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La terra è un immenso serbatoio di calore con un enorme potenziale di sfruttamento energetico

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A plume of volcanic ash rises into the atmosphere from a crater under about 656 feet (200 metres) of ice at the Eyjafjallajokull glacier in southern Iceland April 14, 2010. A huge ash cloud from the Icelandic volcano turned the skies of northern Europe into a no-fly zone on Thursday, stranding hundreds of thousands of passengers. Picture taken April 14, 2010. REUTERS/Olafur Eggertsson (ICELAND - Tags: DISASTER ENVIRONMENT IMAGES OF THE DAY) FOR EDITORIAL USE ONLY. NOT FOR SALE FOR MARKETING OR ADVERTISING CAMPAIGNS. QUALITY FROM SOURCE
L’Italia, che era al quinto posto nella graduatoria mondiale, potrebbe presto perdere quota con lo sviluppo dello sfruttamento geotermico previsto nei paesi asiatici

Fonte: Geotermianews

Autore: Redazione

La Terra può essere considerata un immenso serbatoio di calore e la recente eruzione del vulcano islandese sul ghiacciaio Eyjafallajokul ne è una dimostrazione concreta. A parte i problemi di eruzioni, la geotermia è una fortuna energetica per l’isola del nord Atlantico che la utilizza per riscaldare l’85% delle abitazioni ed ha un potenziale geotermoelettrico pari a 421 MW. Anche se il più imponente sfruttamento geotermico al mondo per produrre energia elettrica è attualmente ancora negli Stati uniti d’America, seguito dal continente asiatico e poi dall’Europa, sono anche altre aree del pianeta che presentano potenzialità di sfruttamento di questa fonte energetica.

Si calcola che l’energia termica contenuta entro i primi 5 km della crosta terrestre equivalga a quasi 500.000 volte gli attuali fabbisogni energetici mondiali. Certo si tratta di energia fortemente dispersa e solo raramente recuperabile, ma ha la caratteristica di essere costante nel tempo e di raggiungere livelli di temperatura industrialmente sfruttabili.

Sono molti infatti i paesi al mondo che hanno costruito impianti per lo sfruttamento del calore terrestre o che hanno progetti per poterlo fare: nell’ultima Conferenza europea sulla geotermia si stimava che sarebbero stati installati nel mondo, a fine 2007, impianti per una potenza pari a 9.737 MW elettrici. Sempre secondo questi dati sono gli Stati Uniti il Paese con la maggiore potenza geotermica installata (2.687 MW), seguiti dalle Filippine (1.969 MW) e dall’Indonesia (992 MW), che tra il 2005 e il 2007 ha realizzato quasi 200 nuovi MW, sorpassando il Messico, ove la capacità è restata stabile a 953 MW.

Proprio l’Indonesia potrebbe diventare presto un colosso mondiale per lo sfruttamento di questa fonte energetica, raddoppiando la sua potenza geotermica, grazie agli investimenti del Clean Technology Fund (CTF), il fondo realizzato dalla Banca mondiale, in collaborazione con le Banche per lo Sviluppo di Europa, Asia, Africa e Americhe, che ha recentemente stanziato 400 milioni di dollari a favore delle energie rinnovabili indonesiane, tra cui anche la geotermia. Secondo quanto sostenuto dalla vice presidente del dipartimento per la sostenibilità della Banca Mondiale, Katherine Sierra, l’Indonesia avrebbe il potenziale energetico geotermico più alto del mondo e con questo progetto potrà sviluppare le proprie potenzialità nel settore che sono già comunque notevoli.

L’Italia era quinta nella graduatoria mondiale, con 711 MW installati a fine 2008 (già divenuti 842 a fine 2009, secondo i dati di Enel Green Power) ma potrebbe quindi presto perdere diversi posti con lo sviluppo dello sfruttamento geotermico previsto nei paesi asiatici. L’Indonesia, dopo Filippine, Thailandia e Vietnam, è infatti il quarto paese asiatico a beneficiare degli investimenti del CTF per sviluppare tecnologie a basse emissioni, in particolare nel settore geotermico.

Comunque sia, anche la potenzialità del nostro paese risulta al momento solo in parte sfruttata, essendo un sottosuolo ricco di situazioni di gradiente geotermico anomalo, cioè di fluidi ad elevate temperature disponibili a profondità relativamente basse, se non addirittura in superficie. E dato che si è iniziato da molto tempo ad utilizzare questa fonte energetica per produrre energia elettrica con grandi impianti, l’Italia detiene anche un notevole know-how tecnologico in questo campo.

Le attuali applicazioni dell’energia geotermica sono ubicate in Toscana ma le potenzialità di sfruttamento comprendono molte altre regioni.

Un inventario delle risorse geotermiche è attualmente disponibile on line (dal 29 marzo) sul sito del ministero dello Sviluppo, nella sezione dell’Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse (UNMIG). Una attività, questa, prevista dal recente decreto legislativo 22 dell’11 febbraio 2010. L’inventario è il risultato di un lavoro svolto nel 1988 da Enel, Eni-Agip, Cnr e Enea con il coordinamento del Ministero. Grazie ad una convenzione con l’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr, i dati sono stati trasferiti, successivamente, su formato elettronico così da renderne possibile una consultazione on line. Il risultato è una serie di mappe relative alla valutazione del potenziale geotermico nazionale anche per quanto riguarda la geotermia a bassa temperatura.