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Santa Fiora: Il governatore sfida le proteste e inaugura la nuova centrale sull’Amiata

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Rossi insiste: «È il futuro»

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Fiora Bonelli

Il progetto della Regione Toscana per lo sviluppo dell’Amiata è legato alla geotermia e all’impegno di Enel Green Power su questo territorio. Per fugare ogni dubbio in proposito il governatore Enrico Rossi ha inaugurato ieri mattina la centrale di Bagnore 4, mettendoci la faccia – con l’assessora Federica Fratoni – nonostante le annunciate manifestazioni di protesta e ribadendo in termini espliciti che la geotermia è un «vanto» della Regione, da sempre un segno distintivo della Toscana, riserva di energia alternativa e rinnovabile. «Bisogna renderla ancor più compatibile con la geografia del paesaggio – ha detto Rossi – e deve avere un futuro». La geotermia si lega in modo indissolubile al territorio, al lavoro, allo sviluppo delle comunità, anche grazie alle ultimissime sofisticate tecnologie, incalza il governatore. E ricorda l’utilizzo di Co2 a Radicondoli per attività imprenditoriali alimentari: «Speriamo sia possibile anche in Amiata», ha auspicato. Rossi è arrivato puntualissimo alle 10,30 ad Arcidosso, dove era atteso dai vertici Enel e dai politici locali: i sindaci di Arcidosso Jacopo Marini e di Santa Fiora Federico Balocchi, i due sindaci dei comuni interessati dagli impianti geotermici di Bagnore. Ma a dargli il benvenuto anche i sindaci di Castel del Piano Claudio Franci, di Roccalbegna Massimo Galli e Gianpiero Secco di Seggiano. Non sono mancati, al suo arrivo, striscioni dei comitati ambientalisti. All’incontro con la stampa nella sala consiliare di Arcidosso, il sindaco Marini ha definito il giorno dell’inaugurazione «una giornata importante: vogliamo far conoscere dal vivo questo progetto al presidente Rossi – ha detto Marini – un progetto di prestigio, una delle molte eccellenze che vi sono in Amiata, dall’enogastromia, ai prodotti di qualità. Bagnore 4 ha ridotto al minimo gli impatti paesaggistici e ha cercato di rapportarsi col territorio. In questa ottica può davvero diventare un volano di sviluppo come partner della montagna». Ha spiegato le tecnologie alla base della costruzione e del funzionamento di Bagnore 4 l’ad di Enel Green Power, Francesco Venturini: «Bagnore 4 – ha detto – è un impianto modernissimo tutto made in Italy, dai tubi ai bulloni, costato 120 milioni di euro. Tecnologie che trattano energia rinnovabile che abbiamo addirittura esportato. In Cile, ad esempio. Costruito da 130 persone, ha costituito e potrà ancora farlo, un mercato del lavoro spinto da uno sviluppo industriale che si basa sulle tecnologie dell’efficienza». E ha ricordato gli ultimi 40 assunti da Enel Green Power. «Abbiamo voglia – assicura – di incastrarci col territorio e di aprirci all’esterno. Tutto questo ci permetterà di crescere». Rossi da parte sua ha dato un annuncio: c’è un impegno con Enel perché entro settembre nell’area geotermica dell’Amiata si arrivi a un accordo di programma che porti a un miglioramento dal punto di vista ambientale, paesaggistico e occupazionale «tale da fare dell’utilizzo di questa risorsa un vero motore di sviluppo per tutto il territorio. Qualcosa Enel finora ha fatto, ma l’accordo di programma – ha precisato il governatore – servirà a verificare volta volta tempi e responsabilità messe in capo a l’uno o altro organismo perché ognuno faccia la sua parte e quello che deve. Dico anche che se non sarà mantenuto l’impegno della firma dell’accordo, noi terremo la penna alzata se ci fosse bisogno di dare altre autorizzazioni». Poi analizzando a tutto campo le emergenze amiatine Rossi ha toccato la spina della viabilità: «Bisogna chiudere la partita – ha detto – e uscire con decisione dall’impasse. La viabilità (il Cipressino) va risolta. Per questo abbiamo dato incarico al Cosvig di portare avanti la questione». Il presidente ricorda che l’Amiata è stata indicata come area di crisi: «Questo ci permetterà di reperire risorse – assicura – e l’Amiata potrà partecipare anche a un bando regionale. Per cui tutti i Comuni devono attrezzarsi e Enel potrà svolgere, un ruolo decisivo in questo frangente, perché deve anche essere un vero motore di sviluppo della zona». Rossi ha anche annunciato entro settembre l’ufficializzazione dei dati Arpat e Ars in materia geotermica. E rispondendo alla domanda del Tirreno relativa al protocollo siglato nel 2007 che diceva stop alla geotermia in Amiata è stato esplicito: «Credo fermamente nella capacità della geotermia di creare sviluppo. Poi quel protocollo lo firmò Martini. Ora comincia una nuova fase, col nuovo accordo di programma. Se uno sviluppo ci sarà dovrà essere, comunque, come sempre è stato, con l’accordo dei sindaci». Dichiarazioni che non mancheranno di rinfocolare le proteste, ma Rossi non si scompone: «La protesta fa parte della democrazia – osserva – e noi pensiamo che questa spinga, anche in positivo, sia le istituzioni sia Enel a fare sempre meglio».