2050 la propria carbon footprint, cioè l’impatto ambientale in termini di Co2. Non mancano le iniziative anche nel nostro Paese, a cominciare da Genova, che ha messo a punto un piano dettagliato con interventi sia sul fronte degli edifici (per migliorare gli standard di isolamento e l’integrazione con impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili), sia della mobilità (migliorando la gestione dei mezzi pubblici). Un ruolo centrale nel piano lo gioca anche il porto della città della lanterna, che potrà guadagnare efficienza con interventi come l’elettrificazione delle banchine, lo sviluppo della mobilità elettrica, l’automazione dei servizi portuali e alcuni altri provvedimenti. Il capoluogo ligure ha firmato inoltre un protocollo con i Comuni di Torino e Milano per fare di quello che un tempo era il triangolo industriale italiano un territorio di innovazione con pratiche coordinate per ridurre gli sprechi energetici, progettare azioni di mobilità sostenibile e di trasporto pubblico e logistico a basso impatto ambientale. Torino, che ha già realizzato una rete metropolitana a basso impatto ambientale e si è dotata di bus elettrici nel centro storico della città, ora è impegnata con il suo Politecnico nel progetto europeo “Tribute — take the energy bill back to the promised building performance”, che punta a sviluppare un sistema intelligente per il monitoraggio dei consumi energetici negli edifici. E’ un altro passo importante verso la realizzazione della smart city. A Milano lo sviluppo della città intelligente si interseca con le iniziative in vista di Expo, attraverso investimenti per favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile e creare una comunità online per condividere esperienze e scambiare opinioni sull’appuntamento che catalizzerà l’attenzione internazionale nel 2015. Non mancano iniziative anche nel Mezzogiorno, come nel caso di Bari, che in estate ha provveduto a installare una serie di colonnine per la ricarica delle auto elettriche e sta rafforzando il sistema di park & ride (parcheggi di prossimità con servizio navetta per ridurre l’affollamento automobilistico del centro cittadino). Si lavora in questa direzione anche in Abruzzo, dove il coordinamento dei Comuni del Cratere sismico ha messo a punto un cronoprogramma per la ricostruzione post-terremoto secondo modalità che favoriscano la tutela ambientale, l’efficienza energetica, la semplificazione della vita per i cittadini e la riduzione degli sprechi. La sfida più grande delle smart city non riguarda, comunque, l’ambito tecnologico, dato che su questo versante le applicazioni disponibili consentono interventi a tutto tondo, quanto il versante “umano” delle iniziative. Le città possono diventare davvero smart se le infrastrutture It aiutano a migliorare la vita delle comunità, a ridurre l’inquinamento, a favorire l’inclusione sociale. Le soluzioni di Web 2.0 possono aiutare i cittadini a diventare protagonisti dell’evoluzione, ad esempio con rilevazioni in tempo reale sulle condizioni del traffico, che possono poi essere aggregate dai cervelloni elettronici per migliorare la viabilità generale. Oppure con la partecipazione attiva alle piattaforme online di comunità per suggerire disservizi e possibili soluzioni. Uno studio realizzato da European House-Ambrosetti vede nella creazione di città intelligenti l’opportunità per un nuovo rinascimento italiano. Per farlo occorrono risorse economiche importanti, che in parte possono arrivare dall’Ue, nella consapevolezza che i ritorni di medio periodo sono ben più rilevanti in termini di maggiore efficienza e riduzione dei costi di gestione delle città. Senza dimenticare il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.