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Rapporto geotermia 2011: l’Italia in testa

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Il Rapporto dello EGEC (European Geothermal Energy Council) presentato al Geopower Europe 2011 è stato discusso anche a Milano alla fine dello scorso Dicembre.

Fonte: Architettura Ecosostenibile.it

Autore: Architettura Ecosostenibile.it

Questo rapporto è un resoconto accreditato e dettagliato dell’attuale stato di sviluppo per l’energia elettrica geotermica e per il settore di mercato del teleriscaldamento. Compilato utilizzando le più aggiornate informazioni, corredato da analisi di esperti, la presente relazione è uno strumento essenziale per chiunque sia interessato ad approfondire maggiormente la conoscenza del settore geotermico in Europa. Durante la conferenza milanese il presidente di EGEC, Burkhard Sanner ha dichiarato il proprio plauso alla costanza sull’incentivo della fonte geotermica come fonte di energia pulita: “L’energia geotermica riceve un supporto significativamente inferiore rispetto alle altre fonti rinnovabili e, nonostante questo, emergono continue tendenze positive, in termini di numero di nuove centrali e di impianti e sistemi di teleriscaldamento geotermici”.

 

QUAL E’ LA SITUAZIONE IN EUROPA SULLA GEOTERMIA?

Alla fine del 2010 si stima che in Europa siano stati installati circa 59 impianti geotermoelettrici per una capacità totale di 1,6 GWe ed una produzione elettrica di 10,9 TWh. 
Italia, Islanda e Turchia sono ben posizionate nella classifica delle nazioni europee che sfruttano l’energia geotermica e addirittura la Turchia pare che nei prossimi anni quintuplicherà il proprio rendimento fino a raggiungere le prime due nazioni in classifica. Altro importante contributo lo sta dando la Germania che ha 16 impianti in fase di realizzazione che si associano al già crescente sviluppo in ambito di energie rinnovabili in cui la nazione tedesca è in già risalto in ambito europeo. La Grecia purtroppo non è al momento contemplata fra le nazioni che producono – e che è previsto incrementeranno in futuro – quantità consistenti di energia elettrica da impianti geotermici.  Il mercato del distretto di produzione di riscaldamento da energia geotermica si appresta ad evolversi sempre più grazie innanzi tutto alla forte competitività con cui si stanno ponendo le aziende del settore e grazie al fatto che gli impianti geotermici si prestano comunque ad essere "meno invasivi" rispetto ad altri impianti per lo sfruttamento di energie rinnovabili – pur dovendo valutare attentamente le caratteristiche si un sito e rispettando i parametri previsti dalle normative per la loro installazione

LE PREVISIONI DEL RAPPORTO 2011 SULL’ENERGIA GEOTERMICA 

– L’evoluzione di tre tipi di tecnologie: Convenzionale (Idrotermale), Binaria (ORC o Ciclo Kalina) o EGS (Sistemi geotermici avanzati)
– La presenza di 59 centrali geotermiche
– Una capacità totale installata in Europa: 1,6GWe con produzione di 10,9 TWh di energia elettrica
– La capacità installata entro il decennio futuro sarà di oltre 3.000 MWe

I RISULTATI DEL RAPPORTO 2011 SUL TELERISCALDAMENTO GEOTERMICO

Saranno a regime 212 impianti di GeoDH in Europa
La capacità totale di energia termica prodotta sarà pari a circa 4700MWth
I mercati principali GeoDH oggi sono in Francia (42 sistemi), Islanda (33),Germania (26) e Ungheria (16)
Entro il 2015 ci saranno 200 nuovi impianti geotermici installati in Europa che produrranno circa altri 4.000 MWth

 

 

L’ITALIA E LA PRODUZIONE DI ENERGIA GEOTERMICA
Sorprendentemente la nostra nazione, pur limitata in estensione superficiale e costellata di siti di interesse paesaggistico, storico-culturale, e fortemente urbanizzata, ha trovato il modo di sfruttare al pieno la propria risorse geotermica arrivando a dominare il mercato europeo con una produzione che oggi ne copre il 50% del totale di tutti i paesi dell’Unione Europea e che consentirà alla nostra penisola di avere in esercizio circa 923 MW entro il 2015.

Al momento lo sviluppo del geotermico è favorito da una propizia approvazione presso da parte dell’opinione pubblica italiana: infatti un recente sondaggio svolto a Novembre, condotto da IPR Marketing, ha segnalato che il 72% degli italiani giudica positivamente un maggiore sfruttamento delle risorse geotermiche, anche nel caso di impianti (68% di favorevoli e solo 13% di contrari) realizzati presso la propria città.

Il primato italiano è dovuto anche al coinvolgimento di numerose professionalità, enti di ricerca ed agenzie che si occupano degli investimenti e della ricerca in ambito di energie rinnovabili che impegnano da sempre risorse per accrescere ulteriormente il settore geotermico puntando in particolare – oltre allo sviluppo dei tradizionali impianti ad alta temperatura – alle nuove tecnologie per lo sfruttamento dei fluidi a bassa e media entalpia e all’integrazione delle tecnologie geotermiche con altre fonti rinnovabili, come il solare e le biomasse.

Tabella – Numerosità e potenza degli impianti geotermoelettrici in Italia

Nella tabella sono riportate numerosità e potenza efficiente lorda degli impianti geotermoelettrici.

