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Le castagne sono buone: raccolto positivo

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Dopo l’annus horribilis che ha minacciato uno dei prodotti di eccellenza del territorio. Ma i castagneti secolari non sono ancora fuori pericolo

Fonte: Qui News Volterra.it

Autore: Qui News Volterra.it

Con Castagnalandia, la tradizionale festa che anche quest’anno ha fatto registrare un buon successo, il borgo ha festeggiato il suo frutto tipico e ora è tempo di bilanci.

Gusto superiore, pezzatura discreta, ridotta percentuale di bacatura. Sono queste, in sintesi, le condizioni di salute per quest’anno della castagna di Castelnuovo Val di Cecina, appena raccolta. 

Come spiegano con soddisfazione dall’associazione ‘Il Riccio’, che tanto si sta spendendo, in collaborazione con l’amministrazione comunale, per riportare almeno alla normalità la coltivazione e la raccolta delle castagne nei boschi, dopo anni difficili, soprattutto il 2014, in cui si è rischiato di perdere una delle eccellenze – e delle tradizioni – tipiche di Castelnuovo.

Per il 2015 sono stati raccolti dai proprietari, soci dell’associazione, circa 30 quintali di prodotto. Si tratta ancora una quantità esigua rispetto agli standard del passato, ma è comunque un buon risultato rispetto ai problemi recenti, ed un dato in aumento anche grazie alla lotta che è stata condotta al temibile insetto galligeno. Parassita ora, fortunatamente, in via di regressione come dimostrano gli ultimi campionamenti effettuati dai tecnici del CNR. 

"Lotta congiunta da parte dell’insetto antagonista, ormai impiantato sul territorio, e di fattori imprevisti e ben accetti come la moria naturale del devastante colonizzatore, sono alcuni degli aspetti positivi riscontrati" come spiegano dal Consiglio de Il Riccio. "Questo tuttavia, non può considerarsi il traguardo finale della difficile corsa contro il tempo di chi mira alla salute del proprio castagneto – spiegano dall’associazione – e più in generale all’equilibrio di un ecosistema che rimane, nostro malgrado, attaccato su più fronti da mali ormai endemici e difficilmente estirpabili". Fra i problemi: "la presenza del cancro corticale, del mal dell’inchiostro, che ancora continua a distruggere in un batter di ciglia piante secolari fino a poco prima in perfetta salute, e più in generale un radicale cambiamento del clima che mal si concilia con la vita del castagno, insime all’abbandono progressivo delle coltivazioni da parte dei produttori". Sono per altro ancora presenti, seppur in diminuzione, patologie, di minore impatto per la integrità della pianta ma assai deleterie per l’integrità del frutto, come il marciume delle castagne (Gnomoniopsis pascoe). 

"Il nostro impegno dunque si rinnoverà di anno in anno – concludono dal Consiglio de Il Riccio – nella speranza fondata che la sciagurata stagione 2014 rimanga solo un ricordo, al fine di coltivare una passione che, nonostante tutte le contingenze, rimane immutata e per la quale, anche piccoli segnali di risveglio come quelli attuali, rappresentano una vera iniezione di fiducia".