Home Cosvig Quando il formaggio è a impatto zero e arriva dal vapore

Quando il formaggio è a impatto zero e arriva dal vapore

617
0
CONDIVIDI
Dalla geotermia rivoluzione verde alla Fattoria Antica filiera: abbiamo seicento pecore che mangiano e bevono solo bio

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: MARTINA BILEI

CASTELNUOVO VdC. Stracchino al vapore
geotermico, oppure è quel formaggio ai prugnoli ad arrivare nel
piatto ad impatto zero. Il connubio tra economia verde, prodotti
tipici ed eccellenza porta il nome di Antica filiera, la
rivoluzionaria fattoria di Giulia Solinas e Marcello Crapolu. «Nel
corso di quest’anno arriverà il macchinario con cui riusciremo ad
alimentare la cldaia con la geotermia».

Stop al gasolio. I due giovani
imprenditori bio spiegano con entusiasmo la loro piccola-grande
rivoluzione: «Installeremo uno scambiatore e attraverso questo il
vapore che andrà in caldaia non sarà più prodotto bruciando
gasolio ma arriverà direttamente dall’energia geotermica,
l’impatto ambientale sarà quindi nullo».

Niente concimi. L’innovazione
crea entusiasmo, ma ovviamente fa lievitare alcuni costi di
produzione.

Anche se come sottolineano i titolari
della Fattoria, la loro parola d’ordine è senza ombra di dubbio
“natura” «perché è proprio la naturalità che contraddistingue
i nostri prodotti», spiegano. Sono seicento le pecore da cui
sfornano formaggi per niente comuni. «Le nostre pecore si nutrono
esclusivamente di erba di pascolo che cresce spontaneamente e
granaglie naturali e si dissetano con acqua di sorgente, non
utilizziamo miscele o concimi – afferma Giulia – il tutto conferisce
al latte una maggiore qualità, come attestano anche le analisi di
controllo zooprofilattico».

I nostri formaggi? Pezzi unici. Questo
tipo di alimentazione fa dei prodotti della Fattoria dei veri e
propri pezzi unici. «I nostri formaggi – continua Giulia, immersa a
preparare e a girare il latte – non sono mai uguali, a seconda di
quello che mangiano gli animali, un formaggio con lo stesso nome avrà
caratteristiche diverse se prodotto a maggio o a ottobre». Per i
nostri palati abituati ai prodotti della grande distribuzione sembra
quasi impossibile; «cambiando le erbe cambia il sapore – sottolinea
Marcello – le pecore sono dei filtri che rilasciano sostanze che poi
vanno nel latte, quando mangiamo formaggi sempre con lo stesso gusto,
dovremmo avere qualche dubbio sulla qulità del prodotto».

Cacio che bontà. Anche gli
ingredienti per la lavorazione del cacio si possono contare nelle
dita di una mano: latte sale alimentare e caglio. Niente fermenti, né
conservati.

Prodotti di elité. «Quando vai a
produrre dei formaggi con queste caratteristiche – sostiene Marcello
– il costo di produzione è molto alto, questo uno dei motivi che non
ci permettono di entrare nella grossa distribuzione».