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La Sicilia si rinnova sull’energia.

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La regione siciliana ha stanziato 120 milioni di euro per sviluppare filiere produttive nel campo delle energie rinnovabili che comprendono anche sostegni alla geotermia a bassa entalpia.

Fonte: Geotermia News.it

Autore: Redazione

La regione Sicilia attraverso i Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FESR) 2007-2013 ha stanziato circa 120 milioni di euro per la costituzione di filiere produttive nel campo delle energie rinnovabili. Le risorse sono state messe a disposizione da un bando approvato il 18 maggio e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale siciliana il 28 maggio, (scaricabile da qui). I beneficiari di questo bando sono le piccole e medie imprese (ad esclusione di quelle agricole, per cui è attivo un altro bando con specifiche risorse) che realizzano progetti industriali nel settore delle rinnovabili, anche attraverso progetti pilota a carattere innovativo.

Sono ammesse le tipologie progettuali che fanno riferimento alla produzione di tecnologie riguardanti il mini eolico, il solare termico (alta e bassa temperatura), il solare fotovoltaico, la geotermia a bassa entalpia (in complementarietà a iniziative POIN che prevedono interventi sulla geotermia ad alta entalpia), i biocarburanti, l’idroelettrico, i progetti per la valorizzazione energetica di biomasse da vegetali (per impianti con potenza superiore ad 1 MW), la mobilità sostenibile e l’ecoefficienza.

Il bando ha una dotazione finanziaria pari a 120.000.000 euro, che potrà essere sarà concessa, ai beneficiari che saranno ammessi, sia come contributi in conto impianti che (o) in conto interessi.

Per partecipare al bando le domande possono essere presentate entro il 31 agosto 2010.

I progetti industriali che saranno ritenuti ammissibili devono riguardare una o più di una delle tecnologie nel settore delle rinnovabili che vanno dalla produzione di energia elettrica tramite il mini eolico sino all’ecoefficienza, come descritto precedentemente.

Nel bando si fa riferimento anche all’utilizzo di sistemi di riscaldamento/ raffrescamento con la geotermia a bassa entalpia, che possono diventare complementari agli interventi previsti da un altro bando, che si avvale di risorse europee per il periodo 2007-2013 e che prevede anche il finanziamento di interventi sperimentali di geotermia ad alta entalpia.

La Sicilia è in effetti una regione che potrebbe sviluppare opportunamente sistemi di sfruttamento geotermico, essendo compresa in una zona di forte interesse da questo punto di vista.

Nelle mappe tematiche geoidrologiche, quelle cioè relative al flusso di energia termica e nelle carte delle temperature a 1000, 2000 e 3000 m, redatte dall’’Istituto Internazionale per le Ricerche Geotermiche per definire le aree geografiche d’interesse geotermico per l’Italia, la Sicilia si trova in una zona dove l’interesse va da alto a molto alto.

La penisola italiana, compresi i mari che la bagnano, è caratterizzata da almeno quattro grandi aree di calore sotterraneo: la prima è la Toscana, che si estende fino alla caldera di Bolsena e poi in mare per diversi chilometri; la seconda è quella dei Campi Flegrei, in Campania; la terza, molto grande (e ancora in parte poco conosciuta) è quella del Tirreno meridionale e la quarta è il canale di Sicilia, nell’area del vulcano sommerso di Empedocle e di Lampedusa.

 

Dalla cartografia, per gli usi diretti del calore a medie temperature, emergono le aree della Toscana e del Lazio per un settore di territorio di circa 40.000 km2, oltre alla zona degli Euganei Berici, la bassa pianura friulana, la Campania, e di nuovo la Sicilia sud orientale e sud occidentale ed infine anche parte della Sardegna.