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Non solo energia: la geotermia per attrarre turismo

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Dall’area storica della geotermia toscana, Castelnuovo val di Cecina, un progetto per la creazione del primo lago termale balneare grazie all’acqua calda del sottosuolo.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Le opportunità che può offrire la geotermia oltre a quella di produrre energia pulita sono state al centro del Convegno organizzato lo scorso 26 giugno a Castelnuovo Val di Cecina, il comune ubicato nell’area storica della geotermia toscana, a poca distanza da Larderello.

A partire dall’approfondimento delle conoscenze tecnologiche per ridurre a zero gli impatti ambientali delle perforazioni geotermiche, dalla professionalizzazione degli operatori locali per fornire addetti per la manutenzione delle centrali geotermoelettriche senza però trascurare le opportunità di sviluppare altre aree economiche, turismo in primis.

<<Riteniamo importante che per la manutenzione delle centrali si crei un know-how a livello locale con una conseguente ricaduta positiva sull’occupazione – ha dichiarato Nicola Gualerci, consulente per la società Sviluppo grandi progetti, nel presentare il convegno – ma la cosa fondamentale da non dimenticare è che quello in cui ci troviamo è anche un territorio a forte vocazione turistica e la geotermia ha il pregio di essere un’energia verde che non impatta sul paesaggio>>.

 

L’area delle colline pisane è infatti famosa per la produzione di energia elettrica grazie ai pozzi geotermici e Castelnuovo Val di Cecina è stato il primo comune in Italia a presentare un progetto di teleriscaldamento geotermico. Un sistema di riscaldamento che verrà esteso a tutti gli edifici del Borgo Medioevale.

Ma nel comune di Castelnuovo Val di Cecina in un’area oggi chiamata il Bagnone, è anche presente un complesso termale etrusco-romano risalente al III secolo a.C. che è una riconosciuta meta turistica.

E ancora oggi, come più di duemila anni fa, vicino agli scavi, sgorgano naturali sorgenti d’acqua calda che oscillano tra i 40 e i 70 gradi centigradi.

E perché non sfruttare allora questa opportunità. E’ quanto si è chiesto il sindaco di Castelnuovo Val di Cecina, Alberto Ferrini, che con l’amministrazione comunale è tra gli organizzatori del convegno.

«E’ paradossale che in questa zona non si trovi una pozza d’acqua calda per fare il bagno – ha dichiarato il sindaco Alberto Ferrini -. Questa deve essere la prima pietra per una complessiva politica di valorizzazione e rilancio della zona a fini turistici».

Una zona ricca di sorgenti naturali calde, lagoni, emergenze geotermiche.

Ed entro la fine dell’anno il Comune ha quindi annunciato che inizieranno i lavori per realizzare il primo lago termale balneare della zona geotermica, con un investimento da 950mila euro, per recuperare l’antica tradizione del termalismo etrusco e romano. Una tradizione che si era andata sfilacciando a vantaggio di uno sfruttamento della risorsa per la produzione dell’energia elettrica. Oggi, finalmente si è avuta la consapevolezza che le due attività non sono in antitesi tra di loro e che, anzi, da esclusiva fonte energetica, che attualmente dà lavoro a circa 1000 persone considerando anche l’indotto, la geotermia può diventare un motore per lo sviluppo più complessivo del territorio.

Una operazione incoraggiata anche da Enel Green Power, presente al convegno che ha rassicurato del fatto che le sorgenti rimarranno attive a patto che le si sfrutti in maniera sostenibile.

<<Si tratta di manifestazioni molto superficiali che caratterizzano tutto il bacino geotermico della zona di Larderello>> ha detto Lio Ceppatelli di Enel Green Power. <<Sono presenti da sempre – ha aggiunto- e resteranno anche in futuro. La rinnovabilità della risorsa geotermica infatti è un elemento incontestabile, valido per tutte le aree, a condizione che lo sfruttamento della risorsa sia condotto con corretti criteri di coltivazione del bacino in un ottica di sostenibilità>>.

 

L’opportunità di sfruttare la risorsa geotermica non solo per la produzione di energia elettrica o di calore è stata presa in seria considerazione anche sull’altro versante dell’area geotermica toscana, quello amiatino. A Santa Fiora si sta, infatti, progettando una piscina studiata con solu­zioni tecniche e ingegneristi­che così da utilizzare il calore della terra per riscaldare l’acqua e l’energia fotovoltaica per alimentare il fabbisogno energetico dell’intera struttura. Un progetto innovativo, che potrà- come a Castelnuovo val di Cecina, dare nuovo impulso al turi­smo della zona e che è se­guito dal Centro di eccellenza per la geotermia di Larderello e dal Centro in­ternazionale per il trasferi­mento tecnologico sulle fon­ti energetiche rinnovabili di Monterotondo marittimo.