Home Cosvig Lavoro: stop ai contributi per chi commette reati contro i diritti dei...

Lavoro: stop ai contributi per chi commette reati contro i diritti dei lavoratori

229
0
CONDIVIDI
Al via nuove misure per contrastare lo sfruttamento e l’illegalità, non solo in agricoltura ma in tutti i settori dell’economia toscana.

Fonte: Toscana-Notizie

Autore: Barbara Cremoncini

Su proposta del presidente Enrico Rossi, la giunta ha approvato una decisione che sospende o nega i contributi, da fondi europei o regionali, alle imprese in caso di reati in materia di lavoro.

Tutti gli uffici regionali responsabili di erogare gli aiuti alle imprese, ed in particolare le autorità di gestione dei programmi operativi di fondi europei (Fesr, Feasr, Fse) dovranno, su questa base, prevedere la sospensione dei finanziamenti richiesti dalle imprese nei casi di condanna non definitiva o di procedimenti penali in corso per reati in materia di lavoro. Nei casi di sentenza definitiva si arriverà invece alla negazione dei contributi.
In particolare, la giunta dà mandato alle autorità di gestione dei Programmi operativi dei fondi europei Fesr, Feasr, Fse di prevedere nei documenti attuativi la sospensione dei pagamenti degli aiuti alle imprese quando a carico dell’imprenditore risultano procedimenti penali in corso o provvedimenti di condanna non definitivi. La stessa cosa faranno tutti gli altri uffici regionali, prevedendo, in questi stessi casi, la sospensione dei pagamenti all’interno dei bandi regionali per l’erogazione di aiuti alle imprese.

Nella modulistica per le domande di aiuto sarà inserita una nuova voce: chi farà domanda dovrà presentare una dichiarazione sostitutiva di certificazione per attestare l’assenza a suo carico di procedimenti penali o di sentenze non ancora definitive.
Nei nuovi contratti, infine, verrà espressamente inserita la clausola di sospensione dei pagamenti.
Nel maggio scorso la Regione aveva già previsto l’esclusione dei contributi in agricoltura per gli imprenditori che hanno riportato sentenze definitive di condanna. Una previsione oggi ampliata dal nuovo provvedimento di giunta.

Per quanto riguarda i reati, il provvedimento della giunta fa riferimento a fattispecie gravi e che, in alcuni casi, sono stati oggetto di fatti di cronaca recente: intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (caporalato), reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro, tutela dei minori.
La decisione della giunta regionale potrà, inoltre, tenere conto anche della nuova normativa nazionale sul caporalato che ha esteso i casi in cui è possibile l’intervento giudiziario al fine di tutelare maggiormente i lavoratori. Oltre al reato di caporalato, così come viene riscritto dalla nuova legge, si fa riferimento alla possibilità di sanzionare anche l’imprenditore che se ne avvale, con una semplificazione degli indici di sfruttamento e l’allargamento del reato, anche attraverso l’eliminazione della "violenza come elemento necessario",  che rendeva più complessa l’applicazione effettiva della norma.