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La Regione Toscana finanzia la Fase IV del progetto “Geotermia e salute in Toscana”

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ARPAT avrà il compito di valutare l’esposizione individuale ad acido solfidrico

Fonte: ARPAT.toscana.it

Autore: ARPAT

Con Delibera 937 del 10/11/2014 la Regione Toscana ha deciso di finanziare il Progetto elaborato dall’Agenzia Regionale di Sanità (ARS) “Geotermia e salute in Toscana – Fase IV” che si comporrà delle due macroattività “Indagine campionaria sulla popolazione amiatina “ e “Approfondimenti sulla popolazione generale amiatina”, con lo scopo di approntare uno studio epidemiologico sulla popolazione residente nell’intero bacino geotermico toscano.

ARS per tutta la durata del progetto, stimata in tre anni, collaborerà con altri Istituti di ricerca e Enti, fra cui ARPAT. Rispetto alle fasi precedenti  del progetto si passerà ad una diversa metodologia di studio e cioè da un’impostazione puramente descrittiva – basata su dati amministrativi, sanitari, e ambientali esistenti – a studi che valuteranno le relazioni tra eventi sanitari e fattori di rischio. Oltre che a studiare il ruolo dell’esposizione ambientale alle sostanze inquinanti tipiche delle aree geotermiche, l’attenzione verrà focalizzata anche su altri fattori di rischio quali le esposizioni occupazionali e gli stili di vita (fumo, dieta, attività fisica, etc.).

Con questo scopo verranno raccolti dati individuali con varie tecniche come il biomonitoraggio di inquinanti, visite mediche e test fisiologici, interviste e questionari.

Il gruppo di lavoro, che costituisce l’osservatorio permanente su “Geotermia e salute”, sarà coordinato da ARS e composto da ARPAT, ASL di Siena e Grosseto, zone socio-sanitarie di Amiata, Amiata grossetana e Val d’Orcia, medici generici e pediatri che operano nelle aree di interesse.

L’”indagine campionaria” coinvolgerà circa 22.000 residenti dei comuni di Arcidosso, Santa Fiora, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio e Castel del Piano e si dividerà in varie fasi fra le quali si ricordano: la valutazione dell’esposizione individuale ad acido solfidrico ed ad altre sostanze, valutazione dei fattori di rischio individuali rilevati con interviste dirette e somministrazione di questionari, valutazione dello stato di salute individuale, valutazione della funzionalità respiratoria con test spirometrici e biomonitoraggio con particolare riferimento ad arsenico e mercurio.

ARPAT, avrà il compito di valutare l’esposizione individuale ad acido solfidrico e, come illustrato nel Progetto, per far ciò dovrà approntare delle mappe diffusionali che terranno conto delle emissioni delle centrali geotermiche, delle emissioni naturali, della meteorologia e topografia dell’area di interesse. Con tali mappe sarà possibile valutare gli indicatori di salute di coloro che vivono o hanno vissuto in corrispondenza dei diversi livelli delle ricadute delle emissioni.

La seconda macroattività “Approfondimenti sulla popolazione generale amiatina” invece valuterà le storie residenziali dei cittadini raccolte dalle anagrafi, condurrà un monitoraggio dei dati epidemiologici comunali, prenderà in considerazione lo stato di salute non più individuale, ma generale della popolazione, valuterà lo stato di salute degli addetti agli impianti geotermici e infine stimerà l’esposizione ad arsenico e ad altre sostanze presenti nelle acque potabili.