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Le linee guida delle Regioni per gli impianti di energia rinnovabile

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Le principali limitazioni introdotte riguardano l’installazione di moduli fotovoltaici a terra in aree agricole, per evitare l’alterazione del paesaggio e la sottrazione di terreni utili per le produzioni agricole.

Fonte: Rinnovabili e Territorio

Autore: Redazione

Lazio, Puglia, Marche, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Molise, Basilicata e Valle d’Aosta: sono queste le regioni che hanno approvato le linee guida relative alla realizzazione – in tutto o in parte- degli impianti alimentati ad energia rinnovabile.

La Puglia è stata la prima regione a varare le linee guida e individua tutte le zone soggette a qualsiasi tipo di vincolo e riferite a qualsiasi impianto alimentato da fonti rinnovabili: parchi, riserve, siti Unesco, beni culturali, immobili e aree dichiarate di notevole interesse pubblico,

territori costieri, laghi, fiumi, torrenti e corsi d’acqua, boschi, zone archeologiche, tratturi, grotte, lame e gravine e versanti.

Il Regolamento prevede una disciplina di protezione anche per i cosiddetti “coni visuali”, cioè le vedute panoramiche che caratterizzano alcuni paesaggi pugliesi e per le aree agricole interessate da produzioni agroalimentari di qualità, quindi con coltivazioni biologiche o identificate dai marchi quali DOP, DOC, IGT, IGP e altri. La Giunta pugliese ha anche introdotto l’autorizzazione unica da richiedere per l’installazione di nuovi impianti, che, a partire dal 1 gennaio 2011, potrà essere presentata solo online sul sito della regione.

La Basilicata introduce una serie di semplificazioni procedurali distinguendo tra gli impianti che sono soggetti ad autorizzazione unica, quelli soggetti a Dia e quelli che invece necessitano di una semplice comunicazione, prevedendo però soglie di potenza più alte di quanto stabilito dalle linee guida nazionali (ma in linea con il decreto attualmente in discussione in parlamento che recepisce la direttiva comunitaria sulle rinnovabili) con il rischio di incorrere in procedure di illegittimità.

Il Lazio ha semplicemente disposto di considerare immediatamente applicabili le disposizioni contenute nelle Linee guida nazionali anche per i procedimenti in corso.

La Giunta dell’Emilia Romagna, ha approvato la delibera che costituisce la base per le Linee guida regionali in materia di fotovoltaico, che verranno varate nei prossimi mesi. Il provvedimento vieta l’installazione degli impianti in aree di pregio ambientale, paesaggistico e architettonico. Sono stati inoltre introdotti limiti per quanto riguarda le installazioni a terra in zone agricole, in cui l’impianto non può occupare più del 10% della superficie disponibile. La delibera stabilisce, infine, che i pannelli possono essere installati anche in aree di cava e discariche dismesse, purché non interferiscano con la destinazione d’uso assegnata alla stessa cava.

La Giunta regionale delle Marche ha scelto di affidare ai Comuni il compito di individuare i siti non adatti all’installazione di pannelli fotovoltaici a terra. Le amministrazioni comunali avranno 60 giorni di tempo per presentare la relativa cartografia che individua i territori non idonei.

In Molise i vincoli riguardano gli impianti eolici che non potranno essere realizzati in aree di inter­esse cul­tur­ale e pae­sag­gis­tico.

Il Piemonte ha indicato tra i siti in cui non si potranno realizzare gli impianti, senza individuarne limiti di potenza, quelli già inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco e quelli interessati a progetti di candidatura; i beni culturali e paesaggistici, le vette ed i crinali montani e pedemontani, le proprietà dell’Ordine Mauriziano, le aree protette nazionali e regionali, i siti di importanza comunitaria nell’ambito della Rete Natura 2000, le aree agricole destinate a prodotti Docg e Doc, i terreni agricoli irrigati con impianti irrigui a basso consumo idrico realizzati con finanziamento pubblico, quelli ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo, le aree in dissesto idraulico ed idrogeologico.

Anche la Giunta regionale della Toscana ha approvato una delibera che vieta la costruzione di impianti fotovoltaici a terra che abbiano potenza superiore ai 200 kw e occupino una superficie maggiore di 4.000 metri quadri. Vengono, invece, favoriti quelli di piccola (da 5 kw a 20 kw) e media dimensione (da 20 kw a 200 kw) che privilegiano la funzione di integrazione del reddito agricolo. Come il Piemonte vale divieto assoluto (senza limiti di potenza, quindi) per i siti pa­tri­mo­nio dell’Unesco, come la Val d’Orcia, le aree di par­ti­co­lare inter­esse cul­tur­ale, immo­bili vin­co­lati, aree nat­u­rali pro­tette, clas­sifi­cate a rischio idraulico e le zone sottoposte a vincolo.

Via libera, invece, per gli impianti fotovoltaici posizionati sui tetti delle case, dei capannoni e delle fabbriche. E che rispondono, in genere, al criterio della generazione diffusa

A breve dovrebbero inoltre essere emanate anche le linee guida che riguardano gli impianti eolici.

La Valle d’Aosta ha individuato le aree e i siti del territorio regionale non idonei all’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici e adeguato la disciplina regionale in materia di energia e di ambiente definendo i criteri per la realizzazione degli stessi impianti. Tra le aree non idonee per impianti fotovoltaici vi sono quelle soggette a vincolo di inedificabilità per elevata pericolosità idrogeologica e i terreni che hanno beneficiato di contributi previsti da Piani di sviluppo rurale. La Regione ha previsto delle eccezioni per i terreni nelle immediate vicinanze delle abitazioni o delle strutture produttive. Per l’eolico si prevede il divieto di installare impianti nelle aree naturali protette e in quelle che ricadono nella rete "Natura 2000"; nelle zone umide e nei ghiacciai; al di sopra dei 2.500 metri s.l.m.; in zone archeologiche e limitrofe ai beni culturali, nelle aree soggette a vincolo di inedificabilità per elevata pericolosità idrogeologica.

La Regione detta anche alcuni criteri da adottare per la realizzazione degli impianti eolici, riguardanti in specifico la modalità di realizzazione delle campagne anemologiche, il posizionamento dei trasformatori, la realizzazione delle linee ad alta e media tensione.