La Commissione per l’Energia Sostenibile dell’UNECE –ovvero la Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite– ha approvato durante la sua ultima sessione le specifiche per uno standard unificato e globalmente applicabile per la presentazione dei progetti di sfruttamento della risorsa geotermica, basato sull’UNFC-2009 (United Nations framework classification for fossil energy and mineral reserves and resources). Un risultato raggiunto anche grazie all’impegno italiano: l’UNFC Geothermal Working Group è infatti guidato dalla connazionale Gioia Falcone.
Avere uno standard comune per la classificazione, il confronto e la comunicazione internazionale delle stime sul potenziale geotermico, le risorse e riserve individuate in ogni regione del mondo, permetterà di avere linee guida chiare, condivise e dunque utili per indirizzare gli investimenti nel settore, contribuendo a sprigionare le potenzialità dell’energia geotermica, ancora in gran parte latenti.
Secondo le stime diffuse dall’UNECE, l‘energia geotermica è presente in quasi 90 paesi del mondo, ma solo 24 di questi producono elettricità con questa fonte rinnovabile. Una lacuna presente anche nel campo del riscaldamento/raffrescamento.
L’energia geotermica -sottolinea l’ONU- potrebbe svolgere un ruolo importante nel garantire accesso all’energia a prezzi contenuti, in modo affidabile e sostenibile per tutti, contribuendo al contempo a frenare l’avanzata dei cambiamenti climatici, ma la produzione è oggi bloccata solo al 7% del potenziale globale stimato. Già nel 2011 l’IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia) ha elaborato una roadmap in cui si tracciava il percorso per decuplicare la produzione di energia e calore da fonte geotermica al 2050. Un tassello fondamentale era quello che prevedeva l’approvazione di standard comuni, obiettivo che adesso è stato raggiunto.