La classe più numerosa è quella di potenza minore o uguale a 20 MW (82%) che ricopre anche il 56% della potenza nazionale. La classe di potenza superiore a 40 MW in termini di numerosità copre il 12% del dato nazionale ed il 34% in potenza. I 2 impianti nella classe tra 20 e 40 MW (6%) rappresentano il 10% del dato in potenza.  Tra il 2009 e il 2010 la numerosità degli impianti è aumentata del 3% e la potenza del 5%, La fonte geotermica è sostanzialmente stabile nel tempo, e rappresenta il 3% della potenza dell’intero parco impianti rinnovabile.

GLI IMPIANTI DI PRODUZIONE DELL’ENERGIA GEOTERMICA IN ITALIA
Gli impianti italiani sono tutti concentrati in Toscana, più precisamente in due zone distinte quella di Larderello – Radicondoli – Travale e quella del Monte Amiata. Entrambi i campi toscani fanno parte del medesimo bacino geotermico che risulta essere caratterizzato da temperature notevoli, intorno ai 350°C, e pressioni che possono raggiungere i 7MPa. A Larderello si ha un totale di 21 centrali, collegate a oltre 200 pozzi, per una potenza installata di 602.5 MW. Nella zona di Radincoli-Travale si hanno molti meno pozzi, circa una ventina, ma una potenza installata ugualmente notevole di 154 MW. La zona del Monte Amiata può invece contare sui campi geotermici ad acqua dominante di Piancastagnaio e Bagnore per un totale di 88 MW di potenza installata. La distribuzione provinciale degli impianti geotermoelettrici in Toscana, vede detentrice del primato di produzione di energia elettrica da questa fonte la Provincia di Pisa nella quale sono presenti 15 impianti per una potenza complessiva istallata di 399 MW e una produzione pari a 3.014 GWh. Seguono le Province di Siena e Grosseto con 10 e 8 impianti che nel loro territorio producono insieme 2.362 GWh da fonte geotermica.

Nel decennio 2000-2010, la produzione energia elettrica geotermica è aumentata con un tasso medio annuo pari al 1,3% a fronte di una potenza media degli impianti che è aumentata mediamente del 2,1%. Il contributo della fonte geotermica alla produzione totale rinnovabile ha mostrato una certa variabilità negli anni 2000-2010 passando dal 9,2% del 2000 al massimo di 11,6% del 2007 per poi scendere al minimo del 7,7% del 2009 e collocarsi al 7,0% nel 2010. Si attesta più costante il contributo alla produzione totale di energia elettrica geotermica che si colloca nella fascia tra 1,6 e1,8%. Intorno ai primi anni duemila fu avviato un progetto analogo nel Lazio, a Latera, che però a causa di diversi problemi strutturali ed ambientali non ebbe la stessa fortuna dei progetti toscani.

In un futuro prossimo, si parla di una possibile sperimentazione nel Napoletano, più precisamente nella zona nota con il nome di Campi Flegrei, a nord del Vesuvio che possiede proprietà geotermiche già note in tempi antichissimi.

  I VANTAGGI DELL’ENERGIA GEOTERMICA

Il motivo della scelta della fonte geotermica è peraltro caratterizzata da una costante disponibilità in tutto l’arco dell’anno tanto che gli impianti geotermoelettrici presentano utilizzazioni medie (attestate) a piena potenza intorno alle 7.500 ore.

L’energia geotermica è una fonte di energia rinnovabile (RES) derivante dal calore dalla terra che è inesauribile
L’uso della fonte geotermica è disponibile in tutta Europa con minore sfruttamento del suolo rispetto ad altre tecnologie per lo sfruttamento di fonti rinnovabili; nel confronto con le altre fonti rinnovabili, le prestazioni degli impianti geotermoelettrici sono confermate come le migliori grazie alla forte capacità produttiva della fonte primaria che però al momento è sfruttata nelle limitate zone territoriali che ne permettono lo sviluppo.

L’energia geotermica è dunque definita rinnovabile e sostenibile: rinnovabile riferito alla proprietà della sorgente di energia, e sostenibile per il modo in cui la risorsa è utilizzata. Come risorsa locale può, ed è, fonte di  occupazione locale.
La fonte energetica geotermica può inoltre essere modulata in base al tipo di risorse, alla dimensione e alla natura delle attrezzature, e al fine di soddisfare le richieste specifiche dell’utenza dove indirizzarla. Inoltre l’energia geotermica è un’ energia a basso carico con un fattore di capacità superiore al 90%.

GLI SVILUPPI DELL’ENERGIA GEOTERMICA A LIVELLO MONDIALE

La potenza geotermica attualmente installata nel mondo non raggiunge i 2000 MW,  e ben il 93% è installato nei paesi industrializzati. La maggior parte delle risorse geotermiche al contrario è localizzata in Paesi in via di sviluppo (vedi tabella) i quali però non hanno i mezzi ne tecnologici ne scientifici per poterne usufruire e d’altra parte i Paesi industrializzati nemmeno vi investono, perché è una forma d’energia da sfruttare localmente e quindi per loro non vi sarebbe alcun vantaggio a farla progredire nei Paesi del Terzo Mondo, che invece potrebbero così risolvere gran parte dei problemi collegati all’approvvigionamento delle risorse energetiche.

Sul fronte dei Paesi industrializzati abbiamo constato che la forma di energia geotermica è in crescita in Europa e che futuro vedrà  impegnate le nazioni coinvolte nello scoprire come sfruttare i sistemi geotermici conduttivi, che, rispetto agli altri, sono molto più diffusi e in cui si concentra il maggiore potenziale di risorse termiche terrestri.