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Più energia da vento, sole e biomasse Piano 2020: nuovi impianti in Valdera

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La Provincia e la spending review dei consumi: via alle fonti alternative

Fonte: La Nazione, Cronaca di Pisa

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SARÀ IN VALDERA e nel comprensorio del Cuoio il «motore pulito» della Provincia di Pisa. Lo sguardo è all’orizzonte del 2020; l’obiettivo quello di passare, dall’attuale 47.6%, a una quota del 57% di approvvigionamento da fonti rinnovabili sul totale dei consumi nell’intero territorio. Questa la scommessa del Piano Energetico varato appunto dalla Provincia. «Ci muoveremo — spiega l’assessore provinciale all’ambiente Valter Picchi — fondamentalmente su due fronti». Primo binario individuato, il risparmio: la revisione (e l’abbattimento) dei fabbisogni; come dire, una ‘spending review’ tematica. La Provincia testerà sul proprio parco edilizio tutta una serie di migliorie, tra cui: sostituzione vetri da singoli a doppi; isolamento di sottotetti e (con termo intonaco) di pareti esterne; sostituzione di caldaie con altre ad alto rendimento. Altra iniziativa possibile, il graduale rimpiazzo con auto elettriche di quelle tradizionali a fine vita; e sulla base dei risultati raccolti, poi, si promuoverà l’esportazione delle scelte più efficaci in altri enti pubblici.Secondo pilastro del Piano, un più robusto uso della ‘leva’ delle fonti a basso impatto. «Il sistema provincia – riprende Picchi – ‘brucia’ annualmente 1.124 KiloTep (unità che corrisponde a mille tonnellate di petrolio); nel 2020 la previsione è fra 1.300 e 1.360». Ebbene, fermo restando l’apporto già oggi garantito della geotermia (614 KTep), si tratta di intensificare quello delle altre voci: potenziale atteso 134,1 KTep (74,5 nella produzione elettrica e 59,6 in quella termica). Ecco la strategia nei vari segmenti del ‘rinnovabile’ da qui a 8 anni. Eolico. Realizzazione di 10 parchi per un minimo di 100 Megawatt (ne sono già in funzione 23, tra San Miniato, Cenaia, Alta Valdera). Mini-eolico. Installazione di impianti per almeno 15 MW complessivi. Solare fotovoltaico. Raggiungimento di una potenza di almeno 70 MW (ora siamo a 20), mediante montaggio di pannelli sul 20% degli edifici residenziali, sul 50% delle strutture turistiche e sugli edifici ad uso pubblico. Solare termico. Conseguimento di un contributo di circa 5.46 KTep, mediante pannelli sul 20% degli edifici residenziali e sul 50% delle strutture turistiche. Biomassa e biogas, come il progetto cin via di autorizzazione a San Donato di Santa Maria a Monte. Raggiungimento di una potenza di 20 MW (per energia elettrica e calore) da destinare ad attività con alto numero di ore di utilizzazione (oggi siamo a quota 4.5 MW); raggiungimento di un contributo di circa 36,4 KTep per impianti di riscaldamento. «Importante sottolineare – conclude Picchi – che l’obiettivo del ‘basso impatto ambientale’ sarà integrale. Per chiarezza, ad esempio, gli impianti fotovoltaici saranno su spazi residuali, non già impiegati; e quelli a biomasse su aree agricole marginali, non utilizzate o degradate».