Home Cosvig L’agricoltura come “volano” dell’economia

L’agricoltura come “volano” dell’economia

588
0
CONDIVIDI
Un convegno promosso dalla Fondazione CrV per presentare nuovi progetti di sviluppo del territorio

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: a.q.

Un convegno per parlare di agricoltura innovativa riscoprendo le origini delle antiche coltivazioni. Si svolge stamani al Centro studi Santa Maria Maddalena, organizzato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Volterra e promosso dall’associazione “Reti semi naturali”, in cui interverranno alcuni operatori del settore, tra cui Carlo Brivio, dell’azienda agricola Il Cerreto di Pomarance. «È un momento particolare per l’agricoltura, specie quella di qualità come il biologico – spiega l’imprenditore – Il mercato è in forte crescita e sta offrendo opportunità anche occupazionali rilevanti». In un recente incontro a Milano con esponenti della Comunità europea è stato detto che il biologico è aumentato del 10% in Europa con l’azienda veneta di distribuzione di prodotti bio, Ecor, che nel 2014 ha visto crescere le proprie vendite del 24%. «Questo fa capire quanti margini di incremento ci siano nel settore – ha ripreso Brivio – e quali possibilità di assorbire perdite occupazionali in altri comparti. Penso, per esempio alla crisi della Smith.È chiaro che l’agricoltura non potrebbe riassorbire tutti quelli che rischiano il posto. Ma sicuramente nei prossimi anni, la necessità di manodopera delle aziende agricole sarà in grado di limitare i danni». Lo stesso Brivio afferma che, nella loro realtà, i prodotti cosiddetti “freschi” avranno un notevole sviluppo e richiederanno anche l’assunzione di nuovo personale. Al convegno “agricoltura innovativa e prospettive future”, che comincerà alle 9,30, Brivio parlerà di varietà antiche di cereali, la sua prima produzione da quanto ha dato avvio all’azienda nel 1998. «Per guardare al futuro occorre riallacciarsi al passato, specie in agricoltura», aggiunge, sottolineando anche che «lo sviluppo dei prossimi anni arriverà da concetti come sostenibilità e filiera corta che, tra l’altro, dà il nome a un’associazione di produttori locali in cui si punta proprio a incrementare prima di tutto la consapevolezza nel consumatore rispetto alla qualità degli alimenti. La grande distribuzione sta guardando, per esempio, al biologico per rispondere a una domanda crescente, ma anche per attirare clienti che comprino altri generi alimentari. Dobbiamo fare sistema con le istituzioni per rispondere alle esigenze del mercato». «Si tratta di realizzare un nuovo modello di relazioni sociali ed economiche sul territorio – dicono dalla Fondazione CrV – attraverso il ritorno alla coltivazione di cereali adatti all’agricoltura biologica e alla trasformazione in loco con sistemi come la molitura, la panificazione, la pastificazione e la distribuzione»