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La geotermia «sposa» il turismo

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Da fonte energetica fondamentale a motore dello sviluppo di un intero territorio.

Fonte: Il Sole 24 Ore – Centronord

Autore: Alessandro Petrini

Se in passato lo sfruttamento della geotermia ha precluso l’arrivo dei grandi flussi turistici nella zona tradizionale di Larderello, a cavallo tra le province di Pisa, Grosseto e Siena, ora parte proprio dal cuore della Toscana una nuova sfida che punta su questa risorsa per spingere i visitatori a venire in questo angolo di Toscana. Tutto parte da Castelnuovo val di Cecina (Pi) dove entro la fine dell’anno il Comune inizierà i lavori per realizzare il primo lago termale balneare della zona geotermica, un investimento da 950mila euro che vuole recuperare l’antica tradizione del termalismo etrusco e romano che nei secoli si era perso a vantaggio di uno sfruttamento della risorsa per la produzione dell’energia elettrica. «E’ paradossale che in questa zona non si trovi una pozza d’acqua calda per fare il bagno – spiega il sindaco Alberto Ferrini -. Questa dev’essere la prima pietra per una complessiva politica di valorizzazione e rilancio della zona a fini turistici».

E per dare l’avvio a questo nuovo corso il Comune ha organizzato per sabato prossimo una conferenza nazionale sul tema dell’energia geotermica come fattore di sviluppo di un territorio allargato. «Un altro passo è la creazione di un ufficio di promozione turistica – spiega Nicola Gualerci, della Development huge project, società che sta portando avanti questa idea -. Rispetto al passato la situazione è radicalmente cambiata e c’è la volontà di affiancare alle attività di sfruttamento geotermico, che saranno sempre un fattore chiave della zona, anche con l’implementazione di nuove vie per lo sfruttamento delle altre risorse di cui dispongono questi luoghi immersi nella natura ad appena mezz’ora di macchina dal mare. Basti pensare che accanto al borgo di Sasso Pisano c’è il suggestivo parco delle Fumarole e nella frazione della Leccia c’è un grande scavo archeologico, etrusco prima e romano in seguito, di un complesso sacro termale». Non solo quindi lo sfruttamento della risorsa per la produzione di calore e di energia elettrica, che attualmente dà lavoro a circa 800 persone che salgono a un migliaio grazie all’occupazione dell’indotto, ma anche una fonte d’attrazione per il turismo E anche da parte dell’Enel, che sarà presente al convegno, arrivano rassicurazioni sulla sostenibilità nel tempo dell’intera operazione. «Un esempio è proprio il caso delle Fumarole – spiega Lio Ceppatelli di Enel Green Power -. Si tratta di manifestazioni molto superficiali che caratterizzano tutto il bacino geotermico della zona di Larderello. Sono presenti da sempre e resteranno anche in futuro. La rinnovabilità della risorsa geotermica infatti è un elemento incontestabile, valido per tutte le aree, a condizione che lo sfruttamento della risorsa sia condotto con corretti criteri di coltivazione del bacino in un ottica di sostenibilità nel tempo, come è stato fatto da Enel nel corso degli anni».

Sul fronte dello sfruttamento di questa risorsa la Toscana è invece all’avanguardia in campo internazionale con il più grande distretto geotermico d’Europa su cui l’Enel continuerà a investire oltre 500 milioni nel prossimo quinquennio rispettando il piano industriale concordato con Ia regione. «Si effettueranno interventi per nuovi impianti e miglioramenti in campo ambientale per quelli già esistenti – conclude Ceppatelli -. Le prospettive di crescita dell’utilizzo della risorsa geotermica sono legate all’ampliamento delle aree attualmente in concessione, per questo abbiamo avviato istanze per nuovi permessi di ricerca».