Home Cosvig La geotermia del futuro secondo il Geopower Europe 2010

La geotermia del futuro secondo il Geopower Europe 2010

416
0
CONDIVIDI
Grande potenziale per lo sviluppo geotermico ma scarsa attenzione da parte dell’opinione pubblica che intende per energie rinnovabili sole e vento

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

 

L’energia geotermica potrebbe fornire un contributo eccezionale al mix energetico europeo e potrebbe arrivare a fornire il 20% della domanda di energia primaria in Europa al 2030.

A fronte di queste potenzialità la geotermia non gode , però, di particolari attenzioni nelle strategie europee: né all’interno dei Piani di azione nazionali per le rinnovabili che i 27 Paesi membri hanno presentato alla UE, e nemmeno nelle ultime comunicazioni fornite dalla Commissione Europea sulla strategia energetica e sulle priorità infrastrutturali dell’Unione.

Un j’accuse che emerge dalla Geopower Europe 2010, la Conferenza che si è tenuta nei giorni scorsi a Parigi e che ha visto la partecipazione di oltre 200 rappresentanti di aziende del settore attive in 20 Paesi.

«Non è possibile che le energie rinnovabili per la stampa, per i politici e per l’opinione comune siano solo il sole e il vento– ha detto in una intervista Horst Kreuter, della Geothermal Engineering tedesca. – E’ necessario rendere consapevole l’opinione pubblica delle enormi potenzialità offerte dalla geotermia»

L’opinione abbastanza diffusa che è emersa dalla Conferenza di Parigi è il fatto che l’utilizzo della geotermia per la produzione di energia elettrica è stato fino ad ora limitato alla disponibilità della risorsa, reperibile per la generazione elettrica solo in poche aree. Il futuro della geotermia per quanto riguarda il settore di produzione di energia elettrica sarà allora affidato ai nuovi sistemi avanzati (EGS – Enhanced Geothermal System, sistemi in grado di sfruttare il calore della terra anche in assenza di giacimenti geotermici) e allo sfruttamento della bassa entalpia, tramite pompe geotermiche, per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici.

L’Europa avrebbe due significativi vantaggi nello sviluppo della geotermia a differenza di altre aree del mondo: infrastrutture di rete già esistenti mentre i costi per la posa di linee elettriche in aree remote è elevato se non addirittura proibitivo in altre regioni e la densità di popolazione con significativi fabbisogni termici concentrati. L’Europa ha quindi buone opportunità sia di utilizzare che di vendere il calore generato da una centrale geotermica.

Secondo Horst Kreuter oltre il 90% del potenziale geotermico in Europa può essere sfruttata solo con EGS, ma questo presuppone l’avvio di progetti per dimostrare la loro fattibilità tecnica ed economica e sistemi di monitoraggio sismico e di attenuazione degli eventuali rischi oltre a adeguati meccanismi di finanziamento.

In merito ai finanziamenti, segnala Kreuter, le banche sono più propense a sostenere impianti a energia solare ed eolica perché la produzione geotermica è più impegnativa sia dal punto di vista economico che di rischi d’impresa. Per questo «sarà necessario un sostegno attraverso tariffe feed-in, da parte del governo per ridurre i rischi economici e per i programmi di ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie. In particolare per quanto riguarda le perforazioni.»

L’applicazione delle tecnologie di perforazione utilizzate nel settore petrolifero in alcuni casi può essere adattata alla geotermia – secondo Kreuter- ma tenendo conto delle dovute differenze esistenti tra i due campi”.

«La perforazione in un serbatoio geotermico – ha detto Kreuter- deve essere fatta con più precauzione e con maggiore cura di quella che di solito si applica al settore petrolifero o del gas.»

Più possibilista in tal senso è Ryan Law, Managing Director del Geothermal Engineering della Gran Bretagna.

«Ci sono già molti elementi comuni i tra le industrie del petrolio e del gas e quelle dell’energia geotermica. Le principali aree d’ interesse comune sono rappresentate dalle tecniche avanzate di perforazione direzionale e di frattura» In particolare secondo Ryan Law « le tecniche di frattura e di estrazione di gas associati a scisti dovrebbero avere rilevanza diretta per il settore geotermico.»

Per Ryan Law la principale sfida in UK nel breve termine, per il settore geotermico, è quella finanziaria: «Siamo di fronte ad un clima economico difficile e il governo non è disposto a mettere significativi investimenti in progetti sulla geotermia ancora allo stadio precoce. Il Regno Unito è in ritardo rispetto Germania, Francia e Portogallo sia per il sostegno economico alla geotermia, sia per i meccanismi di licenza. La Germania – ha proseguito Law –è chiaramente un esempio di come le politiche intelligenti e adeguate sovvenzioni possono mettere in moto un settore».

Mentre in riferimento ai progetti su larga scala è – per Law- sicuramente Larderello il più interessante in Europa, per la lunga storia di sviluppo e per le tecniche di re-iniezione che hanno creato un eredità da cui imparare per tutti i nuovi progetti di sfruttamento geotermico.”

Dello stesso avviso anche Francesco Starace, Ceo di Enel Greenpower, che ha definito quello di Larderello «Il progetto più interessante su larga scala in Europa, perché è un chiaro esempio di uno sviluppo sostenibile di una risorsa per più di 100 anni, ancora in crescita. Larderello è anche il primo posto nel mondo per diverse nuove idee e sviluppo nel settore dell’energia geotermica»

La sfida più grande per lo sviluppo del settore geotermico in Europa a breve termine, per Starace è «lo sviluppo di un impianto standard binario di 5 MW di energia elettrica e un impianto di riscaldamento della zona che potrebbe essere il modo più efficace per penetrare nel mercato geotermico»

Riguardo all’Enhanced Geothermal System (EGS)-secondo Starace – « essendo oggi in una fase molto preliminare di ricerca, ancora non industrialmente praticabile, potrebbe essere solo a lungo termine il modo più importante e diffuso per produrre energia elettrica geotermica».

Molto positivamente è giudicata da Starace la politica di sostegno all’ energia elettrica geotermica in Italia, con i meccanismi dei certificati verdi e in Francia con il sistema della tariffa feed-in.

La Francia, anche dalle parole di Christian Boissavy, Future President, di French Geothermal Association, appare molto lanciata nello sviluppo del settore.

«L’obiettivo per il 2020– ha detto Boissavy- è quello di moltiplicare la potenza di riscaldamento installato di un fattore 6. Il piano annunciato dal governo consentirà di accelerare lo sviluppo degli impianti a bassa entalpia.» Riguardo al sostegno da parte del governo « Dal luglio 2010, è stata istituita una tariffa feed-in per l’energia elettrica geotermica, sino ad allora punto più debole per la Francia»

Per Boissavy l’evoluzione più interessante del settore tecnologico applicabile alla regione europea è quella legata alla progettazione delle sonde geotermiche per le basse temperature.

«Molti sono i progetti che potrebbero essere realizzati – secondo Boivassy- per il riscaldamento e il raffreddamento con pompe di calore per reti di piccole dimensioni nelle città dell’Unione europea».