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Nell’Annuario ambientale di Arpat anche i dati delle emissioni delle centrali geotermiche

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L’edizione 2014 dell’Annuario Ambientale di Arpat si arricchisce di nuovi indicatori che traducono in dati ambientali i risultati dell’attività di controllo dell’Agenzia, tra cui rientrano le emissioni degli impianti geotermici

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Arpat ha pubblicato sul proprio sito l’edizione 2014 dell’Annuario dei dati ambientali, che, come spiega l’Agenzia,rappresenta l’elemento di sintesi e di congiunzione tra i due ambiti nei quali in maniera sempre più completa e sistematica stiamo organizzando gli esiti della nostra attività: da una parte i report ambientali specifici e dall’altra le banche dati”.

I report ambientali sono veri e propri volumi monotematici che abbinano il dettaglio dei dati raccolti con i relativi commenti metodologici e con i riferimenti normativi che sono trattati estesamente e in dettaglio. I report ambientali forniscono anche una sintesi non tecnica, più discorsiva, una sorta di interpretazione del dato.

I report –spiega Arpat-sono quindi il nostro sapere sul tema e la nostra lettura di quanto raccolto”.
Nelle banche dati, ormai quasi completamente accessibili dal sito Web dell’agenzia, invece, si trovano le fonti di molti di quegli indicatori che nell’Annuario sono invece riportati in maniera sintetica.
A partire dal 2012 inoltre -con l’intento di realizzare rapporti strutturati secondo uno schema omogeneo che renda i dati confrontabili ed utilizzabili anche da soggetti che non dispongono di una specifica preparazione tecnica- ARPAT ha avviato la pubblicazione dell’Annuario dei dati ambientali che è un rapporto fatto solo di numeri, carte tematiche e grafici, mantenendo tuttavia “l’obiettivo di perseguire una comunicazione che sia sempre più significativa, oggettiva, comprensibile”.

Da allora l’Annuario ogni anno si è arricchito di nuovi indicatori, mirati a tradurre in “dati ambientali” i risultati della attività di controllo dell’Agenzia, ed il terzo rapporto ne è una dimostrazione palese.

«Rispetto all’edizione 2013 –scrive l’Assessore all’ambiente e Energia della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini nella presentazione- l’Annuario si è arricchito di nuovi ulteriori indicatori, mirati a tradurre in “dati ambientali”i risultati della attività di controllo dell’Agenzia. Mi riferisco ai dati sui controlli delle emissioni degli impianti geotermici e i dati sul dettaglio origine dei siti in bonifica, come impianti di rifornimento carburante, impianti industrializzati, discariche. Un arricchimento che vuole segnare un passo ulteriore verso la conoscenza approfondita».

La terza edizione dell’Annuario dei dati ambientali della Toscana conferma la scelta di realizzare un rapporto fatto solo di numeri, carte tematiche e grafici, con una costante ricerca ed affinamento degli indicatori capaci di rappresentare il significato dei molti dati che l’Agenzia raccoglie nell’ambito della sua attività. L’obiettivo della rappresentazione utilizzata è quello di dare una visione globale e comparativa, in grado cioè di descrivere le differenze da luogo a luogo e l’evoluzione nel tempo di una pressione ambientale o dello stato dell’ambiente che ne consegue.
Per chi vuole approfondire le singole tematiche ogni sezione dell’Annuario rinvia alle pagine del sito Arpat, dove sono pubblicati i report ambientali specifici, o dove si trovano le banche dati di riferimento.

La terza edizione dell’Annuario vede anche un incremento degli ambiti coperti: compaiono, per la prima volta, i dati sulle emissioni in atmosfera degli impianti geotermici e sono state introdotte alcune novità come il maggiore utilizzo dell’infografica come modalità di rappresentazione dei dati, per dare immediatezza di lettura e di percezione dell’informazione rappresentata.

Riguardo alle emissioni in atmosfera degli impianti geotermici, ARPAT effettua il controllo del rispetto dei valori limite di emissione delle 34 centrali geotermoelettriche presenti in Toscana, con una frequenza indicativa di circa ogni 15 –20 mesi.

Tutti i dati sono riportati in report annuali pubblicati sul sito, dove sono disponibili anche i dati sugli esiti dei controlli. Sia i report sia i dati sugli esiti dei controlli ARPAT si riferiscono al 2012 ma saranno a breve aggiornati anche al 2013; intanto i risultati delle emissioni di acido solfidrico (H2S) e del mercurio (Hg) dal 2009 al 2013 sono stati pubblicati nell’Annuario 2014.

Per l’acido solfidrico, il monitoraggio nelle aree geotermiche avviene tramite stazioni automatiche fisse e mobili, di cui 19 stazioni di qualità dell’aria di Enel Green Power, 1 stazione di qualità dell’aria della rete regionale gestita da ARPAT e 2 mezzi mobili dell’Agenzia.

I dati rilevati dalle stazioni Enel Green Power sono poi validati da ARPAT che, con frequenza quadrimestrale, produce una relazione interna con i dati descritti e commentati.

Enel Green Power pubblica giornalmente i dati raccolti come media oraria mentre ARPAT, con i medesimi dati orari, predispone le elaborazioni richieste dalle Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, al fine di valutare il rispetto dei limiti di cautela sanitaria.

Le altre sostanze sottoposte a monitoraggio nelle zone geotermiche sono il mercurio (Hg), l’arsenico (As), il boro (B), l’antimonio (Sb) e l’ammoniaca (NH3).

La stazione ARPAT di Montecerboli monitora anche le PM10, il Diossido di Zolfo e i valori di Ozono.

A parte l’ammoniaca, per gli altri non esistono valori limite di riferimento: per l’acido solfidrico e mercurio, le sostanze più significative presenti nei gas incondensabili emessi dalle centrali, si utilizzano i valori di riferimento ricavati nel primo caso dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e nel secondo caso dai livelli guida elaborati dalla Agenzia governativa degli USA.